Il 1839 segna un momento di svolta nella storia della fotografia con il primo "selfie" mai realizzato, attribuito a Robert Cornelius. Questo pioniere della fotografia è stato il primo a catturare un'autoritratto utilizzando la tecnica del dagherrotipo.
Nell'epoca in cui la fotografia era ancora agli albori, il dagherrotipo era uno dei primi processi fotografici commerciali disponibili. Era un procedimento che richiedeva un notevole impegno e pazienza da parte del fotografo, poiché coinvolgeva un tempo di esposizione molto lungo. Si stima che per realizzare il suo "selfie", Cornelius dovette rimanere immobile per un periodo compreso tra i 10 ei 15 minuti.
Questa immagine pionieristica, scattata da Cornelius nel suo studio a Filadelfia, rappresenta un'autentica testimonianza della determinazione e della curiosità umana nell'esplorare nuove frontiere. L'immagine in questione è considerata un'autoritratto rivoluzionario e il più antico della storia della fotografia.
Il dagherrotipo di Cornelius non solo ha aperto la strada all'autoritratto fotografico, ma ha anche gettato le basi per l'autoespressione visiva che sarebbe diventata sempre più popolare nel corso dei secoli successivi. Oggi, i "selfie" sono diventati parte integrante della cultura contemporanea, ma è importante riconoscere le radici di questa pratica nell'opera pionieristica di Cornelius.
La sua immagine rimane un simbolo dell'innovazione e dell'impegno umano nel campo della fotografia. Attraverso la sua opera, Cornelius ha lasciato un'eredità duratura, aprendo la strada a un nuovo mondo di possibilità creative e all'interazione tra l'individuo e l'arte della fotografia. Il suo autoritratto rappresenta l'inizio di un lungo viaggio nel quale la fotografia ha continuato a evolversi e a influenzare la nostra percezione del mondo e di noi stessi.
LUIGI PALAMARA
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