"Entro domani vedo Di Maio. L'obiettivo è quello" di andare lunedì al Quirinale con il nome del premier, "ma devo ancora sentirlo". E' quanto ha detto Matteo Salvini, leader della Lega, a margine della visita di un gazebo a Milano. "Il premier della coalizione M5S-Lega sarà una figura che vada bene a entrambi con un'esperienza professionale incontestabile e che condivida e abbia contribuito alla stesura del programma". In ogni caso, precisa, è "chiaro" che non sarà né Salvini né Di Maio. "Le idee" sul nome del prossimo presidente del Consiglio "le abbiamo" ma, conclude, "per rispetto lo facciamo prima al presidente della Repubblica". Il centrodestra "è più vivo che mai, granitico". A chi gli chiedeva se Silvio Berlusconi farà il premier Salvini ha risposto che "se si tornerà a votare, si candiderà premier, ognuno ha le sue ambizioni. Ma gli italiani hanno già votato il 4 marzo". E con la leader di Fdi, Giorgia Meloni, "ho parlato tanto e parlerò ancora", conclude.
Di Maio: "Reddito cittadinanza non ha limite di 2 anni"
Il limite di due anni del reddito di cittadinanza, contenuto nel contratto di governo, "è un'interpretazione totalmente sbagliata. Quella cosa lì non riguarda l'erogazione del reddito, ma le proposte di lavoro". Lo assicura Luigi Di Maio, da Imola, in diretta Facebook: "Il reddito di cittadinanza si dà alle persone che hanno perso il lavoro per formarsi e ricevere tre proposte di lavoro dal Centro per l'impiego. Se non accetta nessuna di queste tre proposte perde il reddito di cittadinanza. La misura serve a questo non a far stare sul divano qualcuno senza far nulla". "Ma se c'è un furbo nel centro per l'impiego che la prima proposta la fa dopo due anni, la seconda dopo cinque anni e la terza dopo nove anni, io ho per nove anni il reddito di cittadinanza. Quindi abbiamo messo un limite temporale non al reddito ma alle tre proposte di lavoro da proporre a colui che prende il reddito in modo tale che quest'ultimo deve accettare il lavoro ed entrare nel mondo del lavoro", aggiunge Di Maio.
"Non so se personalmente andrò a fare il presidente del Consiglio o entrerò nella squadra di governo, ma di certo ho portato al governo del Paese il nostro vero leader che è il programma di governo Cinque Stelle". "Ormai ci siamo - aggiunge - da lunedì o martedì spero di poter sostenere i nostri candidati sindaci dal governo del Paese". Con il governo che stiamo provando a fare finalmente "la smettiamo con quelli che entrano lì dentro e dicono 'ghe pensi mi'". "Ci stiamo andando a riprendere i nostri diritti, i diritti sociali", afferma. "Quello che abbiamo fato ieri è una cosa che si studierà sui libri di storia tra 20, 30 anni - sottolinea il leader Cinque Stelle -. Sono stati 80 lunghi giorni in cui abbiamo cambiato il metodo di formazione dei governi, prima si faceva in pochi giorni: ci si accordava su ministeri e viceministri e si lasciavano da parte i cittadini". "Abbiamo imposto prima i temi e poi il chi dovesse eseguire questi temi", conclude Di Maio.
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