Protesta di Assoedilizia.
Per esigenze di equita' fiscale occorre eliminare ai fini Imu tutti i coefficienti moltiplicatori per le rendite catastali recentemente rivedute o attribuite.
Dichiarazioni del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici in sede di intervista pubblicata da Italia Oggi del 17 agosto 2013:
« Mentre si continua a parlare di Imu che e' un'imposta comunale (computata sulla base di rendite catastali rivalutate mediante appositi moltiplicatori) la revisione catastale interessera' anche i valori impositivi ai fini di tutta una serie di imposte erariali ( registro - successione - donazioni - congruita' dell'Irpef - Irpef fondiaria ); e in questo caso, figuriamoci cosa succedera' per la verifica di invarianza ( a livello comunale o nazionale ?), con tutti i problemi di evasione fiscale presenti in Italia.
Ma, anche a livello comunale (per quanto riguarda l'Imu) tale verifica sara' compiuta al netto o al lordo del recupero dell'evasione fiscale ?
Se vien fatta "al netto" sono avvantaggiati i contribuenti regolari che si trovano in comuni con un alto tasso di evasione fiscale.
Se vien fatta "al lordo" saranno questi comuni ad esser danneggiati.
La verita' e' che, fin tanto che non si parlera' di invarianza del prelievo a carico del contribuente regolare e non di invarianza del gettito fiscale ( perche' in questo caso c'e di mezzo la questione della media di trilussiana memoria ) , si continuera' a cercare di far quadrare un cerchio: e nessun contribuente onesto potra' star sicuro di non esser stangato.
Potrebbe verificarsi, nel corso dell'attuazione della riforma, una provvisoria coesistenza e sovrapposizione di
rendite nuove con rendite vecchie, con conseguenza sfasatura temporale nella rimodulazione delle aliquote: con esiti nefasti per molti contribuenti.
E' gia' avvenuto.
Ne vogliamo una prova ?
In Italia ci sono milioni di immobili per i quali l'Agenzia del Territorio, in collaborazione con i Comuni, ha proceduto in tempi recentissimi alla revisione o alla nuova attribuzione delle rendite catastali attualizzando le classificazioni ed i valori con riferimento a quelli di mercato.
Sono tutte le unita' immobiliari oggetto di interventi edilizi che hanno comportato una denuncia di variazione catastale ( legge 311/20004 art. 1 comma 336 ), nonche' tutte le unita' interessate dalle revisioni generali per microzone varate, in forza della "n. 311/2004, finanziaria 2005, art. 1 comma 335", in 17 citta' italiane ( tra cui Milano ) e tutti gli immobili con rendite attribuite ex novo .
Il governo Monti aveva introdotto in via provvisoria, ai fini Imu, alcuni coefficienti moltiplicatori delle rendite ( ad esempio del 60 % per gli immobili residenziali ) per elevare a valori piu' congrui le basi imponibili relative alle vecchie rendite mai aggiornate, pensiamo a quelle attribuite negli anni dell'immediato secondo Dopoguerra.
Questi moltiplicatori generali, introdotti in via provvisoria, ma che si avviano a diventare definitivi, si applicano ovviamente ( perche' nessuno si e' ricordato o si e' voluto ricordare del problema ) anche a tutte rendite di recente attribuzione cui si e' fatto cenno sopra, procurando in alcuni casi l'effetto perverso di far pagare l'imposta addirittura su valori superiori a quelli di mercato.
Abbiamo sollevato la questione: nessun esito.
Altro che invarianza: abbiamo l' iniquita' del "chi ha avuto ha avuto".
Assoedilizia fa un appello affinche', per coerenza, ed al fine di parificare tutti i contribuenti - in questa fase di revisione che si preannuncia transitoria - eliminando storture e sperequazioni, si aboliscano immediatamente i coefficienti moltiplicatori previsti ai fini Imu, in tutti i casi di rendite catastali recentemente rivedute, aggiornate o comunque attribuite.»
