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Iraq, assalto all'ambasciata USA a Baghdad

Milizie sciite hanno attaccato la sede diplomatica statunitense nella capitale per protestare contro i recenti raid. Scontri e lacrimogeni, una torretta in fiamme. Edificio evacuato. Trump: responsabilità è dell'Iran

I motivi della protesta

I manifestati iracheni si sono accampati davanti all'ambasciata americana a Baghdad per protesta contro i recenti raid compiuti dagli Usa (come quello che ha portato alla morte del leader Isis Al-Baghdadi), e che hanno causato la morte di 25 persone. I sostenitori della protesta chiedono la "chiusura definitiva dell'ambasciata americana e l'espulsione dell'ambasciatore".

Edificio evacuato

Sul posto, dopo l'assalto al compound, sono arrivati anche i ministri dell'Interno e della Difesa iracheni. Squadre speciali sono entrate in azione per allontanare la folla che ha lanciato molotov e dato alle fiamme le postazioni di controllo esterne all'edificio diplomatico. L'ambasciata è stata evacuata e all'interno è rimasto un gruppo responsabile della sicurezza. Intanto il premier iracheno, Adel Abdul Mahdi, ha chiesto ai manifestanti di "lasciare l'area del campound dell'ambasciata americana a Baghdad". 

"L'Iran ha ucciso un contractor, ferendo molti. Noi abbiamo risposto duramente e lo faremo sempre. Adesso l'Iran sta orchestrando un attacco all'ambasciata americana in Iraq. Saranno ritenuti pienamente responsabili. Inoltre, noi ci aspettiamo che l'Iraq impieghi le sue forze per proteggere l'ambasciata, e cosi' siete avvisati!", ha commentato su Twitter il presidente americano Donald Trump.

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