Scienziate italiane che hanno isolato per prime il coronavirus

Gli angeli della ricerca, le due scienziate italiane che hanno isolato per prime il coronavirus   «Abbiamo lavorato per cinque ore al ...







Gli angeli della ricerca, le due scienziate italiane che hanno isolato per prime il coronavirus 





 «Abbiamo lavorato per cinque ore al giorno nel laboratorio ad alta protezione, usando tute, mascherine e precauzioni, ci siamo coccolati il virus, perché mica è semplice. Però alla fine ce l’abbiamo fatta. Venerdì alle 22.30 abbiamo avuto la certezza che era stato isolato». La dottoressa Concetta Castilletti, siciliana, è responsabile dell’Unità virus emergenti dell’Istituto Spallanzani che ha raggiunto l’importante risultato di isolare il Coronavirus di Wuhan.





Il ministro Speranza abbraccia le due ricercatrici





Due donne del sud hanno raggiunto questo risultato straordinario, perché con lei ha lavorato Francesca Colavita, 30 anni, ricercatrice precaria ma già di notevole esperienza visto che insieme alla dottoressa Castilletti è stata in Africa ai tempi dell’Ebola.





Francesca Colavita è nata a Campobasso, dunque due donne del sud in un centro di eccellenza di Roma hanno ottenuto un risultato straordinario. Spiega l’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato: «Francesca Colavita sarà stabilizzata, perché rientra nei criteri normativi. Ma queste persone che lavorano in silenzio per noi tutte, risorse insostituibili per noi tutti».




«Qui da noi, nel nostro laboratorio, abbiamo già ottenuto risultati notevoli - ricorda Concetta Castilletti - in passato abbiamo isolato il virus dell’’Ebola, lo Zika. 


Questa volta siamo stati rapidi, perché abbiamo iniziato a lavorare il 30, quando i due pazienti sono risultati positivi al test. 





Non è semplice, tra le precauzioni che vanno prese c’è il fatto che lavora in un laboratorio a pressione negativa, l’aria entra ma non esce.





Ora questo risultato apre importanti possibilità sul fronte dell’individuazione anche nei pazienti asintomatici, nella cura e nel lavoro di ricerca per il virus». Ma non avete paura quando entrate nel laboratorio? «La paura c’è e ci deve essere perché ti aiuta a essere meticoloso nel rispetto di tutte le procedure di sicurezza».





Cinquantasei anni, nativa di Ragusa e laureata a Catania, Concetta Castilletti si occupa di virus emergenti allo Spallanzani dal 2001. Sembra il personaggio già confezionato per una serie di Netflix, ha due figli grandi che stano studiando ingegneria biomedica e ingegneria gestionale. 





«Però mi lasci dire che il nostro è un lavoro di squadra, di tutto il laboratorio che fa anche uno straordinario lavorio diagnostico, formato da trenta specialisti e guidato dalla dottoressa Maria Capobianchi che ricorda: «Siamo in prima linea da anni su tutte le emergenze e oltre alla competenza dei nostri virologi conta anche la passione».


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