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Per esigenze di equita' fiscale occorre eliminare ai fini Imu tutti i coefficienti moltiplicatori per le rendite catastali recentemente rivedute o attribuite.
Dichiarazioni del presidente di Assoedilizia Achille Colombo Clerici in sede di intervista pubblicata da Italia Oggi del 17 agosto 2013:
« Mentre si continua a parlare di Imu che e' un'imposta comunale (computata sulla base di rendite catastali rivalutate mediante appositi moltiplicatori) la revisione catastale interessera' anche i valori impositivi ai fini di tutta una serie di imposte erariali ( registro - successione - donazioni - congruita' dell'Irpef - Irpef fondiaria ); e in questo caso, figuriamoci cosa succedera' per la verifica di invarianza ( a livello comunale o nazionale ?), con tutti i problemi di evasione fiscale presenti in Italia.
Ma, anche a livello comunale (per quanto riguarda l'Imu) tale verifica sara' compiuta al netto o al lordo del recupero dell'evasione fiscale ?
Se vien fatta "al netto" sono avvantaggiati i contribuenti regolari che si trovano in comuni con un alto tasso di evasione fiscale.
Se vien fatta "al lordo" saranno questi comuni ad esser danneggiati.
La verita' e' che, fin tanto che non si parlera' di invarianza del prelievo a carico del contribuente regolare e non di invarianza del gettito fiscale ( perche' in questo caso c'e di mezzo la questione della media di trilussiana memoria ) , si continuera' a cercare di far quadrare un cerchio: e nessun contribuente onesto potra' star sicuro di non esser stangato.
Potrebbe verificarsi, nel corso dell'attuazione della riforma, una provvisoria coesistenza e sovrapposizione di
rendite nuove con rendite vecchie, con conseguenza sfasatura temporale nella rimodulazione delle aliquote: con esiti nefasti per molti contribuenti.
E' gia' avvenuto.
Ne vogliamo una prova ?
In Italia ci sono milioni di immobili per i quali l'Agenzia del Territorio, in collaborazione con i Comuni, ha proceduto in tempi recentissimi alla revisione o alla nuova attribuzione delle rendite catastali attualizzando le classificazioni ed i valori con riferimento a quelli di mercato.
Sono tutte le unita' immobiliari oggetto di interventi edilizi che hanno comportato una denuncia di variazione catastale ( legge 311/20004 art. 1 comma 336 ), nonche' tutte le unita' interessate dalle revisioni generali per microzone varate, in forza della "n. 311/2004, finanziaria 2005, art. 1 comma 335", in 17 citta' italiane ( tra cui Milano ) e tutti gli immobili con rendite attribuite ex novo .
Il governo Monti aveva introdotto in via provvisoria, ai fini Imu, alcuni coefficienti moltiplicatori delle rendite ( ad esempio del 60 % per gli immobili residenziali ) per elevare a valori piu' congrui le basi imponibili relative alle vecchie rendite mai aggiornate, pensiamo a quelle attribuite negli anni dell'immediato secondo Dopoguerra.
Questi moltiplicatori generali, introdotti in via provvisoria, ma che si avviano a diventare definitivi, si applicano ovviamente ( perche' nessuno si e' ricordato o si e' voluto ricordare del problema ) anche a tutte rendite di recente attribuzione cui si e' fatto cenno sopra, procurando in alcuni casi l'effetto perverso di far pagare l'imposta addirittura su valori superiori a quelli di mercato.
Abbiamo sollevato la questione: nessun esito.
Altro che invarianza: abbiamo l' iniquita' del "chi ha avuto ha avuto".
Assoedilizia fa un appello affinche', per coerenza, ed al fine di parificare tutti i contribuenti - in questa fase di revisione che si preannuncia transitoria - eliminando storture e sperequazioni, si aboliscano immediatamente i coefficienti moltiplicatori previsti ai fini Imu, in tutti i casi di rendite catastali recentemente rivedute, aggiornate o comunque attribuite.»
Luigi Palamara
Giornalista, Direttore Editoriale e Fondatore di MNews.IT
Cell.: +39 347 69 11 862
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