Nel voler fare una veloce analisi alla vigilia della presentazione delle liste mancano esattamente 7 giorni, quello che emerge è una improvvisa reattività alle situazioni.
La curva di interesse si sta alzando verso la distruzione dell'avversario e altre volte in alternativa o in contemporanea a delle pressioni più o meno velate.
Leggiamo scritti orrendi, faziosi e sotto dettatura. Tutti pensiamo di poter essere decisivi. Influenzare e condizionare.
Sarà anche così in una città come Reggio Calabria, grande con quasi 200mila abitanti.
A ben vedere però il tutto si ridimensiona, si restringe sempre più. Gli spazi occupati non lasciano capacità di movimenti alternativi.
Si cercano i voti casa per casa, in ogni strada e in ogni modo.
La gente alla fine deciderà come sempre, sperando che sia la volta buona.
Entri nella cabina e con orgoglio esprimi la tua preferenza, a volte deluso .... spesso ti sei turato il naso.
La politica trova la sua massima espressione in quel momento. Lì sei tu a scegliere.
Arrivi in quello spazio angusto, solo con una matita e un foglio enorme con tanti simboli e tanti nomi.
In molti casi hai in tasca il santino che l'amico, il parente ti ha dato.
Pochi secondi e scrivi un cognome o forse due e poi un X su un simbolo o un nome. Hai imparato, ti hanno spiegato chissà quante volte come e cosa fare.
Decidi tu. Apparentemente è così. Quante pressioni, condizionamenti ti porti dietro e in un attimo ti schiacciano e ti rendono quasi un automa.
L'entusiasmo di una scelta spesso si traduce nella frustrazione di una imposizione.
Libero dentro al chiuso di una cabina angusta.
Lì ti ripetono puoi con una matita cambiare il mondo in cui vivi.
Non è più così. Il tuo voto non vale nulla. Questo modo si esprimere la democrazia ha svuotato il senso e il valore dello stesso gesto.
Voti e poi sei ignorato. Gli accordi si fanno a prescindere dalle espressioni dei numeri delle urne.
Gli accordi e i compromessi portano a formazioni di alleanze indicibili e imprevedibili.
Se questa è la Democrazia.
Ora tornando a noi, a Reggio Calabria. Il 20 e 21 settembre 2020, coronavirus permettendo, si ritorna al voto dopo quasi 6 anni.
Degli anni durissimi per la città, per i cittadini.
Tasse al massimo previste dalla legge e servizi mai all'altezza. Un predissesto che ha condizionato ogni possibilità di programmazione, di rilancio e di visione futura.
Ogni giorno a lottare con l'ordinario in maniera straordinaria. Una vita difficile.per l'amministrazione Falcomatà e soprattutto per i cittadini. La spazzatura, le strade con le buche, l'acqua assente nelle case e le perdite ovunque.
Una città che ha continuato ad impoverirsi e a spopolarsi. Tantissimi i giovani andati via e non ancora tornati.
Giuseppe Falcomatà, eletto nel 2014, rappresenta la parte migliore di Reggio Calabria, quella più amata. Lui è il figlio di Italo.
La primavera di Reggio la pesante eredità.
Ebbene il giovanissimo sindaco ha in questi sei anni dimostrato tutti i suoi limiti e le potenzialità per lo più ancora inespresse.
Impossibile creare, progettare, sviluppare senza sghei.
Timidamente ha iniziato un percorso. Ha aggiustato la mira. Ha fatto delle scelte. Dei passi indietro. Ha lottato. Poteva fare di più. Meglio.
Un mix che ci racconta delle difficoltà di un giovane sindaco che adesso nell'ultimo anno sembra aver trovato una collocazione che ben si incastra con le esigenze e le dinamiche della città.
Certo sono passati sei anni. E adesso arriva il conto da pagare, che è salatissimo.
Eppure Giuseppe Falcomatà sembra aver preso in mano le redini di quel cavallo selvaggio che tenta di disarcionarlo ad ogni costo.
Si è messo all'opera di gran lena e con umiltà ripercorre la strada che prima di lui è stata di suo padre.
Questo adesso non gli pesa più anzi lo inorgoglisce e lo motiva. Nessun paragone tra padre e figlio, nessuna eredità pesante. Adesso è lui il sindaco, maturo e pronto a raccogliere una pesante responsabilità. Rilanciare Reggio e i Reggini.
Non è più questione di eredità. Adesso caro sindaco sei tu il protagonista. Dimostra quello che vali. Riporta la città ad essere bella e gentile.
Aiuta la gente, gli ultimi a sentirsi parte integrante di un luogo che apparentemente è immenso, ma che alla fine e solo casa nostra.
Casa tua.
Un cittadino di Reggio Calabria che ama e rispetta la sua città.
Buon ferragosto a tutti.
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