Vogliamo sapere qual è la verità
di Luigi Palamara
Reggio Calabria si risveglia tra l’allarme di una chiusura totale e la smentita di una catastrofe. Due campane, due visioni opposte della realtà a distanza di poche ore. Ma qual è la verità? È proprio da questa domanda che dobbiamo partire, con un principio basilare: prima di dare una notizia, bisogna verificarla. Altrimenti si rischia di trasformare un'informazione in uno strumento di lotta politica. E a rimetterci, come sempre, sono i cittadini.
Da una parte il consigliere Massimo Ripepi denuncia a gran voce la chiusura immediata di ben 24 sedi comunali per inagibilità, parlando di "blocco amministrativo" senza precedenti e di “scempio politico”. Una situazione che, secondo lui, è il risultato di anni di mancata manutenzione e disinteresse da parte dell'amministrazione Falcomatà. Le sue parole sono forti, circostanziate, con tanto di elenco dettagliato degli immobili e delle misure di sospensione o inibizione delle attività. La narrazione è chiara: la città sarebbe in ginocchio, paralizzata da un’amministrazione colpevole e assente.
Dall’altra parte, però, l’Amministrazione comunale chiarisce: nessuna ordinanza di chiusura è stata emessa. La situazione è sotto controllo, i controlli erano già in corso da tempo, e il documento del dirigente – che non ha valore di ordinanza – è stato il punto di partenza per un tavolo tecnico interno. Il Comune, si legge nella nota ufficiale, sta lavorando per affrontare le criticità segnalate, coinvolgendo anche la Prefettura e i vertici tecnici dell’Ente.
Allora, dov’è la verità?
Sta nel mezzo? Forse sì. Ma di certo sta nel metodo: informare significa ascoltare tutte le voci, leggere attentamente i documenti, distinguere un ordine da una segnalazione, una denuncia politica da un atto amministrativo. Perché dare notizie parziali – o peggio, strumentali – significa tradire il patto di fiducia con i cittadini, alimentare paure e confusione, e prestare il fianco alla propaganda.
Serve trasparenza, ma anche rigore.
La città vuole sapere, ha diritto alla verità. Ma quella vera, fondata sui fatti e non sulle interpretazioni. Perché l’unica vera emergenza, oggi, è l’informazione spaccata.
E questo, Reggio, non se lo può più permettere.
Reggio Calabria 15 aprile 2025
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