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A te ...vorrei

A te 
Vorrei è un desiderio, una speranza, una Fede. In ognuno di noi il vorrei è talmente legato al tempo vissuto che spesso finisce a Sfumare nell'esigenza del momento 

La vita è ben altro. Momenti che si susseguono. Vorrei che si inseguono. Apparentemente senza logica e legame alcuno. Poi la resa dei conti. I puntini, rappresentati dai vorrei, si legano fino a formare una linea continua. Una linea netta, ben definita è distinta. È la linea della vita... Una linea che alcuni credono di saper leggere sul palmo della mano del cuore. La lettura finale invece avviene in momenti ben definiti. A volte tragici, a volte gioiosi, tristi, noiosi, entusiasmanti... 
In quegli istanti il vorrei diventa altro, quasi una preghiera, una supplica. È Fede. È disperazione. 
È speranza. 

A te Donna vorrei dire. Vorrei dire che la cosa più importante al mondo è il benestare mentale e fisico, cioè la salute. La cosa più importante della vita è l’amore. L'amore sincero, puro come quello di due ragazzi alle prime armi. Emozioni che inondano il cuore, brividi che ti percorrono lungo la schiena, i primi progetti.  La paura di ogni cosa, svanisce. Le ore che passano e passano ma i minuti non si contano, gli occhi che si fanno lucidi sazi di ogni colore. Vorrei dire tante cose, a tanti, a tante: da questo nasce il bisogno che mi è venuto di raccontare la mia storia. 

Vorrei dire alle donne di lasciarli, quegli uomini così deboli e vigliacchi, prima che vi facciano del male.  
La paura di cambiare, di avere un nuovo sentiero da percorrere, da scoprire, vi spaventa, vi tormenta. Stringete i denti, il mondo fuori da quella porta è migliore, non siate focalizzate sulla paura del momento. Dove andrò, dove scapperò, che fine farò da sola.  

Immaginate cosa vorreste, chiudete gli occhi, desideratelo più che potete, la vostra forza sarà quella.  
La forza sarà all'apice di quella salita, della montagna più frastagliata, rocciosa e innevata. Non soffermatevi a guardare in basso, potreste avere di nuovo la paura di cadere, di ricadere.  Voi avete la forza, ciò che desiderate è sempre più vicino. 
Ho maturato nel mio percorso di vita che la felicità non deve essere solo obbiettivo da raggiungere ma deve essere una moda, uno stile di vita, un semplice modo di percorrere il tragitto. 


Vorrei fondare fondazione per aiutare le donne. 
Mi è capitato più volte di ospitare per un certo tempo - e aiutare - alcune donne che volevano uscire dal tunnel e che non avevano trovato risposte istituzionali, che avevano ottenuto solo vaghi consigli buonisti o di buonsenso, ma non un aiuto vero e concreto.  
C’è un’università della strada e una della vita, che dona la capacità di aiutare, e conta più delle altre. 
Vorrei farvi e farmi sentire meno sole, meno soli.  
La solitudine uccide… uccide dentro. 

A te Donna vorrei dire. Non contrastare il rapporto dei figli con i padri, non tentare di separarli, perché contrastare non serve; sono proprio i figli i più severi giudici, che poi reagiscono. Non si deve impedire che abbiano un legame con il padre; in fondo contrastarlo è inutile come lanciare un boomerang. 
Al contrario, saranno loro poi i più lucidi nel vederli come sono. 
Vorrei ripulire tutto lo sporco e mettere in ordine tutto il disordine. 
Vorrei piangere e lasciare traccia su questo foglio, su questo libro. Impregnare ogni parola, renderla viva, emozionante, Viva ed emozionante come la mia vita vissuta. Lacrime amare e lacrime di gioia. 
Vorrei mi amaste per quella che sono, semplicemente Helga. Vorrei essere felice, essere Helga, una donna, una madre, una compagna, una bambina... Che corre verso il cielo azzurro di questo pianeta dove tutti siamo solo di passaggio.  

Luigi Palamara
Estratto dal romanzo: Morsa asfissiante

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