Ezio Bosso è morto a 48 anni. Il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese aveva una malattia neurodegenerativa da anni...
Ezio Bosso è morto a 48 anni. Il direttore d’orchestra, compositore e pianista torinese aveva una malattia neurodegenerativa da anni ma nonostante ciò era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano. Il compositore aveva trovato la popolarità quando nel 2016 fu invitato da Carlo Conti come ospite d’onore al Festival di Sanremo.
Ezio Bosso è morto a 48 anni. Il direttore d'orchestra, compositore e pianista torinese aveva una malattia neurodegenerativa da anni ma nonostante ciò era riuscito a diventare uno dei nomi più noti del panorama musicale italiano. A darne la notizia il Corriere della Sera. Pianista per caso come amava dire lui stesso durante le interviste e come ribadì anche a Fanpage.it il compositore aveva trovato la popolarità quando nel 2016 fu invitato da Carlo Conti come ospite d'onore al Festival di Sanremo. Sul palco dell'Ariston Bosso eseguì "Following a Bird", composizione contenuta nell'album "The 12th Room", che era uscito qualche mese rima senza enormi clamori, ma finì in classifica subito dopo l'esibizione, e da quel momento il suo nome e la sua arte sono diventate note al grande pubblico che ha continuato a seguirlo negli anni a venire.
Sul palco senza spartiti
Ezio Bosso come non l'avete mai visto: il più grande direttore d'orchestra di fronte alla vita
71411018267Pubblicato da Saverio Tommasi
In un'intervista a Fanpage.it il musicista dichiarò come sul palco andasse senza spartiti: "Sul palco sono senza spartito, faccio tutto a memoria. Quando dirigo è come se avessi tutti i suoni scritto, primi e secondi violini, violoncelli, bassi, flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni, trombe, tromboni, percussioni, io li ho davanti, per me è un contatto visivo, dirigere con gli occhi, con i sorrisi, mando anche baci quando qualcuno ha fatto bene" ha raccontato a Saverio Tommasi che lo ha incontrato subito dopo un concerto in memoria di Claudio Abbado.
Bosso contro i pregiudizi
In quella stessa intervista Bosso parlò anche delle difficoltà di essere accettato nel mondo della Classica e dei pregiudizi che lo seguirono: "Dal mondo della musica classica ho subito tanti schiaffoni, ingiustizie, insulti, come quello che esistevo solo perché avevo una malattia: è evidente, non è che posso negarlo, quindi è ovvio che la prima reazione porta alla rabbia, l'altra è quella di guardarmi le ruote… infatti ho messo delle ruote bellissime. È stata una vita basata sul lottare, sul pregiudizio. Fin da bambino ho lottato col fatto che un povero non può fare il direttore d'orchestra, perché il figlio di un operaio deve fare l'operaio, così è stato detto a mio padre"
La malattia del compositore Ezio Bosso
Enzo Bosso conviveva dal 2011 con una malattia neurodegenerativa che gli fu diagnosticata dopo l'intervento per un cancro al cervello, sempre nello stesso anno. Da principio la patologia fu identificata come la SLA, sclerosi laterale amiotrofica, malattia in cui i sintomi, episodi di atrofia muscolare, si trasformano in pochi anni nella compromissione totale delle funzioni vitali. Tuttavia Ezio Bosso aveva sviluppato una malattia autoimmune i cui effetti sono identici a quelli della sclerosi laterale. Ad essere colpiti nel suo caso sono i motoneuroni, le cellule cerebrali responsabili del controllo dei movimenti, che conducono alla paralisi della muscolatura volontaria, la perdita di forza negli arti e dei muscoli adibiti a funzioni vitali come la respirazione e la deglutizione. Purtroppo non esistono cure per la patologia che ha afflitto Bosso, l'unico farmaco in circolazione è il riluzolo, che come tutti i farmaci perde efficacia man mano che il corpo del paziente si abitua alla sostanza.
L'ultimo disco di Ezio Bosso
L'ultimo lavoro di Ezio Bosso è stato "Grazie Claudio", un omaggio a Claudio Abbado. Fu propriuo Bosso, infatti, a dirigere il concerto evento di Mozart14 per i cinque anni dalla scomparsa di Claudio Abbado. Il direttore d'orchestra infatti chiamò a raccolta cinquanta musicistai delle migliori orchestre di tutto il mondo per unirsi all'European Union Youth Orchestra e agli amici della Europa Philharmonic Orchestra fondata da lui stesso, per ricordare uno degli artisti italiani piùù prestigiosi al mondo.
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