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Governo. Conte: "Sarò avvocato degli italiani"

Mattarella affida l'incarico per la formazione del governo a Giuseppe Conte che accetta con riserva. "Sarò avvocato difensore del popolo italiano" ha detto appena uscito dall'incontro con il presidente della Repubblica al Quirinale che è durato più di un'ora. "Con il Presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell'Italia"."Se riuscirò a portare a compimento l'incarico, esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza". In vista del Consiglio europeo di fine giugno e rispetto ai "negoziati in corso sul bilancio europeo, sulla riforma del diritto di asilo e sul completamento dell'unione bancaria", aggiunge, "è mio intendimento impegnare a fondo l'esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta gli interessi nazionali". Il premier incaricato è arrivato alla Camera per incontrare il presidente Roberto Fico.

"Lo avevo promesso" aveva detto in mattinata Di Maio. "Finalmente è iniziata la Terza Repubblica, una Repubblica in cui i cittadini fanno un passo avanti e la politica un passo indietro. Questo è un governo votato che non si regge sui voltagabbana". "I ministri? Li sceglie il Presidente della Repubblica, non c'è nessuna discussione in atto, non fate retroscena su questo".
Potrebbe esserci già martedì o mercoledì la seduta del Senato per la votazione di fiducia al nuovo governo, mentre il voto sul Def a Palazzo Madama si terrà dopo quello di fiducia al nuovo governo.

"Non ci sono meri esecutori" dice il leader della Lega Matteo Salvini. "Giuseppe Conte dovrà essere indipendente, anche se ovviamente siamo davanti a una maggioranza politica. Noi rispondiamo ai cittadini italiani". Conte, assicura, avrà autonomia ''piena'' e non sarà condizionato da vincoli della Lega e dei 5Stelle."Se sto facendo quello che sto facendo è perché gli alleati del centrodestra mi hanno detto vai" dice Matteo Salvini, entrando alla Camera, rispondendo così a chi gli chiede se l'alleanza del centrodestra è ancora salda. "Chiedete a Berlusconi e Meloni se hanno cambiato idea, io sto facendo quello che sto facendo per il bene del Paese".
Paolo Savona, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, non sarà ministro dell'Economia. Al dicastero di via XX Settembre dovrebbe approdare, secondo le indicazioni della Lega, il vice segretario Giancarlo Giorgetti.

Mattarella affida l'incarico per la formazione del governo aGiuseppe Conte che accetta con riserva. "Sarò avvocato difensore del popolo italiano" ha detto appena uscito dall'incontro con il presidente della Repubblica al Quirinale che è durato più di un'ora. "Con il Presidente della Repubblica abbiamo parlato della fase impegnativa e delicata che stiamo vivendo e delle sfide che ci attendono e di cui sono consapevole, così come sono consapevole della necessità di confermare la collocazione europea e internazionale dell'Italia"."Se riuscirò a portare a compimento l'incarico, esporrò alle Camere un programma basato sulle intese intercorse tra le forze politiche di maggioranza". In vista del Consiglio europeo di fine giugno e rispetto ai "negoziati in corso sul bilancio europeo, sulla riforma del diritto di asilo e sul completamento dell'unione bancaria", aggiunge, "è mio intendimento impegnare a fondo l'esecutivo su questo terreno, costruendo le alleanze opportune e operando affinché la direzione di marcia rifletta gli interessi nazionali". Il premier incaricato è arrivato alla Camera per incontrare il presidente Roberto Fico.

"Lo avevo promesso" aveva detto in mattinata Di Maio. "Finalmente è iniziata la Terza Repubblica, una Repubblica in cui i cittadini fanno un passo avanti e la politica un passo indietro. Questo è un governo votato che non si regge sui voltagabbana". "I ministri? Li sceglie il Presidente della Repubblica, non c'è nessuna discussione in atto, non fate retroscena su questo".
Potrebbe esserci già martedì o mercoledì la seduta del Senato per la votazione di fiducia al nuovo governo, mentre il voto sul Def a Palazzo Madama si terrà dopo quello di fiducia al nuovo governo.

"Non ci sono meri esecutori" dice il leader della Lega Matteo Salvini. "Giuseppe Conte dovrà essere indipendente, anche se ovviamente siamo davanti a una maggioranza politica. Noi rispondiamo ai cittadini italiani". Conte, assicura, avrà autonomia ''piena'' e non sarà condizionato da vincoli della Lega e dei 5Stelle."Se sto facendo quello che sto facendo è perché gli alleati del centrodestra mi hanno detto vai" dice Matteo Salvini, entrando alla Camera, rispondendo così a chi gli chiede se l'alleanza del centrodestra è ancora salda. "Chiedete a Berlusconi e Meloni se hanno cambiato idea, io sto facendo quello che sto facendo per il bene del Paese".
Paolo Savona, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, non sarà ministro dell'Economia. Al dicastero di via XX Settembre dovrebbe approdare, secondo le indicazioni della Lega, il vice segretario Giancarlo Giorgetti.

Chi è Conte, il premier incaricato


Da candidato ministro per la Pubblica amministrazione nella squadra di governo Cinquestelle a presidente del Consiglio dell'esecutivo giallo-verde. Tutto in poche settimane. E' Giuseppe Conte la persona incaricata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per formare il nuovo governo. Incarico che Conte ha accettato con riserva, affermando che sarà "l'avvocato difensore popolo italiano".

