M5s, i deputati Angiola e Rospi se ne vanno e aderiscono al Misto: “Gestione oligarchica. Non c’è più dialogo con la base”

Nell'annunciare la sua uscita dal M5s, l'onorevole tarantino - in ritardo di 3 mesi con le restituzioni - spiega che la decisione è ...


Nell'annunciare la sua uscita dal M5s, l'onorevole tarantino - in ritardo di 3 mesi con le restituzioni - spiega che la decisione è stata presa con "grande rammarico" e attacca i vertici per una "chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni". Il collega lucano, 'moroso' di 4 mensilità, parla di gestione "verticistica" e "scarsa collegialità" che non parla più con la base "portatrice di proposte.









Il Movimento Cinque Stelle perde altri due parlamentari: il deputato pugliese Nunzio Angiola e quello lucano Gianluca Rospi hanno lasciato il gruppo pentastellato aderendo al Misto. Nell’annunciare la sua uscita dal M5s, Angiola – professore universaritario che non aveva votato la legge di Bilancio – spiega che la decisione è stata presa con “grande rammarico” e attacca i vertici. Motivazioni simili a quelle di Rospi, eletto nell’uninominale in Basilicata, che parla di “gestione verticistica e oligarchica”del Movimento e di “ristrette minoranze decidono per la maggioranza”. Il M5s “non vuole più dialogare, con la base che si limita a veicolare le scelte prese dall’alto senza più essere portatrice di proposte”, ha aggiunto l’onorevole lucano che come l’altro collega è in ritardo con le restituzioni (rispettivamente di 4 e 3 mesi).



Il deputato tarantino spiega invece che il “dissenso non deriva da un mio personale cambiamento di opinioni, ma dalla presa d’atto che, chi più chi meno, i vertici del Movimento hanno preferito trincerarsi in una chiusura pregiudiziale nelle proprie granitiche convinzioni”. E precisa che la sua decisione “non è da porsi in connessione con quella di altri colleghi parlamentari, come Lorenzo Fioramonti”. Proprio all’ex ministro dell’Istruzione, il deputato tarantino aveva espresso “comprensione” e “solidarietà” quando aveva comunicato l’addio al M5s: “Fare le cose difficili è infatti dannatamente difficile – aveva spiegato citando Gianni Rodari – Ma imparare a farle è necessario. In certi casi, nella vita occorre fare un passo indietro, per farne poi due in avanti”.



Nel motivare il suo allontanamento dal M5s, ora, Angiola rimarca di aver “più volte denunciato scarsa collegialità e scarsa attenzione ai singoli parlamentari, sia come persone sia come professionisti, con tutte le conseguenze che ciò può comportare in termini di “visibilità” dei territori nelle scelte legislative e di governo”. E aggiunge: “Vorrei rassicurare i cittadini e i sindaci del mio Collegio elettorale. Il mio impegno per il Paese, il territorio murgiano e per l’università non si ferma qui, e non si fermerà mai”.



Rospi, invece, afferma che “non è più tollerabile una gestione verticistica e oligarchica” dei Cinque Stelle. “Ho consegnato al presidente della Camera, Roberto Fico, la mia decisione di lasciare il gruppo parlamentare M5S e di approdare al Gruppo Misto”, aggiunge specificando che la “scelta che non è da ritenersi attinente a quella di altri colleghi che in questi giorni stanno lasciando il Movimento”. Negli ultimi giorni, spiega Rospi, “ho riflettuto tanto e, per svariate ragioni, in primis il non condividere la Manovra di Bilancio approvata di recente e la mancanza di collegialità nelle decisioni all’interno del gruppo, ho maturato l’idea di lasciare”.



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