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Casaleggio: "Contratto Lega-M5S sarà votato online"

"Quando parliamo del contratto di governo, il modello adottato è quello tedesco": in Germania "è stato ratificato dagli iscritti Spd. Noi lo faremo in modo un po' meno costoso, lo faremo online". Lo ha detto Davide Casaleggio, presidente dell'Associazione Rousseau, durante una conferenza stampa al Senato, confermando che sul contratto di governo tra M5S e Lega si esprimeranno gli iscritti della piattaforma Rousseau.

"Come è sempre stato, il voto degli iscritti è l'indirizzo principale da cui il M5S prende le sue decisioni - ha spiegato Casaleggio - Abbiamo visto che il sistema di voto su Rousseau è sempre stato determinante". "Sulla certificazione" del voto sulla piattaforma online - ha aggiunto - "stiamo lavorando in diverse direzioni. Stiamo lavorando su un sistema di certificazione distribuito su blockchain. Sarà un voto blindato e come sempre assicurato a tutti gli iscritti".

Di Maio vede Salvini: "Se falliamo si torna al voto"

Con Matteo Salvini "portiamo avanti i temi del contratto di governo. Il nostro obiettivo è portare avanti quanti più punti possibili per gli italiani, se riusciamo bene, sennò si torna al voto". Così ha sostenuto il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, davanti a Montecitorio, prima di incontrare il leader della Lega. "Stiamo parlando del contratto di governo alla tedesca che dovremmo firmare davanti agli italiani" - ha aggiunto, spiegando che con la Lega "per ora ci sono ampie convergenze sul reddito di cittadinanza, il conflitto d'interessi, sulla tassazione della flat tax. Ci sono tante buone cose da fare...". In merito alla scelta del premier, invece, "non c'è ancora una discussione sui nomi", ha affermato Di Maio, smentendo con una smorfia e un gesto delle mani il nome, circolato in queste ore, di Giampiero Massolo.

Reddito di cittadinanza a tempo


Con la Lega "per ora ci sono ampie convergenze su reddito di cittadinanza, conflitto d'interessi, flat tax. Ci sono tante buone cose da fare...". Luigi Di Maio si mostra positivo, arrivando a Montecitorio, per un nuovo incontro con il leader del Carroccio, Matteo Salvini.

Già dopo il vertice di giovedì, Movimento 5 Stelle e Lega hanno spiegato che "sono emersi numerosi punti di convergenza programmatici sui quali continuare a lavorare". E tra questi, appunto, il reddito di cittadinanza, con iniziale potenziamento dei centri per l'impiego.

2019 - In particolare, "il reddito di cittadinanza e la flat tax saranno le misure principali sulle quali opereremo" ha spiegato al termine del tavolo tecnico il capo della comunicazione pentastellata, Rocco Casalino, aggiungendo che l'arco temporale per realizzarle è "il 2019".

Un tema - quello della sua introduzione - che è stato il principale cavallo di battaglia della campagna elettorale 5S: un sussidio concesso dallo Stato e destinato a chi è senza lavoro o in stato di indigenza, ma erogato solo a particolari condizioni.

2 ANNI - Al tavolo tecnico, la Lega avrebbe avanzato la richiesta di inserire una scadenza oltre la quale togliere il reddito di cittadinanza a chi lo percepisce. La misura diventerebbe così a tempo determinato: due anni al massimo, poi stop al sussidio.

Il totoministri: i nomi


Mentre tecnici e parlamentari di Lega e M5S cercano di trovare la quadratura per stilare un contratto di governo che permetta di aprire le porte di Palazzo Chigi, crescono i rumors sui possibili nomi che andranno a riempire le caselle ministeriali del governo che si profila all'orizzonte.

Tra quelli che circolano in queste ore, si fanno spazio Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, già indicati nella squadra di governo presentata da Di Maio prima delle elezioni. Fraccaro, nel frattempo, è stato nominato questore anziano alla Camera, impegnato in prima linea sulla partita vitalizi, dunque le sue quotazioni in un eventuale esecutivo Lega-M5S sono date in calo. Il nome di Bonafede, invece, è in ascesa, ma il grillino potrebbe contendersi il ministero di via Arenula con Giulia Bongiorno, al suo secondo mandato in Parlamento, stavolta in quota Lega.
Lega-M5S, verso nome terzo per premier

Altri nomi che circolano in ambienti grillini, quelli di Vincenzo Spadafora, uomo ombra di Di Maio; Andrea Roventini, indicato ministro dell'Economia in un esecutivo M5S e questa mattina avvistato a Montecitorio; Emanuela Del Re, data agli Esteri prima delle elezioni e oggi deputata nelle file dei 5 Stelle. Della vecchia squadra di governo M5S, presentata prima delle urne con un'attenta campagna di comunicazione, potrebbe essere traghettato in un esecutivo M5S-Lega Lorenzo Fioramonti, il professore a Pretoria nemico del Pil ed eletto a Montecitorio. E ancora, la medaglia olimpica, oggi deputato, Domenico Fioravanti allo Sport; l'oncologo Armando Bertolazzi alla Sanità. Ma per il dicastero di Lungotevere Ripa circolano altri due nomi: Giulia Grillo, attuale capogruppo alla Camera, e il senatore chirurgo Pierpaolo Sileri. Altri nome in ascesa, quelli di Laura Castelli, deputata torinese vicina alla sindaca Chiara Appendino e impegnata in tutti i dossier economici del M5S, e Stefano Buffagni, al suo primo mandato in Parlamento ma nell'inner circle di Di Maio.

Sul fronte Lega, tra i nomi più gettonati quello di Giancarlo Giorgetti, il Richelieu di Salvini: scendono le quotazioni da premier ma salgono quelle che lo vorrebbero al ministero dell'Economia, uno dei dicasteri più complicati sul percorso ad ostacoli dell'accordo Lega-M5S. In ascesa anche il nome di Armando Siri, ispiratore della legge sulla flat tax, per lo Sviluppo Economico o i Trasporti, di Claudio Borghi per l'Agricoltura e dell'economista Alberto Bagnai per l'Istruzione. Altro veterano spendibile per un governo 'giallo-verde', Roberto Calderoli, già ministro con Silvio Berlusconi e con il quale ha sempre mantenuti canali aperti. Oggi Calderoli era presente al tavolo tecnico sul contratto di governo. Circolano inoltre i nomi di due parlamentari molto vicini a Salvini: Nicola Molteni, attualmente a capo della commissione speciale di Montecitorio, e Raffaele Volpi, parlamentare di vecchio corso e 'artefice' dell'approdo della Lega nel Meridione: per quest'ultimo crescono i rumors di un ruolo da ministro dei Rapporti con il Parlamento.

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