Di Maio-Salvini: "Accordo su molti punti"
L'accordo di governo prende forma e proseguirà anche domani a Milano il tavolo M5S-Lega per la stesura del programma, con un'intesa già raggiunta su molti punti, come sottolineano Matteo Salvini e Luigi Di Maio. A quanto si apprende, i punti della bozza del programma sarebbero 22. Nella prima versione della bozza si contavano 19 punti. Sopra al titolo del contratto ci sono i simboli delle due forze politiche.
SALVINI - Il leader della Lega ribadisce la promessa fatta agli italiani: continua il lavoro del segretario della Lega per dare un esecutivo al Paese. E, uscendo dall'incontro con Di Maio, dice: "Entro poche ore vogliamo chiudere su tutto, domani si lavora ancora". Salvini ha anche postato una foto del tavolo delle trattative.
"Si sta lavorando, su molti punti c'è accordo, su altri c'è ancora da lavorare - spiega al termine del vertice - Sono contento perché si parla di temi, non di nomi e cognomi, non di ministri, ma della legge Fornero, delle infrastrutture".
"Rispetto ad ipotesi di governi che arrivano da Marte e di ministri che non si conoscono - mette in chiaro - se c'è un programma e ci sono le due forze politiche che lo sottoscrivono, a me interessa che tutto questo non comporti rotture nel centrodestra, visto che io sono il portavoce di una coalizione che non comprende solo la Lega". "Se riusciamo a fare tutto questo insieme - aggiunge Salvini - sono contento".
"L'idea - dice il leader del Carroccio - è di mettere nero su bianco nome, cognomi, tempi, modi e costi. Tutto quello che vogliamo fare ovviamente passa attraverso la rinegoziazione dei trattati europei, perché se non cambiano le regole europee, non cambiano i parametri, i vincoli imposti dall'Europa, l'Italia soffoca e su questo mi sembra che l'impegno sia comune".
"Quello che sta a cuore a me come leader del centrodestra e della Lega - ribadisce - è un'Italia dove si pagano meno tasse, dove c'è meno burocrazia, dove spariscono spesometri e redditometri, dove vengono espulsi più clandestini e sbarcano meno richiedenti asilo, dove c'è il diritto alla legittima difesa e dove fare impresa tornerà a essere normale e conveniente".
DI MAIO - Al termine del tavolo di lavoro con la Lega, il leader M5S sottolinea che "ci sono ampi punti di convergenza, ma la discussione va avanti". "Ovviamente - aggiunge - domani dovremo continuare a lavorare e speriamo che quella di domani possa essere una discussione utile per poter dare questo contratto agli italiani il prima possibile", non un contratto qualsiasi, ma "un programma di governo, per un governo di cambiamento dell'Italia". Anche Di Maio riferisce ai cronisti che con Salvini "non abbiamo parlato di nomi, che credo sia la cosa che vi interessa di più, ma stiamo portando avanti le questioni che abbiamo a cuore per gli italiani".
Nel corso di una diretta Fb il capo politico del M5S spiega poi di essere ottimista non solo "per come stanno andando le discussioni ma anche perché coloro che temono per il potere che hanno gestito in malo modo per i loro interessi ci stanno attaccando. Tutto mi fa ben sperare perché molti di quelli che fanno parte dell'establishment attaccano questo governo che ancora deve nascere. Più ci attaccano e più ci dicono che siamo sulla buona strada".
Con la Lega, evidenzia, "c'è un'intesa su tante cose, stiamo discutendo su alcune cose su cui non siamo d'accordo ed è anche normale che sia così" perché "restiamo due forze politiche alternative che stanno mettendo insieme temi in un contratto di governo".
"Siamo in una fase in cui dobbiamo approfondire ancora una parte del contratto - spiega il capo politico M5S - Domani ci sarà un'altra riunione qui a Milano, sempre negli uffici del Movimento 5 Stelle al Pirellone. Cercheremo di portare a termine il lavoro in modo tale che la settimana prossima si possa presentare il prima possibile un programma articolato e concluso".
"Stiamo lavorando" assieme alla Lega "con enorme scrupolo perché abbiamo a cuore il miglior risultato che si possa ottenere, altrimenti non ha neanche senso andare al governo. Se non ci si riesce si torna al voto - dice Di Maio - se ci si riesce allora vuol dire che è un contratto all'altezza della situazione".
Berlusconi riabilitato, ora si può candidare
Silvio Berlusconi potrà di nuovo correre per le elezioni. A deciderlo il Tribunale di Sorveglianza di Milano. Lo scrive il Corriere della Sera. Vengono dunque di fatto cancellate le conseguenze della condanna del 2013 legata al processo sul diritti Mediaset che aveva fatto scattare l'incandidabilità per l'ex premier prevista dalla cosiddetta legge Severino.
