Carlo Parisi (Fnsi): “Perchè, aldilà della provocazione, qui non si campa d’aria”
“È la festa del lavoro: un diritto, non un privilegio”
REGGIO CALABRIA – «È la Festa di tutti i lavoratori, dei giornalisti in primis, ma non solo, quella che celebriamo oggi a Reggio Calabria, che, al pari di tante altre realtà del Sud, non è certo un’isola felice per quanto riguarda l’occupazione: proprio per questo siamo qui, tutti insieme, su iniziativa della Federazione nazionale della stampa italiana, per ribadire il valore di un diritto sacrosanto, quello al lavoro. Un diritto, si badi bene, non un un privilegio o un’opportunità concessi su base geografica o per conoscenza». Tira dritto il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, aprendo i lavori della Festa del lavoro organizzata dalla Federazione della stampa nell’Auditoriom Nicola Calipari di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria, dove stamane si sono dati appuntamento tantissimi giornalisti arrivati da tutta le regione e da numerose città e realtà del Paese.
«Quella odierna è un’iniziativa di grande respiro, aperta ai cittadini, alle istituzioni, a tutte le forze politiche e sociali, senza privilegiare alcuna bandiera: d’altronde quella che ci accingiamo a celebrare è la Festa del lavoro, dei diritti e della dignità del sindacato unitario dei giornalisti italiani».
Un primo maggio storico, quello targato Fnsi, che ha scelto di organizzare la sua prima Festa del lavoro a Reggio Calabria: «Perchè, se è vero che i giornalisti soffrono a qualunque latitudine, sotto lo scacco delle minacce e dei soprusi a vario titolo, è altrettanto innegabile che è al Sud che la sofferenza si fa più acre. È al Sud che il lavoro richiede, a tutt’oggi, i sacrifici più grandi».
Poche chiacchiere, «bisogna agire – ha rimarcato Carlo Parisi – perché, aldilà dell’ironica provocazione di Otello Profazio, il Premio Tenco che oggi ci accompagna con le sue ballate, qui non “si campa d’aria”. E lo dico soprattutto ai giovani, a quelli che guardano ancora con speranza e ammirazione alla professione giornalistica e non solo: abbiate il coraggio di difendere il vostro diritto al lavoro, la vostra dignità, non chinate la testa davanti al prepotente di turno. E, soprattutto, non lasciate le porte socchiuse, che tanto piacciono alla criminalità».
«Perché il precariato, è bene ricordarlo, è figlio anche del consapevole rifiuto di far valere i propri diritti: il lavoro va pagato e se lo stipendio non viene corrisposto va denunciato, va detto un sonoro “no”!»
Nicola Gratteri alla Festa del lavoro della Fnsi: “Non siate ‘piacioni’, ma coraggiosi”
“Ammiro i giornalisti, siate sempre credibili”
REGGIO CALABRIA – «Ho grande ammirazione per i giornalisti, per la loro pazienza, per la loro capacità di correre appresso a gente che, il più delle volte, si atteggia a personaggio e magari è famoso perché ha scritto un libro copiandolo da Wikipedia». Non si smentisce Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro dopo anni trascorsi, sempre in prima linea, a Reggio Calabria, arrivato stamane all’Auditorium Nicola Calipari di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria, per celebrare, proprio insieme ai giornalisti, la Festa del lavoro organizzata dalla Federazione nazionale della stampa italiana.
«La parola chiave è credibilità – ha rimarcato il magistrato che da trent’anni vive sotto scorta perché combatte senza sosta la più potente al mondo, oggigiorno, delle mafie, la ’ndrangheta – che parte dalla serietà con cui si fa il proprio mestiere. I giornalisti non devono fare i “piacioni”, né tantomeno innamorarsi dei magistrati: abbiamo bisogno – ha rimarcato Gratteri – di giornalisti che raccontino con coraggio la verità, i fatti. Che abbiano il coraggio di raccontare come stanno veramente le cose. In quanto a noi magistrati, vogliamo essere valutati e giudicati per quel che facciamo».
