Nella giornata del 31 gennaio scorso, i Carabinieri della Stazione di RC-Principale della Compagnia di Reggio Calabria, a conclusion...
Destinatari delle misure sono:
MITTICA Cristian, cl. 99;
CAPONETTO Salvatore, cl. 97.
Il provvedimento cautelare de quo è stato emesso sulla base degli elementi raccolti nell’indagine condotta dai militari della Stazione Carabinieri di RC-Principale e coordinate dal Procuratore Aggiunto Gerardo Dominijanni e dal Sostituto Procuratore Domenico Cappelleri, le cui risultanze hanno consentito di ricostruire tre differenti vicende accadute nel centro della città metropolitana di Reggio Calabria. Il primo episodio li vedeva responsabili, in concorso e con altro soggetto allo stato ignoto, del furto con destrezza di uno smartphone appartenente ad un ragazzo, B.F. classe 2003, avvenuto in data 10.06.2019 in via Palamolla. In particolare il Mittica scendeva dall’autovettura del Caponetto e, fingendo di essere interessato a cedere marijuana alla persona offesa ed altri due amici presenti con lui, con un movimento rapido si impossessava del telefono per poi allontanarsi e darsi alla fuga a bordo dell’autovettura unitamente ai due correi.
Nel secondo caso, avvenuto in data 22.08.2019 in via San Paolo, i due correi mediante l’uso della violenza ed attraverso l’uso di un’asta in ferro intimavano a due ragazzi, T.S. classe 1998 e T.A. classe 2000 a consegnarli denaro ed i telefoni cellulari. L’evento non si verificava per la resistenza delle persone offese; ne scaturiva però una violenta colluttazione che provocava alle parti offese lesioni aggravate.
Il Caponetto, inoltre, veniva ritenuto responsabile dei reati di tentata rapina e lesioni personali, in concorso a soggetto allo stato ignoto, commesso in data 04.08.2019 sul Corso Garibaldi in danno di una donna, P.G. classe 1942. Quest’ultima, trovandosi a piedi, veniva avvicinata da un’autovettura con a bordo due soggetti che, nel tentativo di impossessarsi della sua borsa, la facevano cadere per terra trascinandola per alcuni metri.
L’indagine si è protratta per alcuni mesi mediante l’escussione di testimoni e l’attenta analisi delle immagini dei circuiti di videosorveglianza che ha consentito, grazie anche all’incrocio delle informazioni acquisite nel corso delle tre differenti denunce di giungere all’ individuazione dei due correi.
Gli arrestati, al termine formalità di rito, sono stati tradotti presso casa circondariale “G. Panzera”, plesso Arghillà di Reggio Calabria per rimanervi a disposizione dell’A.G.