In questo articolo approfondiremo sintomi, meccanismi e cause degli attacchi di panico. In chiusura daremo alcune utili indicazioni ...
In questo articolo approfondiremo sintomi, meccanismi e cause degli attacchi di panico. In chiusura daremo alcune utili indicazioni sulle metodologie più accreditate per l'intervento e la cura dei sintomi
16 Luglio 2020
Introduzione
In questo articolo approfondiremo sintomi, meccanismi e cause degli attacchi di panico. In chiusura daremo alcune utili indicazioni sulle metodologie più accreditate per l'intervento e la cura dei sintomi.
1. Attacchi di panico: sintomi, meccanismi, cause e intervento. Che cos'è il panico
Il termine “panico” risale alla mitologia greca e fa riferimento a Pan, dio delle montagne e della vita agreste, noto per il suo aspetto estremamente sgradevole (corpo caprino, viso barbuto e corna). La presenza o l’improvvisa comparsa del dio Pan induceva, in chiunque lo incontrasse, terrore inaspettato.
L’origine del termine è coerente con ciò che accade durante un attacco di panico.
Un attacco di panico è un episodio improvviso di ansia acuta che si accompagna a specifici sintomi fisici, cognitivi ed emotivi. Può insorgere in risposta ad un evento spaventoso o stressante, oppure può manifestarsi improvvisamente, senza motivo noto.
La peculiarità di un attacco di panico consiste nella sua rapida e intensa insorgenza, raggiunge infatti l’apice in circa 10 minuti, per poi risolversi in massimo un’ora.
2. Attacchi di panico: sintomi, meccanismi, cause e intervento. Sintomi dell’attacco di panico
I sintomi somatici più frequenti sono:
Tachicardia, palpitazioni
Dolore o fastidio al torace
Vertigini, capogiri, sensazione di stordimento o di svenimento
Formicolio o intorpidimento di viso, mani e piedi
Mancanza di respiro, sensazione di soffocamento
Aumento della sudorazione
Senso di nausea o di una strana sensazione allo stomaco
Tremori, brividi o vampate di calore
Poiché i sintomi di un attacco di panico possono essere simili a quelli di un infarto o di un ictus, spesso le persone tendono a interpretarli come tali, da qui la paura di morire.
In concomitanza alle sensazioni fisiche, le persone possono esperire:
paura di perdere il controllo
paura di impazzire
paura di morire
confusione e senso di derealizzazione/depersonalizzazione (distacco dalla realtà e/o da sé stessi)
Una delle prime reazioni può essere quella di fuggire e sottrarsi al contesto in cui sono emersi i sintomi dell’attacco di panico.
Come anticipato, i sintomi sopraggiungono con una certa imprevedibilità, e questo conduce le persone all’evitamento di tutte le situazioni che potrebbero stimolare l’attivazione del panico.
Esistono infatti due tipi di attacco di panico:
l’attacco atteso insorge dinanzi ad uno stimolo/evento specifico e individuabile
l’attacco inaspettato, invece, si presenta con stimoli/eventi che in precedenza non erano associati a panico o ansia.
Per poter compiere diagnosi di Disturbo di Panico non è sufficiente un episodio isolato di panico, bensì devono essere presenti ricorrenti attacchi di panico, associati all'intensa preoccupazione di averne altri e/o di esperire le sensazioni ad essi associate.
Un ulteriore elemento per far diagnosi di Disturbo di Panico è relativo alla presenza di intensa ansia e comportamenti di evitamento dei contesti che potrebbero innescare un attacco di panico.
Gli attacchi di panico possono costituire uno dei sintomi di un diverso disturbo ansioso, come accade nell’Agorafobia, nel Disturbo d’Ansia Sociale e nelle Fobie Specifiche, o di un quadro clinico come la Depressione e il Disturbo Post-Traumatico da Stress.
3. Attacchi di panico: sintomi, meccanismi, cause e intervento. Meccanismi del panico
I meccanismi fisiologici dell’attacco di panico sono i medesimi coinvolti nel circuito dell’ansia/paura, ossia quelli della risposta attacco-fuga che predispone l’organismo ad una rapida risposta a una minaccia (per maggiori approfondimenti: Ansia: sintomi, manifestazioni e consigli per affrontarla).
Nell'attacco di panico la reazione di allarme si innesca all'improvviso e in modo acuto, rendendone difficile la gestione dei sintomi.
Come conseguenza di questa imprevedibilità, si innesca una sorta di “circolo vizioso” (Clark, 1986; Wells, 1997) per il quale la persona interpreta in modo catastrofico le proprie sensazioni corporee (per esempio, la tachicardia come prova di un imminente infarto), che vengono percepite come molto più pericolose di quanto non siano.
In questo modo, anche normali sensazioni fisiche vengono interpretate come segnali di panico, alimentando l’ansia ed esacerbando le sensazioni corporee stesse.