Quindi, in perfetta sintonia con lo spirito che anima, da sempre, le battaglie e le iniziative del sindacato unitario dei giornalisti italiani, il procuratore Gratteri punta il dito contro le condizioni da fame con cui tante, troppe volte, chi ha scelto di fare dell’informazione il proprio “mestiere” si trova a dover affrontare. «So che ci sono tanti giornalisti – ha chiosato, con la sua schiettezza, il magistrato simbolo della lotta alla ’ndrangheta – che vengono pagati 10 euro ad articolo. Ecco, io credo che non si possa considerare quale opinionista credibile e degno di rispetto un professionista trattato in modo non credibile e rispettoso».
Lascia il microfono, Nicola Gratteri, non prima, però, di pungolare memoria e coscienze: «Ricordatevi che non si ruba perché si ha fame. La fame è un’altra cosa, non è per fame che si diventa criminali, mafiosi. Sono i valori con cui si cresce che fanno la differenza: bisogna educare i bambini, così pure i cittadini, la gente, le persone a quelli che sono i veri valori a cui ispirarsi». Quelli distorti sappiamo già da quale parte arrivano.
Anche Lorenzo Del Boca, Paolo Guzzanti, Lino Morgante, Luca Ponzi, Luciano Regolo
1° maggio Fnsi, la stampa è a Reggio Calabria
REGGIO CALABRIA – Una giornata che si preannuncia storica, quella organizzata dalla Federazione nazionale della stampa italiana per domani, martedì primo maggio, a Reggio Calabria per celebrare degnamente la Festa del lavoro e che vedrà la partecipazione, accanto ai colleghi delle testate regionali, di autorevoli firme del giornalismo italiano. Quali Lorenzo Del Boca, storico e giornalista, presidente emerito della Fnsi e dell’Ordine nazionale, Paolo Guzzanti, editorialista de Il Giornale e Panorama, Lino Morgante, direttore editoriale della Gazzetta del Sud, Luca Ponzi, caporedattore della Tgr Rai della Calabria, e Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana.
Proprio il condirettore di Famiglia Cristiana – tanti titoli alle spalle, tra cui l’ultimo, “Storia di Christian. Ogni vita è per sempre”, uscito per le Edizioni San Paolo – ha in serbo un’altra interessante e suggestiva novità che sicuramente presenterà alla platea di colleghi, cittadini e uomini delle istituzioni che parteciperanno alla giornata promossa dalla Fnsi, di cui Luciano Regolo è, tra l’altro, consigliere nazionale, all’Auditorium Calipari, sede del Consiglio regionale della Calabria, a Reggio Calabria (dalle 9.30 alle 17.30; 10 crediti formativi per i giornalisti presenti).
Non ha bisogno di presentazioni neppure Paolo Guzzanti, grande professionista che proprio in Calabria ha iniziato la sua carriera, al Giornale di Calabria diretto da Piero Ardenti, e che, a tutt’oggi, non ha abbandonato la penna, ma continua a dire la sua su Il Giornale e Panorama, così come Lorenzo Del Boca che, dopo una vita a La Stampa di Torino e dopo aver guidato la Federazione nazionale della stampa (oggi la rappresenta nella Efj, la Federazione europea dei giornalisti quale componente della Commissione sul diritto d’autore) e l’Ordine nazionale dei giornalisti per ben tre mandati consecutivi (unico ad averlo fatto), ora preferisce il racconto storico – senza ombre e, soprattutto, bugie – alla cronaca giornalistica.
Accanto a loro, alla Festa del lavoro, dei diritti e della dignità targata Fnsi, Lino Morgante e Luca Ponzi, al timone di due grandi realtà editoriali del sud. Morgante guida uno dei quotidiani più seguiti tra Calabria e Sicilia, la Gazzetta del Sud, ed è amministratore delegato della Ses, la Società Editrice Siciliana, che controlla anche il Giornale di Sicilia e le emittenti Tgs e Rgs.
Ponzi, origini torinesi, è a capo della redazione Rai di Cosenza dal luglio 2017, dopo essere cresciuto nell’emittente televisiva piemontese Videogruppo. Domani sarà in prima linea con i giornalisti e le telecamere della Rai, che dall’Auditorium Nicola Calipari di Reggio Calabria trasmetterà contributi e interviste in diretta sui Tg del Servizio Pubblico.
