Editors Choice

3/recent/post-list

Ad ogni battito di cuore un battito di vita.

Lettera a Papa Francesco
Ad ogni battito di cuore un battito di vita.

Nella vita tutto scorre. Il ritmo è quello del cuore. Con battiti che rimbombano dentro e ci fanno sentire lo scorrere della vita. Si nasce con un battito e si vive sino all’ultimo battito.

La mia vita ha smesso di battere a undici anni. A tredici anni divento sposa-bambina madre. Con il consenso della Chiesa. Poi finalmente l'annullamento. Ma quanto dolore da quel matrimonio “maledetto”. Sposa a un pregiudicato, un violento, uno stupratore, un pedofilo. Oggi sono una donna. Una donna che ha lottato e continua a lottare. Ma dentro mi sento stanca. Sfinita.

Gli orrori di quel passato non mi hanno mai lasciata.

Hanno segnato l'intera mia esistenza.
Eppure nonostante tutto ho dato sempre amore. 

Chissà quante altre vite sono state spezzate e spazzate via.

La bambina appena di undici anni sacrificata come un agnello sull'altare dell'egoismo umano chiede risposte. Il percorso si accorcia sempre più mentre alle spalle lasci miliardi di attimi vissuti, svaniti, esplosi nel cielo azzurro di Napoli.

Occhi che si guardano indietro. Il bene perduto per sempre. Un mondo sempre più cattivo. Un'infanzia che ha conosciuto solo il male ha lasciato il posto a una irrefrenabile ricerca del bene.

Solo il pianto mi fa sentire bene e vicino a Dio. Quel Dio che sembra essersi dimenticato di me. Quel Dio che sentivo in ogni cosa, in ogni momento della giornata adesso sembra svanito, sordo, assente.

Sua Santità aiuti quella bambina oggi donna. Una donna stanca, delusa e sfiduciata. 

Faccia in modo che la sua vita sia accompagnata da un sorriso.

Un sorriso che riempia la vita di coloro che come lei hanno perso la speranza, nella vita di coloro che come lei hanno subito e ancora oggi subiscono il male.  

A te Santo Padre, adesso che io un padre non ho più, che rappresenti per me un riferimento forte e sicuro, aiutami a dare speranza, fede, luce e amore a quelle donne e a quei bambini soli e indifesi.

Papa Francesco, dammi la tua benedizione. E’ un mi desiderio creare una Fondazione a favore di chi è vittima innocente di abusi e violenze tra le mura domestiche e che spesso finiscono per essere uccisi.

Vorrei far saper loro che ce la possono fare come ce l’ho fatta io.



La Fede le ha dato forza. In chiesa Helga ci va da sola, a parlare con Dio….

Luigi Palamara

Estratto dal romanzo: Morsa asfissiante

Posta un commento

0 Commenti