E’ morto a 84 anni Giampaolo Pansa, uno dei protagonisti del giornalismo italiano del Novecento. L’esordio a La Stampa nel 1961 dove...
E’ morto a 84 anni Giampaolo Pansa, uno dei protagonisti del giornalismo italiano del Novecento. L’esordio a La Stampa nel 1961 dove è restato fino al 1972, tranne una breve parentesi al Giorno. Dal 1977 al 2008 la lunga collaborazione con Repubblica, di cui è stato anche vicedirettore, e L’Espresso. Piemontese di Casale Monferrato, Pansa si è spento a Roma assistito dalla sua compagna, la scrittrice Adele Grisendi . Nel 2016 aveva perso il figlio Alessandro, ex ad di Finmeccanica morto di malattia a 55 anni.
Giornalista autorevole, un grande gusto per la provocazione, è stato anche storico, autore di romanzi e saggi in gran parte incentrati sugli anni della guerra partigiana, un argomento che era stato anche al centro della sua tesi di laurea in Scienze Politiche (pubblicata da Laterza nel 1967 con il titolo Guerra partigiana tra Genova e il Po), all’università era stato allievo dello storico Alessandro Galante Garrone. Dagli esordi torinesi con un memorabile reportage sulla Strage del Vajont agli articoli sull'attentato di Piazza Fontana e quelli sullo scandalo Lockheed , nella sua lunga carriera ha messo a segno tanti colpi. Sua per esempio l'espressione «Balena Bianca» per identificare la democrazia cristiana.
Note alcune sarcastiche definizioni che Pansa ha dedicato a politici italiani: «Parolaio rosso» per Fausto Bertinotti, «Dalemoni» allusiva al cosiddetto «inciucio» tra Massimo D'Alema e Silvio Berlusconi ai tempi della Bicamerale.
Alla fine degli anni '80 del Novecento lancia dalle pagine di Panorama la sua celebre rubrica «Il Bestiario» , che poi porta sull'Espresso ed infine su Libero. Tra i libri più noti , il Sangue dei vinti , in cui mette a punto le sue idee poi accusate di revisionismo sulla Resistenza. Provocatore fino all'ultimo con un autoritratto intitolato Quel fascista di Panza e poi con un pamphlet su Salvini «ritratto irriverente di un seduttore autoritario».
La Stampa
Giungano, da parte dello staff dell'Arciere Luigi Palamara, le più sentite condoglianze ai parenti.