Siamo soddisfatti che la Corte abbia ritenuto, con una motivazione di merito… di estrema chiarezza e robustezza, di riscontrare come il Tribunale di Reggio “non abbia fatto corretta applicazione dei principi indicati” dalla giurisprudenza, su un reato, quello del concorso esterno che, peraltro, è proprio di derivazione giurisprudenziale.
A ciò si aggiunga che la Suprema Corte ha rilevato che “Il Tribunale reggino nell’ambito di una lunga ricostruzione non ha affatto spiegato perché la criminalità organizzata mafiosa avrebbe tratto vantaggio dai fatti contestati a Naccari”.
Manca in sostanza il profilo del dolo e il riscontro sull’offensività della condotta e cioè sulla possibilità che taluni comportamenti, peraltro di natura strettamente politica, agevolassero la criminalità.
Siamo particolarmente soddisfatti proprio perché la Cassazione ha deciso sul principio di diritto nonostante la ricostruzione dei fatti proposta sia stata esclusivamente quella dell’accusa, del Gip e del TDL e cioè senza alcun nuovo apporto, in questa fase di natura documentale o di mezzi di prova forniti dalla difesa. Noi avevamo ritenuto inutile allo stato confutare gli errori e le gravi inesattezze dell’attività di indagine proprio perché balzava agli occhi la inesistenza della condotta contestata.
Ora avremo modo di ricostruire tali fatti ed accadimenti, per una corretta rappresentazione della verità storica e il rispetto dovuto alla brillante carriera politica dell’indagato, indipendentemente dal fatto che gli stessi, come valutati dalla Suprema Corte, non possono configurare alcun concorso esterno.
Avv. Natale Polimeni
Avv. Giuseppe Mazzetti
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