La Città di Reggio Calabria e la Lotta Contro la Non Meritocrazia: Un'appello alla Riscossa e alla Libertà Individuale

Si dfende l'indifendibile solo quando si hanno interessi personali. Riflessioni del 4 novembre 2013 a cura di Luigi Palamara...

Si dfende l'indifendibile solo quando si hanno interessi personali.
Riflessioni del 4 novembre 2013 a cura di Luigi Palamara

La Città di Reggio Calabria e la Lotta Contro la Non Meritocrazia: Un'appello alla Riscossa e alla Libertà Individuale

Reggio Calabria, una città dalle radici profonde, ma schiacciata dall'ombra della non meritocrazia. Un luogo in cui il perseguimento del proprio tornaconto è diventato un circuito avvelenato che si è lentamente insinuato nella vita quotidiana. Una triste realtà in cui i giovani brillanti e talentuosi sono costretti ad abbandonare le proprie terre in cerca di opportunità altrove. Nel mentre, coloro che si piegano e si adattano, i lecchini e i raccomandati, si spartiscono le risorse pubbliche. Questa deriva, pericolosa e vergognosa, non può essere più accettata.

Si parla tanto di meritocrazia, ma si agisce in direzione opposta. È un'ipocrisia dilagante che ha intaccato il tessuto stesso della città. Eppure, tra tutto questo caos, c'è chi trova la propria libertà, non nel possesso di cose superflue, ma nella gestione del proprio tempo. "La cosa più bella da me raggiunta è la libertà del mio tempo. Non ho bisogno di niente, del superfluo e con poco mi sento davvero invincibile, LIBERO." Queste parole parlano di una libertà interiore che trascende le catene della non meritocrazia, un'inviolabile sovranità personale.

Questa libertà si manifesta nell'espressione artistica, nella pittura, nello scrivere, nel giornalismo. È la libertà di esprimersi senza essere condizionati da coloro che vorrebbero dettare legge sulle vite altrui. "Libero di rendicontare e soprattutto libero da padroni che ti sfamano per tenerti al guinzaglio." È un grido contro un sistema che soffoca l'autenticità e il talento, sostituendoli con l'inganno e la corruzione.

Ma che vita è, quando si sa che il proprio successo è stato frutto di favoritismi, e non di merito? Che vita è, quando si è ridotti a servi in cerca di nuovi padroni, abbandonando il vero bene della comunità? Si sta umiliando non solo la città, ma anche i suoi cittadini. La non meritocrazia è un cancro che indebolisce la fibra stessa della società, trasformando gli individui in servi e lecchini, invece di valorizzare le loro reali potenzialità.

Questa denuncia non è soltanto un lamento, ma un grido per un cambiamento radicale. È un invito a rompere le catene della non meritocrazia e a riscoprire il valore della libertà individuale. È un richiamo per costruire una città dove il merito sia il faro che guida il progresso e in cui ogni individuo possa esprimere appieno il proprio potenziale.

Reggio Calabria non deve essere ricordata come l'ombra della non meritocrazia, ma come un faro di libertà e progresso, dove il talento e l'impegno sono riconosciuti e celebrati. La vera ricchezza di una città risiede nella forza e nell'autenticità dei suoi cittadini, non nella corruzione e nella falsità di chi tenta di trarre profitto dalla non meritocrazia.

È tempo di alzare la voce, di opporsi alla non meritocrazia e di costruire un futuro in cui la libertà individuale e il merito siano i pilastri su cui poggia una comunità autentica e prospera.

Luigi Palamara

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