Lui è don Mimmo Battaglia, il nuovo arcivescovo di Napoli.

Oggi, nel suo primo giorno di insediamento, si è presentato così: dribblando fotografi e istituzioni e correndo incontro a chi non h...


Oggi, nel suo primo giorno di insediamento, si è presentato così: dribblando fotografi e istituzioni e correndo incontro a chi non ha poteri e interessi.

La sua giornata è stata semplicemente profetica.

Ha voluto incontrare per primi i parenti di Francesco della Corte, la guardia giurata uccisa a Piscinola due anni fa da giovani criminali.

Il suo primo colloquio privato è stato con una ragazza arrivata in Italia dalla Nigeria dopo essere stata picchiata e violentata.

Il suo primo caffè napoletano lo ha preso a casa di uno degli operai della Whirlpool.

La prima associazione che ha abbracciato è stata "Figli in famiglia" di San Giovanni a Teduccio, che ha trasformato una ex fabbrica abbandonata in un luogo dove accogliere ogni giorno bambini.

Il suo primo pranzo è stato al "Binario della solidarietà" insieme ai senza fissa dimora.

I primi malati che ha visitato hanno l'AIDS e sono ospitati da una casa famiglia ai Camaldoli, ma ha trovato anche il tempo di salutare i carcerati di Poggioreale e i preti più anziani e malati della diocesi.

Stasera entrerà in cattedrale, portando questo pezzo di città sull'altare.

La città lontana dai palazzi del potere, ignorata, derisa, anche odiata e violentata.

E' nu juorno buono per Napoli, perché è arrivato a benedirla un uomo, un "prete di strada" e un "servo dei servi di Dio" che capisce la città che non capisce nessuno.

Benvenuto, don Mimmo!

-Davide D'Errico

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