e la donna dai riccioli biondi
di Pierfranco Bruni
"Sai. Gli incontri non sono mai occasionali. Mai per caso ci si incontra. Sono segni e magie che fissano appuntamenti. Riccioli biondi. Con uno sguardo ti recito il sublime e ti cerco nel vento dell'estasi. Non ho paura. Le fughe non sono la mia via. Ti aspetto. Ma tu, non esitare, vienimi incontro".
Ho ritrovato questo appunto, scritto su un foglietto spiegazzato, insieme ad altri foglietti con una grafia diversa. C'era una firma quasi illeggibile che, però, ho decifrato: Pedro Alarcon.
Cammino tra le pause del tempo e ripenso alla storia di Gabriele ed Eleonora nella dimora di Scanno. Lei vestita di bianco, con i capelli nel trucco del teatro, con gli occhi spazianti nel vuoto e le mani, come farfalle gitane, cercavano le mani di Gabriele. Eleonora sul petto di Gabriele: "Non potrai fare a meno di me. Ti inventerò la vita e la vita, per noi, è sempre teatro".
Una pausa e ancora Eleonora: "Ricordi quando ti ho rincorso nei corridoi di Castel Sant'Angelo? Ricordi quando ti sono venuta incontro a Piazza di Spagna? E tu hai cantato per me 'Ti ho vista salire dai gradini in fiore/il vento sul tuo viso/e il sole ti baciava le gote./Io scendendo con il sorriso della tua trasparenza/ho raccolto i tuoi leggeri passi./Trinità dei Monti nei colori./Era estate/la nostra estate./Poi venne settembre'. Poi, fino a sera, ho raccolto le tue carezze e amandoti ti ho sussurrato ancora: Non potrai fare a meno di me. La donna dai lunghi capelli resterà nei tuoi abbracci. Mio Gabriele. Le sue parole sono tenerezza. Anche quando soffia il vento forte e le nuvole sono nere e minacciano io custodirò le nostre vite con amore. Sempre con amore. Sono tua. Mi hai insegnato che bisogna sempre osare. Amami".
Ripenso alle parole che sono state dette nella sera della passione e nell'alba con il vento pungente di Scanno. Era settembre.
Non so perché rileggendo il foglietto di Pedro Alarcon sono ritornato a parlare di Gabriele ed Eleonora.
Ma chi è questo Pedro Alarcon? E perché annota su quel foglietto le due parole: "Riccioli biondi?". Ho una grande confusione che intrappola i miei pensieri. La mia donna dai riccioli biondi cosa ci fa tra le parole di Pedro Alarcon? È una coincidenza? Non può essere la stessa persona. Non è la stessa persona. Sono passati secoli e i secoli passano senza avvertirli con il loro peso e con la loro grandezza.
È un mistero. Scrivo un messaggio alla mia riccioli biondi: "Non capisco. Ti ho ritrovata in uno scritto di Pedro Alarcon. Hai mai conosciuto un uomo con questo nome? Ti dirò di più tra poco. Ho tra le mani un cartiglio di appunti di Pedro e un mazzetto di cartoncini gialli con un'altra firma. Vediamoci stasera. Mi basta poco per chiudere la conversazione con Eleonora e Gabriele tra le strade di Scanno. A dopo".
Rimetto le mani nei foglietti sparsi e leggo lo scritto sui cartoncini gialli.
"Mio Pedro, non aspetto altro. La tua estasi, i tuoi baci, le tue dita sulla mia pelle. Ti verrò incontro. Certo. Scompigliami tutta. L'anima. Il corpo. La mente. Sono completamente a te dedicata".
È uno dei cartoncini gialli. Mi servo di una lente di ingrandimento per catturare la sottile firma. Ecco, ora si legge benissimo: "La tua riccioli biondi". No. Impossibile. Forse è il sogno che mi invade o sono nel sonno precipitato? È uno straziarsi tra alzate e cadute di parole o è tutto un incantesimo?
Mi capita sotto gli occhi una frase di Pedro Alarcon: "Sei eccitante. Già nelle parole. Sei il mio gatto bianco e i tuoi riccioli giocano a festa sul mio viso. Hai occhi di strega nel biondo dei tuoi corti capelli".