Nel circolo vizioso del panico, la risposta solitamente messa in atto è quella dell’evitamento di tutto ciò che può nuovamente innescare quelle sensazioni.
4. Attacchi di panico: sintomi, meccanismi, cause e intervento. Cause scatenanti degli attacchi di panico
Il panico e più in generale i disturbi strettamente correlati all'ansia emergono da una combinazione di fattori biologici e psicologici che aumentano il rischio di sviluppare un disturbo.
Dal punto di vista biologico, specifici fattori genetici e neurobiologici potrebbero predisporre allo sviluppo di disturbi d'ansia. Nessun singolo gene provoca direttamente ansia o panico, ma certi geni possono rendere più sensibili all'ansia e influenzare il modo in cui il cervello reagisce allo stress.
Sul piano psicologico, sembrerebbe che la sensibilità all'ansia, la tendenza al pessimismo e ad esperire emozioni negative siano fattori predisponenti allo sviluppo di attacchi di panico.
Eventi stressanti imprevedibili o cronici ed esperienze traumatiche (precoci e non) possono incidere sullo sviluppo di una visione del mondo come imprevedibile e incontrollabile.
In generale, il rischio di sviluppare attacchi di panico potrebbe aumentare in concomitanza di:
un disturbo d’ansia
assunzione di particolari farmaci e medicinali
uso di alcool e sostanze, che aumentano la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna (per esempio la metanfetamina)
condizioni mediche (per esempio, disturbi cardiovascolari, problemi alla tiroide, ipoglicemia, condizioni neurologiche come l’epilessia temporale
intenso e costante stress che, per i suoi meccanismi, è fortemente correlato all'ansia (per maggiori approfondimenti: Stress: sintomi e rimedi)
5. Attacchi di panico: sintomi, meccanismi, cause e intervento. Interventi per il panico
Per quanto riguarda il Disturbo di Panico, esistono diversi interventi.
I farmaci possono essere utili nei casi in cui vi sia uno stato di ansia talmente intenso da non poter intraprendere una psicoterapia.
La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di benzodiazepine e antidepressivi di nuova generazione per controllare e ridurre lo stato di agitazione e ansia.
La somministrazione dei farmaci può essere progressivamente interrotta se concomitante all'inizio di una psicoterapia.
La psicoterapia di tipo cognitivo-comportamentale interviene sull'identificazione dei processi coinvolti nell'attacco di panico allo scopo di aumentarne la consapevolezza e modificarli.
Vengono quindi identificati e analizzati i meccanismi coinvolti nell'esperienza del panico e del circolo vizioso sottostante, con un insegnamento delle tecniche utili alla gestione dei sintomi.
Oltre all'intervento sulle distorsioni cognitive e sui pensieri catastrofici associati al panico, la psicoterapia cognitivo-comportamentale propone esercizi che consentano alla persona di esporsi gradualmente a tutte le situazioni che solitamente innescano i sintomi.
In questo modo può desensibilizzarsi e allenarsi ad interpretare diversamente le sensazioni che prova.
Si segnalano anche interventi di psicoterapia cognitivo-comportamentale di gruppo, che prevede il confronto tra persone che vivono un’esperienza simile.
Un’altra possibilità riguarda la MBCT (Mindfulness-Based Cognitive Therapy), ampiamente utilizzata per trattare vari disturbi, come il Disturbo d'ansia generalizzato (GAD), il Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD) e il Disturbo di Panico.
Solitamente si svolge in sessioni a cadenza settimanale con compiti assegnati ai partecipanti per incoraggiare l’utilizzo delle tecniche mindful nella vita di tutti i giorni. Include la psicoeducazione sui processi coinvolti nel panico e diverse tecniche di consapevolezza, come per esempio il body scan, la respirazione consapevole, la meditazione e camminata consapevole.
Tramite la MBCT le persone possono divenire consapevoli dei propri pensieri, comprendere il proprio modo di interpretare le sensazioni corporee e quindi dirigere la propria attenzione con consapevolezza, gestendo e attenuando efficacemente i sintomi.
Bibliografia
Attacchi di panico, State of Mind
Ursula Catenazzi, Panico - Attacchi di panico, State of Mind, gennaio 2012
Disturbo di panico e Agorafobia, Studi Cognitivi
Moitra, E., Dyck, I., Beard, C., Bjornsson, A. S., Sibrava, N. J., Weisberg, R. B., & Keller, M. B. (2011). Impact of stressful life events on the course of panic disorder in adults. Journal of affective disorders, 134(1-3), 373-376.
Kim, B., Lee, S. H., Kim, Y. W., Choi, T. K., Yook, K., Suh, S. Y., ... & Yook, K. H. (2010). Effectiveness of a mindfulness-based cognitive therapy program as an adjunct to pharmacotherapy in patients with panic disorder. Journal of Anxiety Disorders, 24(6), 590-595.