Falcomatà stende Ripepi in meno di tre secondi: KO tecnico per il centrodestra
di Luigi Palamara
La politica è fatta di scelte, coraggio e, soprattutto, verità. Ma quando si tenta di speculare sulle difficoltà dei più deboli per fare propaganda, il rischio di una clamorosa figuraccia è sempre dietro l’angolo. Ed è esattamente quello che è successo oggi: Falcomatà ha messo KO Ripepi in meno di tre secondi. Un colpo secco, senza appello. Tyson docet.
Dopo settimane di attacchi gratuiti e violenti, la realtà si è imposta con la forza di un gancio ben assestato. Il mercato di Piazza del Popolo? Sospeso per motivi di sicurezza, legalità e igiene. Una situazione che andava avanti da anni, tra degrado e irregolarità, e che necessitava di un intervento risoluto. Eppure, c’è sempre chi preferisce cavalcare il malcontento piuttosto che risolvere i problemi.
La realtà contro la propaganda
Fermo restando che il primo cittadino e l’intera amministrazione hanno a cuore le sorti degli ambulanti e dei cittadini più fragili, la strumentalizzazione politica della vicenda ha avuto vita breve. Chi si erge a unico paladino della giustizia spesso mente, e le bugie hanno le gambe corte.
Chi davvero voleva difendere il mercato avrebbe dovuto farlo quando era il momento, garantendo rispetto per la piazza e per la città, anziché lasciarla sprofondare nel caos e nello sporco. Perché la verità è una sola: chi è in difficoltà deve chiedere aiuto, non nascondersi dietro alla retorica del vittimismo. Perché alla fine, il conto arriva sempre.
Un centrodestra suonato, ma ancora arrogante
Il problema è che quando si perde in modo così clamoroso, bisognerebbe almeno avere il buon senso di incassare la sconfitta e riflettere. Invece, appena usciti dal ring con il volto tumefatto, il centrodestra continua a fare il bullo. Dichiarazioni sempre più sgonfie, ripetute con la speranza che qualcuno ancora ci creda, amplificate da una stampa supina che ormai fatica a sostenere il castello di carte.
Ma la politica vera è un’altra cosa. E di certo, a Palazzo San Giorgio, non la si trova nella minoranza sempre più incerottata e suonata.
Reggio Calabria 13 febbraio 2025
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