Morto di coronavirus il partigiano Gildo Negri, se n'è andato il 25 aprile

Aveva 90 anni, era il presidente dell’Anpi di Paderno Dugnano, durante la Resistenza partecipò ai sabotaggi di edifici occupati dai ...


Aveva 90 anni, era il presidente dell’Anpi di Paderno Dugnano, durante la Resistenza partecipò ai sabotaggi di edifici occupati dai fascisti e avvertiva i partigiani dei rastrellamenti in corso

di ZITA DAZZI

L'ultima battaglia è stata quella contro il coronavirus, nella Rsa Uboldi dove era ricoverato da tempo. E' morto a 90 anni, proprio la sera del 25 aprile, nell’anniversario della Liberazione, Gildo Negri, il presidente dell’Anpi di Paderno Dugnano. Il suo nome di battaglia “al Rumanin” derivava dal fatto che Gildo era nato a Iasi in Romania, dove la sua famiglia di origine veneta era emigrata dopo la fine della Prima guerra mondiale. Rientrato in Italia nel 1938 a Solara, in provincia di Rovigo, viveva in povertà con i suoi familiari. Da partigiano partecipò ai sabotaggi di ponti tagliando i cavi elettrici degli edifici occupati dai fascisti e avvertendo i partigiani dei rastrellamenti in corso.

Nel dopo guerra, nel 1955, Gildo si era trasferito a Paderno Dugnano, dove era diventato consigliere comunale e assessore del Pci. Di mestiere era un apprezzato artigiano del legno. “Non avremmo mai voluto scrivere di questo, era sempre presente, sempre attivo, sempre disponibile, sempre critico ma propositivo”, dicono dall’Anpi annunciando la sua morte. “Quando muore un partigiano muore una parte di noi, ma quando muore il 25 aprile ci lascia ancor di più la sua eredità, il suo testimone. Gildo ti sei preso cura di noi e noi di te fino alla fine! Grazie per tutta la tua intelligenza, grazie per la tua cultura, grazie per quanto hai fatto per la tua città. Paderno Dugnano ti è riconoscente e non appena sarà possibile faremo tutto quanto hai chiesto prima di ammalarti”.

Lo piange anche il presidente dell’Anpi provinciale di Milano, Roberto Cenati che ne ha ricostruito la storia. “Gildo cresce con la consapevolezza dell'ingiustizia e dei falsi miti fascisti distrutti dalle testimonianze dei soldati italiani sopravvissuti, dopo l'8 settembre 1943, alla guerra e alle campagne di aggressione del regime fascista in Europa. Aveva ricoperto un ruolo importante nella Resistenza italiana: informava le formazioni partigiane di rastrellamenti e di movimenti delle truppe nazifasciste e partecipava a numerose azioni di sabotaggio”.

Attualmente era presidente della sezione Anpi di Paderno, carica da lui ricoperta per tantissimi anni. “Ho avuto modo di conoscere Gildo e di apprezzare la passione con la quale raccontava la propria esperienza nella Resistenza, legandola sempre ai valori e ai principi della nostra Carta Costituzionale. Nonostante i problemi di salute degli ultimi anni, non mancava mai agli appuntamenti della sua Anpi”, racconta Cenati.
La Repubblica

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