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Centrodestra a Reggio Calabria: tra illusioni e realtà, la partita è ancora tutta da giocare

IL CHIAROSCURO DI LUIGI PALAMARA

EDITORIALE


Centrodestra a Reggio Calabria: tra illusioni e realtà, la partita è ancora tutta da giocare

Reggio Calabria, 1 marzo 2025 – Se il centrodestra reggino crede di aver già vinto solo perché ha messo insieme un'armata 'imbattibile' di nomi e ritorni eccellenti, allora si sta illudendo. L’analisi sulle recenti dichiarazioni di Scopelliti, Cannizzaro e Lamberti (un eterno perdente della politica)  sembra più un esercizio di autosuggestione che una strategia politica concreta. Ma davvero pensano di poter ribaltare il governo della città con questa superficialità?

Siamo ancora lontani dalle elezioni, eppure la destra locale si lancia in previsioni entusiastiche, senza aver risolto il nodo fondamentale: qual è la proposta? Su cosa si basa questa presunta compattezza? Un’idea di città? Un programma serio? Oppure è solo un'operazione elettorale costruita a tavolino, senza anima né visione? Perché se il centrodestra vuole vincere solo contando sui numeri delle Europee e delle Politiche, allora si sta scavando la fossa da solo.

A Reggio Calabria le Comunali si vincono parlando alla città vera, al tessuto sociale, alle categorie produttive, a chi da anni si sente tradito dalla politica e spesso nemmeno va a votare.

Nel frattempo, però, c’è un altro fattore che molti sottovalutano: il rush finale di Giuseppe Falcomatà. Per anni ha dovuto navigare tra difficoltà amministrative, attacchi politici, processi, sospensione e problemi interni, ma oggi si trova in un momento di grazia. Con un’amministrazione che ha finalmente ingranato, con un’azione politica più incisiva che mai e con una ritrovata legittimazione popolare, Falcomatà non è affatto il sindaco “a fine corsa” che qualcuno vuole dipingere pur non essendo più candidabile poiché non è previsto un terzo mandato consecutivo a sindaco. Anzi, il suo slancio potrebbe rimescolare completamente le carte sul tavolo, spiazzando un centrodestra che già si vede vincente senza aver ancora convinto nessuno.

Il rischio, dunque, è chiaro: se la destra si presenta alle urne con la solita arroganza e senza un vero progetto, il Centrosinistra potrebbe addirittura consolidare il suo vantaggio e chiudere la partita prima ancora che inizi. Perché le elezioni non si vincono sui social o nei salotti degli addetti ai lavori. Si vincono parlando alla gente, costruendo un’alternativa credibile e mostrando, con i fatti, di essere pronti a governare. E fino a oggi, da quella parte, non si è visto nulla di tutto questo o perlomeno ancora non abbiamo visto neanche i nomi dei contendenti. E questo sarà e farà  la differenza. Scusate se è  poco

Luigi Palamara

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