"Non abbiamo ancora letto il provvedimento, solo dopo valuteremo cosa fare" dice il procuratore generale di Milano, Roberto Alfonso, contattato dall'Adnkronos. La procura generale, che attende le motivazioni dell'ordinanza, ha 15 giorni di tempo per presentare opposizione alla decisione della Sorveglianza. La decisione di ricorrere in Cassazione non è scontata.
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano che ha concesso la riabilitazione a Berlusconi, dopo la condanna per frode fiscale nel processo relativo ai diritti tv Mediaset, ha dato atto dell'espiazione della pena e dei risarcimenti alle parti civili e ha considerato non ostativo il fatto che sia ancora sotto processo per il caso Ruby. E' quanto emerge da fonti giudiziarie. Nel provvedimento, di quattro pagine, si fa riferimento a tre relazioni di servizio delle questure di Milano e Roma e dei carabinieri di Arcore in cui si dà atto della 'buona condotta' del leader di Forza Italia. Un requisito necessario per concedere la riabilitazione che estingue le pene accessorie e ogni altro effetto della condanna, inclusa la legge Severino, e restituisce all'ex premier la possibilità di candidarsi alle elezioni.
Berlusconi ha dunque rispettato i criteri per ottenere il sì: ha risarcito il danno, si è ravveduto rispetto al reato per il quale è stato giudicato e ha messo in atto una ’buona condotta’ (rapportata e valutata alla luce della gravità del reato commesso) per il periodo intercorso dalla condanna del 2013 (quattro anni di reclusione, di cui tre coperti da indulto) fino alla scadenza dei tre anni che la legge prevede debbano trascorrere dall’espiazione della pena.
Inoltre, nel provvedimento si evidenzia come due denunce presentate per diffamazione e voto di scambio sono state archiviate. Per i giudici, i processi ancora in corso sul caso Ruby sono considerati non ostativi per il principio costituzionale di non colpevolezza. In pratica, secondo le regole della riabilitazione, denunce e processi per fatti successivi alla sentenza (a cui si riferisce l’istanza) non sono per legge automaticamente ostativi alla concessione della riabilitazione, ma sono valutati caso per caso dal Tribunale per trarre elementi di convincimento rispetto al giudizio complessivo.
NODO CORTE STRASBURGO - Una volta ottenuta la riabilitazione e la possibilità di ricandidarsi, ora in Forza Italia si chiedono se Silvio Berlusconi continuerà a percorrere anche la strada della Corte europea dei diritti dell'uomo dove ha presentato un ricorso contro la legge Severino. Dopo aver accolto la sentenza del Tribunale di sorveglianza di Milano con la famiglia e la compagna Francesca Pascale a Villa Maria, ora il Cav dovrà decidere con i suoli legali, Franco Coppi e Niccolò Ghedini, se 'sfilarsi' da Strasburgo perché appagato dalla riabilitazione che gli ha ridato l'agibilità politica o andare avanti fino in fondo quasi per una questione di onore e principio e ottenere un riconoscimento anche nel merito della vicenda.
In queste ore c'è chi, tra gli azzurri, lo invita a fermarsi qui nel timore che il verdetto della 'Grande Chambre' possa essere negativo. Il presidente di Fi, raccontano, valuterà i pro e i contro nei prossimi giorni con lo staff legale. Bisognerà vedere, infatti, se prevarrà il Cav pragmatico o quello di pancia. Il ricorso contro la sua decadenza da senatore in base alla legge Severino è stato presentato alla Corte Ue nel 2013. La prima e unica udienza di fronte ai giudici di Strasburgo si è tenuta il 22 novembre scorso. Ora si attende la decisione definitiva, che secondo alcuni rumors potrebbe arrivare quest'estate.
LO SFOGO DEL CAV - Nessuno mi ripagherà degli anni di sofferenza e di veleni e di aver privato gli italiani del leader in cui si riconoscevano, si sarebbe sfogato l'ex premier con chi ha avuto modo di sentirlo in queste ore. Per il Cav questa riabilitazione che gli ha consentito di recuperare l'agibilità politica non sarebbe nulla rispetto a quello che ha subito in questi anni, nelle vesti di 'anatra zoppa', penalizzata in tutte le campagne elettorali, da ultimo le politiche del 4 marzo scorso.
Per Berlusconi la sentenza dei giudici di Milano non cambia nulla rispetto alla trattativa in corso tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio per formare un governo giallo-verde. Allo stato, l'orientamento prevalente nel partito e in queste ore anche del leader azzurro sarebbe quello di votare contro la fiducia, come suggerito da praticamente tutti i big azzurri (tra questi Antonio Tajani) e Gianni Letta, il suo uomo al Colle. L'ex premier, insomma, sta alla finestra, vuol vedere cosa porterà a casa la coppia Di Maio-Salvini. Molto dipenderà dal nome del premier e dei ministri, ma anche dal programma che i grillini e i leghisti riusciranno a proporre. E fino ad allora preferisce tenersi le mani libere per poi decidere il da farsi all'ultimo momento utile.
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