La RSU della Citta Metropolitana di Reggio Calabria vuole ancora una volta fare chiarezza

La RSU della Citta Metropolitana di Reggio Calabria vuole ancora una volta fare chiarezza su quanto, con fumose affermazione, e’ stato detto...

La RSU della Citta Metropolitana di Reggio Calabria vuole ancora una volta fare chiarezza su quanto, con fumose affermazione, e’ stato detto dalla UIL rappresentata da Stefano Princi  e dal Vice Sindaco della Metrocity Riccardo Mauro, in tema di buoni pasto e somme destinate alle Posizioni organizzative.


La RSU nelle persone del sottoscritto Coordinatore Antonio Romeo e dei componenti CGIL: Domenico Fanti, Checco Scoglio, Cilona,Mario Fedele; dei componenti CISL: Felice Foti,Elena Festa, Paolo Pellicano’,Alberto Ieraci, Maria Ferraro e Antonio Laface, per un totale di 11 su 12 componenti Della RSU , non “alcune RSU” , per ribadire a viva voce ai dipendenti e a tutti i cittadini  le loro proteste e le loro proposte.


ALL’AMICO Stefano Princi  rappresentante della UIL che si e’ schierato apertamente a favore dell’Amministrazione della Metrocity,  vorremmo invitarlo a fare bene i compiti prima di rispondere a mezzo stampa e di confrontarsi con i colleghi sindacalisti che li hanno fatti prima di essere interrogati.


Lo sbandierato Regolamento sul lavoro agile nulla ha a che vedere  con la situazione d’emergenza in atto, il regolamento prevede che i  dipendenti che posseggono determinati requisiti possono fare domanda per partecipare ad una graduatoria per essere ammessi a svolgere il lavoro agile.

I dipendenti, a cui e’ stato detratto il buono pasto, non hanno fatto nessuna domanda, sono stati obbligati per decreto a stare a casa. L ‘AMICO Princi se prima di scrivere, avesse letto la circolare della funzione pubblica n. 2 del 01/04/2020 che citiamo testualmente :”Le amministrazioni sono chiamate, nel rispetto della disciplina normativa e contrattuale vigente, a definire gli aspetti di tipo organizzativo e i profili attinenti al rapporto di lavoro, tra cui gli eventuali riflessi sull’attribuzione del buono pasto, previo confronto sotto tale aspetto con le organizzazioni sindacali. Con particolare riferimento alla tematica dei buoni pasto, si puntualizza, quindi, che il personale in smart working non ha un automatico diritto al buono pasto e che ciascuna PA assume le determinazioni di competenza in materia, previo confronto con le organizzazioni sindacali”  , non avrebbe fatto Un “favore” all’Amministazione, parafrasando quanto scritto dal Dottore Mauro in merito della nota diffusa dalla Uil, “che ha idee più chiare e ha preso le distanze dalle note delle altre organizzazioni sindacali” 


Noi non facciamo favori noi difendiamo i dipendenti e facciamo proposte concrete a difesa degli stessi e dei cittadini.


Al dott. Riccardo Mauro, nel ribadire ancora una volta che saremmo stati tutti noi disponibilissimi a cedere i buoni basto dopo il confronto, vogliamo invitarlo a non farsi sorgere alcun dubbio in merito alle nostre proposte.

Il portavoce e coordinatore della RSU ha contattato telefonicamente il dottore  Mauro prima che venisse approvato il bilancio di previsione, Il segretario della CISL Enzo Sera ha contattato il Sindaco, proponendo che l’intera somma destinata alle P.O. venisse destinata agli scopi umanitari dell’emergenza coronavirus, o almeno le economie.


Per chiarezza di tutti i dipendenti e dei cittadini che leggono, le somme destinate alle P.O. vengono detratte dal fondo del contratto decentrato ma poi vengono messe a bilancio, e le economie “non utilizzate nel corso dell’anno, non possono confluire nel fondo risorse decentrate dell’anno successivo, ai sensi dell’art. 67 del Ccnl Funzioni Locali del 21 maggio 2018, e costituiscono economie di bilancio cit. parere aran 1891/2019”,  economie di bilancio come le poche migliaia di euro dei buoni pasto

In totale contrasto su quando affermato, forse ad arte,  dal Vicesindaco Riccardo Mauro che citiamo testualmente  “Qualora, per assurdo, decidessimo di non fare le “PO”, quelle somme resterebbero sul Fondo e non si potrebbero utilizzare per altro pur se il sindacato acconsentisse ad attingervi per altri scopi che non fossero di esclusivo interesse del personale dell’Ente»


Se fosse come affermato dal dott. Riccardo Mauro, noi tutti chiederemmo a gran voce di restituire a tutti i dipendenti le 270 mila euro non utilizzate per l’anno 2019, ma come lui ben sapra’  questo e’ stato fatto ma i dirigenti della Metrocity componenti della delegazione trattante, applicando il parere sopra citato hanno risposto picche alle nostra richiesta.


Noi sottoscritti invitiamo  l’ Amministrazione al confronto alla contrattazione con i rappresentanti dei lavoratori,  come sempre e’ stato fatto dalle passate amministrazioni, per i diritti dei dipendenti tutti e in questa grave emergenza per dare una mano di aiuto a tutti i cittadini .


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