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“È la festa del lavoro: un diritto, non un privilegio”
REGGIO CALABRIA – «È la Festa di tutti i lavoratori, dei giornalisti in primis, ma non solo, quella che celebriamo oggi a Reggio Calabria, che, al pari di tante altre realtà del Sud, non è certo un’isola felice per quanto riguarda l’occupazione: proprio per questo siamo qui, tutti insieme, su iniziativa della Federazione nazionale della stampa italiana, per ribadire il valore di un diritto sacrosanto, quello al lavoro. Un diritto, si badi bene, non un un privilegio o un’opportunità concessi su base geografica o per conoscenza». Tira dritto il segretario generale aggiunto della Fnsi, Carlo Parisi, aprendo i lavori della Festa del lavoro organizzata dalla Federazione della stampa nell’Auditoriom Nicola Calipari di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria, dove stamane si sono dati appuntamento tantissimi giornalisti arrivati da tutta le regione e da numerose città e realtà del Paese.
«Quella odierna è un’iniziativa di grande respiro, aperta ai cittadini, alle istituzioni, a tutte le forze politiche e sociali, senza privilegiare alcuna bandiera: d’altronde quella che ci accingiamo a celebrare è la Festa del lavoro, dei diritti e della dignità del sindacato unitario dei giornalisti italiani».
Un primo maggio storico, quello targato Fnsi, che ha scelto di organizzare la sua prima Festa del lavoro a Reggio Calabria: «Perchè, se è vero che i giornalisti soffrono a qualunque latitudine, sotto lo scacco delle minacce e dei soprusi a vario titolo, è altrettanto innegabile che è al Sud che la sofferenza si fa più acre. È al Sud che il lavoro richiede, a tutt’oggi, i sacrifici più grandi».
Poche chiacchiere, «bisogna agire – ha rimarcato Carlo Parisi – perché, aldilà dell’ironica provocazione di Otello Profazio, il Premio Tenco che oggi ci accompagna con le sue ballate, qui non “si campa d’aria”. E lo dico soprattutto ai giovani, a quelli che guardano ancora con speranza e ammirazione alla professione giornalistica e non solo: abbiate il coraggio di difendere il vostro diritto al lavoro, la vostra dignità, non chinate la testa davanti al prepotente di turno. E, soprattutto, non lasciate le porte socchiuse, che tanto piacciono alla criminalità».
«Perché il precariato, è bene ricordarlo, è figlio anche del consapevole rifiuto di far valere i propri diritti: il lavoro va pagato e se lo stipendio non viene corrisposto va denunciato, va detto un sonoro “no”!»
Nicola Gratteri alla Festa del lavoro della Fnsi: “Non siate ‘piacioni’, ma coraggiosi”
“Ammiro i giornalisti, siate sempre credibili”
REGGIO CALABRIA – «Ho grande ammirazione per i giornalisti, per la loro pazienza, per la loro capacità di correre appresso a gente che, il più delle volte, si atteggia a personaggio e magari è famoso perché ha scritto un libro copiandolo da Wikipedia». Non si smentisce Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro dopo anni trascorsi, sempre in prima linea, a Reggio Calabria, arrivato stamane all’Auditorium Nicola Calipari di Palazzo Campanella, a Reggio Calabria, per celebrare, proprio insieme ai giornalisti, la Festa del lavoro organizzata dalla Federazione nazionale della stampa italiana.
«La parola chiave è credibilità – ha rimarcato il magistrato che da trent’anni vive sotto scorta perché combatte senza sosta la più potente al mondo, oggigiorno, delle mafie, la ’ndrangheta – che parte dalla serietà con cui si fa il proprio mestiere. I giornalisti non devono fare i “piacioni”, né tantomeno innamorarsi dei magistrati: abbiamo bisogno – ha rimarcato Gratteri – di giornalisti che raccontino con coraggio la verità, i fatti. Che abbiano il coraggio di raccontare come stanno veramente le cose. In quanto a noi magistrati, vogliamo essere valutati e giudicati per quel che facciamo».
