Amo profondamente il mio Paese, nonostante le sfide che affronta. L'Italia è rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza ...
Amo profondamente il mio Paese, nonostante le sfide che affronta. L'Italia è rinomata in tutto il mondo per la sua bellezza paesaggistica e culturale, che lascia senza fiato. Tuttavia, spesso ci troviamo a vivere le brutture e i problemi di una nazione che sembra essere in crisi. Mancano punti di riferimento e certezze, e i sogni vengono spezzati ancor prima di poter prendere forma.
La collettività sembra essere svanita, e al suo posto troviamo un crescente individualismo ossessivo. L'individuo viene posto al centro, mentre la visione di un futuro collettivo sembra essere persa. La squadra diventa solo un tentativo di colmare un vuoto istituzionale, sociale, culturale e dominato da interessi economici e di potere.
Senza sogni, il presente perde di significato. Senza punti di riferimento nel passato, diventa difficile orientarci. E senza una prospettiva collettiva per il futuro, non possiamo sperare in una società migliore.
Come un treno che viaggia attraverso paesaggi vivaci e ricchi di colori e memoria, ma senza persone, ci troviamo di fronte a volti senza identità. Solo i ricordi di un passato pieno di vita ci permettono di riflettere e provare emozioni. Il rumore del treno sulla via della vita ci porta sensazioni piacevoli. Molti scatoloni viaggiano verso il Nord, portando con sé profumi e sapori del Sud, affinché non dimentichiamo mai da dove veniamo e chi siamo.
Umiltà e generosità: queste qualità che un tempo caratterizzavano l'Italia sembravano essersi perse. Il vicino di casa, che una volta era a portata di mano, ora è distante e assente, consumato dai mille pensieri che riempiono la sua esistenza. Il vuoto sembra dominare la vita di ognuno. Leggiamo senza riflettere, scriviamo per farci notare, guardiamo senza osservare. Tutto appare sfumato e non definito. La velocità con cui il treno ci porta verso una meta sbagliata ci impedisce di percepire i dettagli della vera vita: l'orto con le zucchine ei pomodori, l'albero di fico, il ciliegio, l'erba alta. L'omino seduto sulla pietra della vita sembra aver perso di vista l'orizzonte.
Ognuno per sé e tutti per nessuno: questo sembra essere diventato il nostro motto. Un viaggio senza ritorno, una deriva annunciata. Eppure nessuno reagisce, aspettiamo tutti che qualcun altro faccia ciò che noi stesse potenzialità e vorremmo fare. Abbiamo perso fiducia nella delega.
Ci sono coloro che cercano di sfruttare la nostra ovvietà per imporsi e ottenere potere. E ancora peggio, ci sono coloro che pensano di poter cambiare le cose protestando senza un vero progetto costruttivo. "Questo passa il convento e
ne approfitto", ma questa mentalità è dannosa per la nostra società.
Odio coloro che cavalcano i sentimenti e sfruttano le debolezze degli altri. Disprezzo chi strumentalizza e non rispetta i sogni altrui, chi pretende senza osare, chi dona solo per ricevere in cambio. Non posso accettare coloro che cercano la partecipazione solo per cercare di essere protagonisti.
Umiltà e generosità: queste qualità, che un tempo facevano parte dell'Italia, sembrano essere svanite. Il vicino di casa, una volta così vicino, ora sembra essere lontano e assente, consumato dai mille pensieri che riempiono la sua esistenza. Il vuoto invade la vita di ognuno di noi.
Leggiamo senza riflettere, scriviamo solo per farci notare, guardiamo senza osservare. Tutto appare sfumato, senza una definizione precisa. La velocità di un treno che ci porta verso una destinazione sbagliata ci impedisce di cogliere i dettagli della vera vita: l'orto con le zucchine ei pomodori, l'albero di fico, il ciliegio, l'erba alta. L'omino seduto sulla pietra della vita sembra aver smarrito l'orizzonte.
L'ostilità non ci danneggia quanto la "falsa" amicizia. È per questo che evitiamo alcune persone e non le consideriamo neanche amiche su Facebook. La falsa amicizia denota debolezza, mentre l'indifferenza, anche se ostile, rappresenta la nostra credibilità e libertà.
Tuttavia, non dobbiamo perdere la speranza. L'Italia ha un patrimonio straordinario di bellezze e risorse, sia materiali che umani. Dobbiamo riscoprire l'importanza della comunità e del benessere collettivo. Dobbiamo promuovere l'umiltà, la generosità e la fiducia reciproca. Solo così possiamo costruire un futuro migliore, in cui l'Italia torni a brillare nella sua interezza.
Luigi Palamara
Abstract da: Il Castello dei Sogni Incantati