La portulaca oleracea, le proprietà e gli utilizzi di quest’erba spontanea

scritto da Coltivazione Biologica La portulaca oleracea è una pianta conosciuta anche come erba porcellana o semplicemente portulaca...


scritto da Coltivazione Biologica

La portulaca oleracea è una pianta conosciuta anche come erba porcellana o semplicemente portulaca. Parliamo di un’erba officinale che nasce spontanea dappertutto nel nostro Paese. E’ una pianta da sempre utilizzata sia in cucina che in campo medico, per le sue proprietà officinali, ed è talmente diffusa e amata nelle nostre regioni, che ha numerose denominazioni locali. Ad esempio in Liguria è chiamata purselana, in Lombardia erba grassa e in Sardegna barzellana. 

Nel Lazio è nota invece come purcacchia o purcacc, mentre in Calabria viene chiamata andraca o purchiacchia. In Campania, inoltre, ha ben tre nomi: pucchiacchèlla, purchiacchèlla e chiaccunella. E in Toscana viene chiamata perchiazza o sportellecchia.
Ad ogni modo, qualunque sia il nome che vogliamo darle, cerchiamo di conoscere meglio questa pianta dalla lunga tradizione, ma che spesso viene erroneamente considerata un’erba infestante, per via della sua grande capacità di propagarsi.

1 Le origini della portulaca oleracea

2 Caratteristiche botaniche

3 Elementi contenuti

4 Proprietà

5 Controindicazioni

6 Utilizzi in cucina

7 I semi di portulaca

8 Raccolta della portulaca spontanea o coltivazione?

Le origini della portulaca oleracea

Quando parliamo della portulaca oleracea parliamo di una pianta erbacea a ciclo annuale (o perenne in alcune specie) che appartiene alla famiglia botanica delle Portulacaceae. La sua nomenclatura attuale deriva dal latino “portula”, ossia “piccola porta”. Questo nome, probabilmente, fa riferimento alla deiscenza del frutto. Il termine oleracea, invece, fa riferisce all’uso alimentare della portulaca. Alcuni sostengono che questa pianta sia originaria dell’Asia, in particolare dell’India, altri, invece, che sia di origine sudamericana. La sua diffusione maggiore, si ebbe però, nei paesi del bacino del Mediterraneo. La portulaca, infatti, era ampiamente utilizzata nella medicina dell’Antico Egitto, e tra i Romani era apprezzatissima sia per i suoi usi alimentari che per virtù terapeutiche e “magiche”. Ad esempio Plinio il Vecchio la considerava un’erba utile per togliere il malocchio.
Oggi è una pianta diffusa e utilizzata in tutti i paesi del mondo.

Caratteristiche botaniche

La portulaca oleracea ha foglie succulenti, ossia dotate di tessuti chiamati parenchimi acquiferi. Grazie a questi tessuti riesce a immagazzinare una grande quantità d’acqua, creandosi delle riserve idriche durante i periodi di pioggia. In questo modo riesce a superare i periodi di siccità. Le foglie proprio per questo motivo, sono molto carnose. Hanno inoltre un colore verde chiaro brillante e la tipica forma ovato-bislunga. Sono piccole e sono sparse lungo il gambo (o fusto) della pianta, anch’esso molto carnoso e di colore rosso-marroncino. Il fusto è prostrato a terra (strisciante), ossia si sviluppa esclusivamente in orizzontale, caratteristica saliente della portulaca.
I fiori invece sono di colore giallo, molto piccoli e si aprono solo quando c’è una bella giornata di sole. Hanno una vita molto breve, solo poche ore, però si rigenerano continuamente. Quando i petali dei fiori cadono iniziano a formarsi delle piccole capsule verdi. Queste, seccandosi, si aprono lasciando cadere dei minuscoli semini neri (da qui “piccola porta”).
La fioritura e la maturazione della portulaca oleracea avvengono in maniera scalare. Dal mese di giugno fino all’inizio dell’autunno, infatti, troviamo sulla stessa pianta sia dei fiori che dei piccoli semi maturi.
I semi sono trascinati dal vento, oppure trasportati dagli uccelli che ne sono ghiotti. Inoltre, non hanno bisogno di essere ricoperti dal terreno per germogliare, ed è questo uno dei motivi della grande diffusione di questa pianta, che in pochissimo tempo riesce a ricoprire grandi spazi.

La portulaca oleracea è ricca di preziosi elementi che le conferiscono ottime proprietà nutrizionali e terapeutiche.
Innanzitutto contiene vitamine, in particolare la vitamina A sotto forma di beta-carotene (1320 IU per 100 gr), che è considerato un eccezionale antiossidante naturale. Poi abbiamo la vitamina C (21mg per 100gr), la vitamina E e quelle del gruppo B (B1, B2 e B3).
La pianta è inoltre ricca di sali minerali, in particolare il magnesio (68 mg per 100 gr), il potassio (494 mg), il ferro (2 mg), il calcio (65 mg).
Altri elementi presenti sono: i folati, il fosforo, il sodio, lo zinco, il rame, il selenio e la manganese.