Vado alla ricerca del cartoncino giallo per trovare un riscontro di risposta. Ecco. Trovato. "Sono il tuo gatto bianco? Sono eccitante nelle parole? Non scrivermi con questa passione. Mi avvicini alla pazzia. La tua attrazione è la mia pazzia. Ti aspetto. Vienimi. Tua riccioli biondi".
Il gioco è fatto. Non c'è più nulla da fare. Sulla roulette ho lanciato i numeri. Quali saranno quelli vincenti? Chi potrà mai capire tutte queste storie che si intrecciano. È un mistero insondabile che mi porterà alla follia? Ma la mia riccioli biondi resta una fatale attrazione. Come la donna misteriosa di Pedro Alarcon. Misteriosa? Sì. Perché si firma con "Riccioli biondi" e non con il suo vero nome. Mentre Pedro Alarcon è un personaggio nella storia.
Caro lettore, non conosci Pedro Alarcon? Nulla a che fare con il poeta e scrittore, anticlericale e antimonarchico, spagnolo Pedro Antonio de Alarcòn nato a Guadix, Granada, il 10 marzo del 1833 e morto a Madrid il 19 luglio del 1891. Un poeta che è stato anche in Italia e in Spagna fu anche deputato e ministro.
Ho fatto le mie ricerche ed ho studiato. Il Pedro Alarcon che ha amato Riccioli biondi era nato a Vallo Lorenzo, in Sud America, il 18 gennaio del 1875 e morto, così riportano alcuni documenti, in Italia, non c'è alcun riferimento del luogo e del giorno, nel 1920. Aveva, comunque, scritto poesie pubblicate mai in un volume, ma affidate ad una rivista cubana che usciva in lingua italiana tra il 1915 e il 1920. Ho letto alcune di queste poesie. Ho raccolto tutte quelle pubblicate e credo che siano le sole che abbia scritto o che abbia lasciato e che non sono andate distrutte. Dico questo perché in una nota ho letto che Pedro Alarcon spesso bruciava pagine di appunti, di suoi scritti e di lettere.
Allora. Le poesie di Pedro Alarcon, pubblicate nella rivista cubana, sono ventuno. Non hanno titolo, ma sono, semplicemente, numerate: 1, 2, 3 e poi avanti, nelle varie puntate della rivista, con altri numeri sino ad arrivare a 21.
Una, in particolare, dice: "Non ho perso il tuo appuntamento/Sono io il tuo appuntamento./Non mi mancare./Al primo appuntamento che mancherai/Io ti mancherò./Poi la mia assenza/Sarà inevitabile./I tuoi riccioli hanno il biondo del sole./I tuoi occhi/Hanno il mare di Cuba".
È chiaro che è dedicata alla sua donna Riccioli biondi. Ma cosa ha a che fare con me? Con la mia storia con la mia riccioli biondi. Dimenticavo. Non ho trovato alcun riferimento biografico alla sua Riccioli biondi e neppure ho traccia dei loro incontri. Solo parole e la loro storia non è fatta altro che di parole.
Queste due donne, la mia riccioli biondi e la Riccioli biondi di Pedro Alarcon, si somiglieranno? Ed io cosa ho a che fare con Pedro Alarcon? Mi rifaccio, dunque, la domanda. Sarebbe meglio chiudere qui questo gioco ad incastro. Tanto ho buttato sul tavolo verde i miei numeri. Vedremo cosa accadrà.
Un frammento. Mi ritorna, con il solito aleggiare di farfalla, l'immagine di Eleonora e mi sembra di ascoltare la voce di Gabriele che ripete: "Ora ti raggiungo, mia dea e farò di te la divina. Il mio profumo ti inebrierà. Ti bacio. Ti abbraccio. Ovunque. Ove tu sei io ti raggiungerò e raccoglierò ogni goccia della tua bellezza per difendere il tuo corpo e offrirti, anche tra le rocce, il sogno. Non pensare mai ai tradimenti. La tua pazzia cancellerà le mie malinconie. Staremo vicini come allodole, staremo vicini tra i ginepri e le tue coccole aulenti segneranno il mio cammino. Ti porterò non più nel mio libro segreto ma sarai la mia fiaccola nel canto di Iorio e attraverserai tutte le città morte per restare il mio fuoco. Oh mia Foscarina! Dove tu sei io sarò!".
