VASTA OPERAZIONE DELLA POLIZIA DI STATO CONTRO IL NARCOTRAFFICO SULL'ASSE NORD-SUD ITALIA
Verbania. Smantellato ingente traffico di droga tra la Svizzera, la Calabria e il Milanese
Verbania. Il blitz è scattato lunedì mattina all'alba. Gli agenti del Settore Polizia di Frontiera e del Commissariato P.S. di Domodossola con la collaborazione delle Questure di Verbania, Milano e Reggio Calabria, hanno eseguito una misura cautelare in carcere nei confronti di 13 soggetti accusati di traffico di sostanze stupefacenti e di armi. L'attività di indagine denominata "Santa Cruz", durata più di un anno, ha permesso di smantellare un sodalizio criminoso che gestiva un traffico di sostanze stupefacenti in Ossola e nella vicina Confederazione Elvetica, nonché un traffico di armi dall'Ossola alla Calabria.
Mente della banda, secondo l'accusa, era Giovanni Rosario Russo, 66 anni, negli anni Novanta già coinvolto in alcune operazioni contro la malavita in Val d'Ossola. L'indagine prende spunto da un tentativo nel 2015 dell'uomo, all'epoca latitante, di entrare con un passaporto falso illegalmente in Bolivia, dove è stato bloccato dalla polizia allo scalo aereo di Santa Cruz della Sierra. Il tentativo di entrare in Sud America era il segnale per gli investigatori che il soggetto stesse programmando un traffico di cocaina, visto i suoi rapporti con persone legate al traffico di stupefacenti. Ingenti i quantitativi di droga – è stato accertato da inquirenti e investigatori – che dalla Calabria arrivavano al nord e che serviva a rifornire gli spacciatori in numerose piazze di Piemonte, Lombardia ma anche in quelle della vicina Svizzera. A comporre la rete criminale, oltre a Russo c'erano Marcello Lanfranchi(pluripregiudicato, volto noto alle forze dell'ordine) punto saldo e uomo di fiducia del capo del sodalizio. Giovanni Praticò(pregiudicato per reati inerenti le sostanze stupefacenti ed appartenente alla criminalità organizzata 'ndrangheta), e Mario Rodà (pregiudicato per reati inerenti il traffico delle sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi), i quali avevano il compito di smerciare la sostanza stupefacente nella vicina Svizzera dove risiedevano. Diego Manuardi(pluripregiudicato) uomo di fiducia del latitante, nonché anello di congiunzione tra il ricercato e i fornitori di droga residenti in Calabria. In Ossola collaboravano con Marcello Lanfranchi una batteria dedita allo spaccio al dettaglio composta da Claudio Roperti, Francesco Infurna, Andrea Tondetta, Rocco Bottone eFrancesco Arì. Nella rete degli investigatori sono finiti anche Pietro Rocco Condemi, residente a Reggio Calabria, Annunziato Iaria, residente a Roghudi (RC), pregiudicato per associazione mafiosa, affiliato alla cosca Maesano-Pangallo e Francesco Barbaro, residente in Lombardia, legato da vincoli di parentela alle storiche famiglie della 'ndrangheta dei Barbaro e Papalia tutte originarie di Platì, radicatesi in Lombardia.
In una prima fase delle indagini sono stati già tratti in arresto, in flagranza di reato, Pietro Condemi trovato in possesso di 1, 2 Kg di marijuana e Mario Rodà trovato in possesso di grammi 300 di cocaina.
Il sodalizio per approvvigionarsi della droga avrebbe utilizzato vari canali. Un primo canale era retto da Pietro Rocco Condemi, giovane rampollo della cosca Caridi. Un secondo canale era gestito da Annunziato Iaria pregiudicato per associazione mafiosa. In alternativa il gruppo si riforniva anche da Francesco Barbaro, operante nel milanese, anche lui legato ad alcune famiglie della 'ndrangheta, che tradizionalmente operano in Lombardia.
Mente della banda, secondo l'accusa, era Giovanni Rosario Russo, 66 anni, negli anni Novanta già coinvolto in alcune operazioni contro la malavita in Val d'Ossola. L'indagine prende spunto da un tentativo nel 2015 dell'uomo, all'epoca latitante, di entrare con un passaporto falso illegalmente in Bolivia, dove è stato bloccato dalla polizia allo scalo aereo di Santa Cruz della Sierra. Il tentativo di entrare in Sud America era il segnale per gli investigatori che il soggetto stesse programmando un traffico di cocaina, visto i suoi rapporti con persone legate al traffico di stupefacenti. Ingenti i quantitativi di droga – è stato accertato da inquirenti e investigatori – che dalla Calabria arrivavano al nord e che serviva a rifornire gli spacciatori in numerose piazze di Piemonte, Lombardia ma anche in quelle della vicina Svizzera. A comporre la rete criminale, oltre a Russo c'erano Marcello Lanfranchi(pluripregiudicato, volto noto alle forze dell'ordine) punto saldo e uomo di fiducia del capo del sodalizio. Giovanni Praticò(pregiudicato per reati inerenti le sostanze stupefacenti ed appartenente alla criminalità organizzata 'ndrangheta), e Mario Rodà (pregiudicato per reati inerenti il traffico delle sostanze stupefacenti, porto abusivo di armi), i quali avevano il compito di smerciare la sostanza stupefacente nella vicina Svizzera dove risiedevano. Diego Manuardi(pluripregiudicato) uomo di fiducia del latitante, nonché anello di congiunzione tra il ricercato e i fornitori di droga residenti in Calabria. In Ossola collaboravano con Marcello Lanfranchi una batteria dedita allo spaccio al dettaglio composta da Claudio Roperti, Francesco Infurna, Andrea Tondetta, Rocco Bottone eFrancesco Arì. Nella rete degli investigatori sono finiti anche Pietro Rocco Condemi, residente a Reggio Calabria, Annunziato Iaria, residente a Roghudi (RC), pregiudicato per associazione mafiosa, affiliato alla cosca Maesano-Pangallo e Francesco Barbaro, residente in Lombardia, legato da vincoli di parentela alle storiche famiglie della 'ndrangheta dei Barbaro e Papalia tutte originarie di Platì, radicatesi in Lombardia.
In una prima fase delle indagini sono stati già tratti in arresto, in flagranza di reato, Pietro Condemi trovato in possesso di 1, 2 Kg di marijuana e Mario Rodà trovato in possesso di grammi 300 di cocaina.
Il sodalizio per approvvigionarsi della droga avrebbe utilizzato vari canali. Un primo canale era retto da Pietro Rocco Condemi, giovane rampollo della cosca Caridi. Un secondo canale era gestito da Annunziato Iaria pregiudicato per associazione mafiosa. In alternativa il gruppo si riforniva anche da Francesco Barbaro, operante nel milanese, anche lui legato ad alcune famiglie della 'ndrangheta, che tradizionalmente operano in Lombardia.
07-05-
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