Il contenuto di calorie della portulaca oleracea è veramente molto basso. Infatti, ha solo 20 kcal per 100 grammi di prodotto, considerando anche che le foglie contengono il 90% d’acqua.
Per queste sue caratteristiche la portulaca oleracea viene considerata un ottimo diuretico, un depurativo e un vermifugo naturale. E’ inoltre una pianta dissetante e antidiabetica.
Nella tradizione della medicina popolare veniva utilizzata per il trattamento di nausea e diarrea e nei casi di enterite acuta. Altri utilizzi riguardavano il trattamento delle emorroidi e gli stati emorragici del post parto.
Negli ultimi anni è nato un grande interesse per questa pianta spontanea, che fino a poco tempo fa veniva considerata dai più un’erba infestante. Oggi è ritornata ad essere una preziosa risorsa, proprio in virtù del contenuto. Particolarmente apprezzati sono i suoi acidi grassi polinsaturi del tipo omega 3, quelli contenuti nel pesce tanto per intenderci.
Nello specifico, 100 gr di foglie di portulaca oleracea contengono 350 mg di acido α-linolenico. Gli omega 3 sono fondamentali per ridurre e prevenire il rischio di malattie cardiovascolari, in particolare aiutano a ridurre i livelli di colesterolo, i trigliceridi, e a migliorare, quindi, la circolazione sanguigna.

Infine, un’altra caratteristica di questa pianta è la sua ricchezza di mucillagine (circa il 40% sul peso secco), che è considerato un emolliente naturale. Per questo motivo la portulaca oleracea si può utilizzare per realizzare impacchi con cui si curano: acne e eczemi, pelle arrossata e punture di insetti.

Controindicazioni

L’unica controindicazione dell’utilizzo della portulaca oleracea riguarda i soggetti che soffrono di calcoli renali. La pianta, infatti, contiene ossalati, cioè sostanze che, in soggetti predisposti, contribuiscono alla formazione dei fastidiosi calcoli.

Utilizzi in cucina

Come accennato, la portulaca ha una grande tradizione nella nostra cucina regionale. Ne vengono utilizzate le foglie e i rami più teneri per la preparazioni di gustose insalate, miste o semplici. Quest’erba, infatti, è caratterizzata da un tipico sapore amarognolo e pungente, che la rende deliziosa al palato.
Altro utilizzo riguarda la preparazione di zuppe, in quanto il contenuto di mucillagine rende più denso e oleoso il brodo.
Si può usare anche nella preparazione di pastelle fritte; in aggiunta a frittate; o come contorno, semplicemente condita con olio evo e limone.
Nelle regioni meridionali è tradizione conservare i rametti e le foglie tenere sottaceto o in salamoia, per poterla consumare come contorno durante i mesi invernali.

I semi di portulaca

Anche i piccolissimi semi di portulaca oleracea hanno ottime proprietà e utilizzi alimentari, poiché ricchi di olio e proteine. La loro raccolta, tuttavia, è un po’ complessa, giacché la pianta, come accennato, tende a disperderli naturalmente. Essendo una succulenta ed essendo quindi in grado di trattenere l’acqua, si può utilizzare una tecnica che prevede la raccolta della pianta quando è ancora verde e inizia la prima maturazione. La portulaca viene estirpata per intero, pulita per bene, e lasciata seccare all’aria aperta e in un luogo ombreggiato, sopra un telo leggero o della carta. In questo modo i semi, una volta essiccati, cadranno naturalmente dalla pianta e potranno essere raccolti, per essere utilizzati interi oppure macinati e ridotti in farina.

Raccolta della portulaca spontanea o coltivazione?

Come abbiamo più volte sottolineato, la portulaca oleracea si trova facilmente allo stato spontaneo. A differenza di altre spontanee come funghi, asparagi, origano ecc, viene dai più considerata un’erba infestante.
Ama i terreni lavorati, umidi e morbidi, per questo motivo la ritroviamo spesso negli orti domestici, da Nord a Sud.
Dunque è sufficiente cercarla per trovarla. Una volta raccolta possiamo utilizzarla in cucina come più ci piace.

Tuttavia non è esclusa la possibilità di coltivarla nell’orto domestico, essendo oltretutto di facile cura. Basta disperdere il seme in superficie e la portulaca inizierà a diffondersi sul nostro terreno. Questa pratica può avere delle controindicazioni però, in quanto la pianta può facilmente prendere il sopravvento e propagarsi dappertutto. Se deciderete di coltivarla, quindi, prestate attenzione alla sua forte capacità riproduttiva.

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