Ed Eleonora risponde: "Oh, mio Stelio, delicata e vitale presenza. Non mi parlare di tradimenti. Tu che hai fatto della tua vita un'opera d'arte fai di me l'unica tua alchimia, l'unica arte possibile della tua anima. Sarò la tua magia tra le elegie dei poemi che hanno il paradisiaco tra l'intenso dei baci. Indosserò un vestimento leggero per le sere nella trasparenza dei nostri corpi. Oh mio Stelio. Sarò la tua Foscarina. Dove io sarò tu sarai con me!".
Così proseguirono nei loro incontri. Con l'eleganza della pioggia che, lenta, non smetteva di lambire, come punte di stelle, le loro mani. Restarono a Scanno una notte. O forse di più. O forse vi ritornarono in altre notti e in altre stagioni. Chissà?
Quanta verità nella vita, come opera d'arte, di Gabriele? Tutta la sua verità racchiusa nel mistero di una conchiglia e negli echi ansimanti che portano il suono della voce di Eleonora.
E intanto Pedro Alarcon è sparito come una stella in fuga? E la sua donna Riccioli biondi? Non sono datati i loro pensieri affidati a foglietti sparsi e a cartoncini gialli. In quali anni si sono amati? Dopo la morte di Pedro la sua Riccioli biondi dove è finita?
Lo so, caro lettore, che vorresti sapere di più. Ma di più non ti posso dire, perché neppure io sono a conoscenza di altro. Purtroppo. Non mi capita spesso di chiudere un discorso con la parola purtroppo. Ma questa volta è così. Purtroppo non so altro. Affidiamoci al mistero. Prima o poi il mistero aprirà le sue tende blu o rosse ed entreremo nei segreti, ma saranno segreti non rivelabili e resteranno chiusi nei labirinti del nostro cuore e non ci sarà né Arianna né il suo filo. Noi siamo incantatori e l'incantesimo resterà blindato dentro di noi. È così, se vogliamo stare al gioco.
Non saprò quale numero potrà essere vincente. Ma questa non è una storia con un inizio e una fine. È soltanto un gioco. Ma, per viverlo, bisogna saperlo giocare e bisogna saper vivere giocando.
Sono a Scanno. Qui dove si sono amati Gabriele ed Eleonora. Ma è tutta una fantasia. Inventiamo per non lasciarci aggredire dalle tristezze. Meglio sognare che ferire e lasciarsi ferire dalla realtà. D'altronde anche la verità può essere un sogno, un gioco, un'ironia.
Dunque. Sono a Scanno.
Mi ha raggiunto la mia donna dai riccioli biondi. Ho portato con me le ventuno poesie di Pedro Alarcon e dentro l'immaginario incantato viaggiano Eleonora e Gabriele.
Non riesco a costruirmi una storia per la donna Riccioli biondi di Pedro Alarcon. Ma va bene lo stesso.
Indovina indovinello. Cosa avrò sotto il mantello? Una luna, una stella, il mare o l'orizzonte? Un rosa, una margherita, una panzé o un'orchidea? È mai esistito realmente Pedro Alarcon? O è un sogno, oppure un segno, intrecciato alla fantasia? E mai esistita la sua donna Riccioli biondi? O è una invenzione dello scrittore? E chi saranno mai Gabriele ed Eleonora? Facciamo una scommessa? Non riuscirete a rintracciarli anche se sono confusi nel vero. D'Annunzio, a questo punto, avrebbe detto, come ha scritto nel suo "Libro segreto": "Il pensiero ha per cima la follia".
Posso soltanto affermare, chiedendo scusa a tutte le mie amanti, e ancora oggi non sono poche, alle donne che ho sposato, alle donne che ho abbandonato nel deserto di Tunisi, alle donne che mi hanno ingannato e sono tante, alle donne che mi hanno strapazzato il cuore e sfinito il corpo, alle donne che su di me si sono smarrite nei mari del Sud, alle donne sulle quali mi sono addormentato nel silenzio della notte, che l'unica verità vera resta la mia riccioli biondi.
È sera. Dopo il crepuscolo. La mia riccioli biondi nel vedermi si lancia su di me. Mi stringe e nella profondità dei suoi baci mi sussurra: "Andiamo. Portami dove sai tu. Nella stanza dalla tenda blu. Ho voglia di fare l'amore. Subito. Sei la mia epifania!".
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
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