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"E' stato uno stupro", rabbia Juve

Delusione, amarezza e soprattutto tanta rabbia. Juventus sotto choc il giorno dopo la beffa ieri sera al Santiago Bernabeu, dove il gol subìto su rigore al 96' ha fatto sfumare l'impresa - quasi compiuta -infrangendo il sogno della semifinale in Champions.

Medhi Benatia, protagonista dell'episodio chiave, un contatto in area con Lucas Vazquez costato il calcio di rigore, non ci sta. "È uno stupro, cosa vuoi che ti dica? È uno stupro", dice dopo il match ai microfoni di RMC Sport.fr. "Abbiamo fatto la partita che volevamo fare", spiega, poi "c'è stata questa azione all'ultimo minuto" e l'arbitro ha avuto "il coraggio di fischiare un rigore". "Non ho spinto. Se c'è un contatto - spiega -, è con la mia coscia, fa parte del calcio". "Non si può mai fischiare un calcio di punizione del genere al 93'", conclude il difensore bianconero.
Incontenibile la rabbia di Gigi Buffon, espulso durante la sua ultima partita in Champions. Il capitano della Juve ai microfoni di Premium Sport si sfoga così: "Era sicuramente un'azione dubbia" ma per "un'azione dubbia al 93', dopo che all'andata c'è stato un rigore sacrosanto non dato a noi, tu - dice riferendosi all'arbitro - non puoi avere il cinismo di distruggere il sogno di una squadra che sul campo ha messo tutto". Se lo fai, aggiunge, "vuol dire che al posto del cuore hai un bidone dell’immondizia".

Amareggiato il tecnico bianconero Massimiliano Allegri. "Non mi va di giudicare quello che ha fischiato l'arbitro", dice ai microfoni di Premium Sport. "C'è stato questo episodio nel finale, al rovescio di quello che è successo a Torino su Cuadrado", sottolinea. "Immaginavo che quell'episodio - aggiunge poi riferendosi al rigore non dato alla Juve nel finale della partita di andata - avrebbe cambiato la qualificazione". "I ragazzi - conclude - avrebbero meritato di andare almeno ai supplementari".

Delusione anche per il presidente della Juve Andrea Agnelli. "È evidente - sottolinea ai microfoni di Premium Sport - che il processo di accelerazione dell'introduzione del Var a livello di Champions e in Europa League dovrà essere portato avanti e io cercherò di portarlo avanti perché certi episodi - osserva - non sono un gol o un non gol, vincere o non vincere, qui significa andare avanti in una manifestazione come la Champions".

Agnelli attacca poi Pierluigi Collina sottolineando la necessità di un ricambio dei designatori ogni tre anni. "Questi episodi sono ricorrenti sull'Italia. Qualche riflessione va fatta sul designatore e la sua vanità", dice il presidente della Juve, secondo cui si colpiscono le squadre italiane "per dimostrare che il designatore è imparziale".

Juve, beffa atroce a Madrid


Juve a un passo dall'impresa. I bianconeri battono al Santiago Bernabeu il Real Madrid per 3-1, ma lasciano la Champions League per la sconfitta (0-3) subìta all'andata.
Un 3-1 che fa male. Malissimo. Il sogno Champions si spezza solo al 93’ quando Benatia atterra Vazquez in area e l’arbitro decreta il rigore. Dal dischetto Cristiano Ronaldo non perdona. Addio sogni di gloria. La gara perfetta che diventa beffa.
Fino a quel punto i bianconeri avevano infatti tenuto in scacco i blancos, recuperando lo svantaggio rimediato all'Allianz Stadium.
Per la remuntada Allegri sceglie il 4-3-3 con Khedira, Pjanic e Matuidi a centrocampo e Douglas Costa, Higuain e Mandzukic in attacco. Zidane risponde con il solito 4-3-1-2 con Bale al posto di Benzema a far coppia con Ronaldo.
Al secondo minuto Juve già in vantaggio: cross di Khedira e zuccata vincente di Mandzukic sul secondo palo.
Al 37' il raddoppio fotocopia: Lichtsteiner - entrato al 17' al posto di De Sciglio infortunato - crossa dalla destra e trova ancora una volta puntuale all'appuntamento sul secondo palo Mandzukic. Il croato di testa beffa Navas. È 2-0 Juve. La rimonta non è più solo un sogno.
Nell'intervallo Zidane mischia le carte: fuori Casemiro e un deludente Bale, dentro Lucas Vazquez e Asensio. Ma la Juve c'è. Tiene il Real lontano da Buffon e punge con gli strappi velenosi di Douglas Costa.
Al 61' l'operazione rimonta è completata: Navas non trattiene un cross di Douglas Costa, Matuidi interviene riuscendo a deviare in rete. È 3-0 Juve. Con questo risultato si va dritti ai supplementari. All'extra time, però, non ci si arriverà mai. A 30 secondi dal supplementare, infatti, succede il patatrac: contatto in area tra Benatia e Lucas Vazquez. Per l’arbitro è calcio di rigore. Buffon protesta con forza e viene espulso. Dopo quattro minuti di bagarre, al 97’, Cristiano Ronaldo dal dischetto batte Szczesny.
Real in semifinale, Juve fuori.
A fine gara la rabbia di Buffon ai microfoni di Premium Sport. Gigi attacca l'arbitro per il rigore assegnato al Real: "All'andata non ci venne dato un rigore, stasera l'arbitro ha avuto il cinismo di infrangere il sogno di una squadra. Non se lo ha fatto per un suo vezzo e per mancanza di personalità, ma un essere umano non può decretare l'uscita di una squadra. Uno così al posto del cuore ha un bidone d'immondizia". Parole dure. Durissime. Secondo Buffon "il Real ha meritato nelle due partite", ma la sua Juve meritava "almeno di andare ai supplementari".

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