LE ORIGINI - Il caso del curriculum che solo ieri aveva travolto Conte, quindi, non sembra aver scalfito la fiducia riposta nel professore universitario. Pugliese di Volturara Appula in provincia di Foggia, 54 anni, Conte è un avvocato civilista e insegnante di diritto. Sposato e poi separato, ha un figlio di 10 anni. "E' uno tosto, si è fatto da solo" ha detto di lui Di Maio descrivendolo come "una persona di grandissimo profilo" che "viene dalla periferia di questo Paese, da San Giovanni Rotondo".

LA CARRIERA - A lungo assistente di un giurista di peso come Guido Alpa, Conte risiede da anni a Firenze dove è ordinario di diritto privato all'Università. Nel suo curriculum figura una carrellata di master e perfezionamenti. Dalla laurea in Legge alla Sapienza nel 1988 con votazione 110/110 con lode, alla borsa presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) negli anni 1992-1993, oltre a studi giuridici all'estero, in diversi atenei, da Yale, a Vienna, passando per la Sorbona, New York e il Regno Unito.

IL CV CONTESTATO - Solo ieri, prima che arrivasse la chiamata dal Colle, Conte è finito nel mirino della stampa estera e dell'opinione pubblica italiana per via del suo cv. Prima sono arrivati i dubbi del New York Times, secondo il quale Conte avrebbe aggiunto una parte riguardante il perfezionamento degli studi presso la New York University. Circostanza che non sembrerebbe invece risultare alla stessa università interpellata proprio dal cronista Jason Horowitz.
Poi è arrivato il rituale fact checking di giornali e rete, che hanno rispolverato il passato recente del professore, nel 2013 legale della famiglia della piccola Sofia, simbolo della vicenda Stamina. Le polemiche legate al suo curriculum, però, non hanno sfiorato i vertici del Movimento, che stamattina hanno confermato ancora una volta l'investitura del professore. Poi è arrivata la convocazione al Quirinale.

IL PRIMO INCARICO POLITICO - Per Conte si tratta del primo incarico politico. Il professore non ha mai avuto svolto ruoli politici o amministrativi. Da elettore ha sempre avuto come riferimento la sinistra, come ha lui stesso dichiarato: "Il mio cuore ha tradizionalmente battuto a sinistra", ha detto a in un'intervista a Di Martedì spiegando di aver avuto i primi contatti con i 5 Stelle quando gli fu chiesto di diventare membro del Consiglio di presidenza della Giustizia Amministrativa, l'organo di autogoverno della giustizia amministrativa. Era il 2013.
Di recente ha presieduto la commissione disciplinare del consiglio di presidenza della giustizia amministrativa che ha coordinato l'istruttoria che ha portato alla destituzione del consigliere di Stato Francesco Bellomo.

Governo, e ora che succede?


Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha affidato a Giuseppe Conte l'incarico per la formazione del nuovo governo. Incarico che Conte ha accettato con riserva.
Dopo l'attesa e i dubbi, il cosiddetto 'curriculumgate' non ha quindi scalfito la fiducia riposta nel professore universitario che, a più riprese, ha visto confermata l'investitura da parte di Salvini e Di Maio. A questo punto, cosa succede?

L'INCARICO - Dopo che il capo dello Stato conferisce l'incarico ("in forma esclusivamente orale, al termine di un colloquio") alla "personalità che, per indicazione dei gruppi di maggioranza, può costituire un governo e ottenere la fiducia dal Parlamento" si legge sul sito del governo, di tale conferimento dà notizia il Segretario generale della presidenza della Repubblica. Una volta conferito l'incarico, il capo dello Stato "non può interferire nelle decisioni dell'incaricato, né può revocargli il mandato per motivi squisitamente politici".

LA NOMINA - "L'incaricato, che di norma accetta con riserva, dopo un breve giro di consultazioni, si reca nuovamente dal capo dello Stato per sciogliere, positivamente o negativamente, la riserva.

SE SCIOGLIE LA RISERVA - Subito dopo lo scioglimento della riserva si perviene alla firma e alla controfirma dei decreti di nomina del Capo dell'esecutivo e dei Ministri, ricorda ancora il sito del governo.

I DECRETI - In sintesi, "il procedimento si conclude con l'emanazione di tre tipi di decreti del presidente della Repubblica: quello di nomina del presidente del Consiglio (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato, per attestare l'accettazione); quello di nomina dei singoli ministri (controfirmato dal presidente del Consiglio); quello di accettazione delle dimissioni del governo uscente (controfirmato anch'esso dal presidente del Consiglio nominato)".

IL GIURAMENTO - "Prima di assumere le funzioni, il presidente del Consiglio e i ministri devono prestare giuramento secondo la formula rituale indicata dall'art. 1, comma 3, della legge n. 400/88. Il giuramento rappresenta l'espressione del dovere di fedeltà che incombe in modo particolare su tutti i cittadini e, in modo particolare, su coloro che svolgono funzioni pubbliche fondamentali (in base all'art. 54 della Costituzione)".

LA FORMULA RITUALE - Per il giuramento, la formula da recitare è la seguente: "Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell'interesse esclusivo della nazione".

LA FIDUCIA - Infine, "entro 10 giorni dal decreto di nomina, il governo è tenuto a presentarsi davanti a ciascuna Camera per ottenere il voto di fiducia; voto che deve essere motivato dai gruppi parlamentari e avvenire per appello nominale, al fine di impegnare direttamente i parlamentari nella responsabilità di tale concessione di fronte all'elettorato. E' bene precisare che il presidente del Consiglio e i ministri assumono le loro responsabilità sin dal giuramento e, quindi, prima della fiducia".

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