Quindi, in perfetta sintonia con lo spirito che anima, da sempre, le battaglie e le iniziative del sindacato unitario dei giornalisti italiani, il procuratore Gratteri punta il dito contro le condizioni da fame con cui tante, troppe volte, chi ha scelto di fare dell’informazione il proprio “mestiere” si trova a dover affrontare. «So che ci sono tanti giornalisti – ha chiosato, con la sua schiettezza, il magistrato simbolo della lotta alla ’ndrangheta – che vengono pagati 10 euro ad articolo. Ecco, io credo che non si possa considerare quale opinionista credibile e degno di rispetto un professionista trattato in modo non credibile e rispettoso».
Lascia il microfono, Nicola Gratteri, non prima, però, di pungolare memoria e coscienze: «Ricordatevi che non si ruba perché si ha fame. La fame è un’altra cosa, non è per fame che si diventa criminali, mafiosi. Sono i valori con cui si cresce che fanno la differenza: bisogna educare i bambini, così pure i cittadini, la gente, le persone a quelli che sono i veri valori a cui ispirarsi». Quelli distorti sappiamo già da quale parte arrivano.
Anche Lorenzo Del Boca, Paolo Guzzanti, Lino Morgante, Luca Ponzi, Luciano Regolo
1° maggio Fnsi, la stampa è a Reggio Calabria
REGGIO CALABRIA – Una giornata che si preannuncia storica, quella organizzata dalla Federazione nazionale della stampa italiana per domani, martedì primo maggio, a Reggio Calabria per celebrare degnamente la Festa del lavoro e che vedrà la partecipazione, accanto ai colleghi delle testate regionali, di autorevoli firme del giornalismo italiano. Quali Lorenzo Del Boca, storico e giornalista, presidente emerito della Fnsi e dell’Ordine nazionale, Paolo Guzzanti, editorialista de Il Giornale e Panorama, Lino Morgante, direttore editoriale della Gazzetta del Sud, Luca Ponzi, caporedattore della Tgr Rai della Calabria, e Luciano Regolo, condirettore di Famiglia Cristiana.
Proprio il condirettore di Famiglia Cristiana – tanti titoli alle spalle, tra cui l’ultimo, “Storia di Christian. Ogni vita è per sempre”, uscito per le Edizioni San Paolo – ha in serbo un’altra interessante e suggestiva novità che sicuramente presenterà alla platea di colleghi, cittadini e uomini delle istituzioni che parteciperanno alla giornata promossa dalla Fnsi, di cui Luciano Regolo è, tra l’altro, consigliere nazionale, all’Auditorium Calipari, sede del Consiglio regionale della Calabria, a Reggio Calabria (dalle 9.30 alle 17.30; 10 crediti formativi per i giornalisti presenti).
Non ha bisogno di presentazioni neppure Paolo Guzzanti, grande professionista che proprio in Calabria ha iniziato la sua carriera, al Giornale di Calabria diretto da Piero Ardenti, e che, a tutt’oggi, non ha abbandonato la penna, ma continua a dire la sua su Il Giornale e Panorama, così come Lorenzo Del Boca che, dopo una vita a La Stampa di Torino e dopo aver guidato la Federazione nazionale della stampa (oggi la rappresenta nella Efj, la Federazione europea dei giornalisti quale componente della Commissione sul diritto d’autore) e l’Ordine nazionale dei giornalisti per ben tre mandati consecutivi (unico ad averlo fatto), ora preferisce il racconto storico – senza ombre e, soprattutto, bugie – alla cronaca giornalistica.
Accanto a loro, alla Festa del lavoro, dei diritti e della dignità targata Fnsi, Lino Morgante e Luca Ponzi, al timone di due grandi realtà editoriali del sud. Morgante guida uno dei quotidiani più seguiti tra Calabria e Sicilia, la Gazzetta del Sud, ed è amministratore delegato della Ses, la Società Editrice Siciliana, che controlla anche il Giornale di Sicilia e le emittenti Tgs e Rgs.
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