Tennis, anche Novak Djokovic positivo al coronavirus

di PAOLO ROSSI 23 Giugno 2020 Sullo stesso tema Tennis, Djokovic, Thiem e Zverev si scatenano in una discoteca di Belgrado Il Fai-da...


di PAOLO ROSSI
23 Giugno 2020

Sullo stesso tema
Tennis, Djokovic, Thiem e Zverev si scatenano in una discoteca di Belgrado

Il Fai-da-te da oggi è bello che bocciato. L'Adria Tour di tennis organizzato da Novak Djokovic s'è rivelato un focolaio della pandemia, altro che esibizione in nome dello sport: anche il numero uno del mondo, dopo il tampone, ha dovuto ammettere al mondo di essere positivo.

"Novak Djokovic è risultato positivo al test per il Covid-19. Immediatamente dopo il suo arrivo a Belgrado Novak e tutta la sua famiglia si è sottoposta al test per il coronavirus" ha annunciato in un comunicato Djokovic spiegando che "sia lui che sua moglie sono infetti, mentre i bambini sono negativi".

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Prima del serbo, altri sei avevano rivelato la positività, da Grigor Dimitrov a Borna Coric, da Panichi (preparatore fisico di Nole) a Stroh, tecnico del bulgaro. Oltre al connazionale Troicki e sua moglie (incinta). E chissà quanti altri ne seguiranno.

Una disfatta sul piano dell'immagine che, adesso, porterà al centro delle polemiche il serbo con il rischio che l'esibizione finita male gli faccia perdere punti nella leadership morale, sui suoi colleghi. Djokovic già si era esposto per la sua opinione contro il vaccino e contro tutte le regole che gli US Open hanno previsto a New York per la disputa dello Slam a Flushing Meadows.

Ora il serbo dovrà misurare ogni parola che da oggi in poi avrà in mente di pronunciare. "Tutto ciò che abbiamo fatto nell'ultimo mese, lo abbiamo fatto con il cuore puro e le intenzioni sincere. Il nostro torneo era destinato a unire e condividere un messaggio di solidarietà e compassione in tutta la regione" ha scritto Djokovic nel comunicato. "Sono estremamente dispiaciuto per ogni singolo caso di infezione. Spero che ciò non complichi la situazione di salute di nessuno e che tutti stiano bene. Rimarrò in isolamento per i prossimi 14 giorni e ripeterò il test tra cinque giorni".

I media croati hanno già accusato e condannato il campione serbo, dopo le partite di Zara: "Abbiamo dimenticato la lezione dell'Italia e messo a rischio migliaia di persone perché qualcuno voleva colpire la palla" ha titolato più di un quotidiano. Con il dito puntato anche sulle istituzioni del proprio paese: "L'intera associazione tennistica croata ora deve dimettersi". A Zara si è arrivati a giocare dopo Belgrado, e si è visto come sugli spalti il pubblico fosse stretto, altro che distanze di sicurezza.

Oggi, a posteriori, le immagini degli abbracci tra i giocatori, le danze e i festeggiamenti vari suonano come una condanna senza riduzione della pena. Suonano beffarde anche le parole della vigilia: "Potete criticarci e dire che è pericoloso, ma stiamo seguendo le indicazioni del governo serbo. Credo che sia un messaggio positivo, avevamo una chance di ritrovarci tutti insieme e l'abbiamo sfruttata. E speriamo di tornare presto a girare tutti liberamente nel Tour".

Oggi difficilmente Djokovic ripeterebbe quelle parole, costretto com'è a stare in quarantena. E, fortuna per lui, che il tennis riprenderà solo a metà agosto, e quindi avrà il tempo per prepararsi. La speranza è che la lezione sia stata utile. Per tutti...

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