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Minneapolis, si allarga la protesta negli Usa. Ucciso un 19enne a Detroit

Ucciso dalla polizia, esplode la rabbia a Minneapolis
La protesta si estende a New York e Denver. Floyd, afroamericano, è morto il 25 maggio dopo essere stato fermato dalla polizia. Un video mostra un agente che gli preme con il ginocchio sul collo, anche se l’autopsia esclude lo strangolamento
30 maggio 2020

'Minnesota Burning' è il titolo a caratteri cubitali di qualche giornale. E la città di Minneapolis brucia, in preda all'incontenibile esplosione di rabbia di tante persone scese in strada per dire no al razzismo e alla violenza della polizia. A distanza di ore ancora divampano le fiamme della terza notte di disordini, di guerriglia urbana.

Le proteste per chiedere giustizia per George Floyd, l'afroamericano morto per mano di un poliziotto (anche se ora un’autopsia esclude l’asfissiamento, vedi sotto), si sono ormai trasformate in vera e propria rivolta, spesso degenerata in violenze, saccheggi, atti vandalici. Una situazione che rischia di finire del tutto fuori controllo e che ha richiesto l'intervento della Guardia Nazionale, con cinquecento uomini schierati per evitare il peggio.

Arrestato l’agente Derek Chauvin
Mentre per placare gli animi Derek Chauvin, l'agente che ha provocato la morte di Floyd (pare che i due si conoscessero secondo quanto afferma Andrea Jenkins, vicepresidente del consiglio comunale della città), è stato arrestato con l’accusa di omicidio colposo. Lo chiamano l'agente killer: nel video shock che ha sconvolto l'America e il mondo intero lo si vede mentre col suo ginocchio preme sul collo di una persona inerme, immobilizzata a terra e che implora di poter respirare. Insieme a tre suoi colleghi Chauvin era stato già licenziato. Ora è sotto indagine dell'Fbi, ma nei suoi confronti non sono stati ancora emessi capi di accusa.
Sulla vicenda è stata aperta un’indagine da parte dell’Fbi, insieme agli investigatori locali: in un primo momento, gli agenti coinvolti nell’arresto sono stati licenziati, ha fatto sapere il sindaco di Minneapolis Jacob Frey. Al momento, hanno fatto sapere le autorità, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.

L’autopsia esclude asfissia o strangolamento
«Non ci sono elementi fisici che supportano una diagnosi di asfissia traumatica o di strangolamento»: sono i risultati dell'autopsia su George Floyd, l'afroamericano morto a Minneapolis dopo che un agente bianco gli ha tenuto premuto un ginocchio sul collo per 9 minuti. «Gli effetti combinati dell'essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione, ndr) e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte», dice il referto medico.

Terza notte di disordini a Minneapolis
Nella città tuttavia non si placano le proteste. Dopo il caos della scorsa notte a Minneapolis sono stati schierati 500 uomini della Guardia Nazionale per contrastare le proteste. Proteste degenerate per la terza notte consecutiva in violenze, vandalismi e saccheggi. Nel corso dell’ultima notte un incendio è divampato all'esterno del commissariato degli ex poliziotti coinvolti nella morte di Floyd e l'edificio, assediato dai manifestanti, è stato abbandonato. Un corteo ha marciato verso il centro della città chiedendo giustizia e scandendo slogan contro la polizia e Donald Trump. Non distante dal luogo in cui Floyd è stato soffocato, un gruppo di facinorosi ha tentato di assaltare un mall ma è stato respinto dai gas lacrimogeni della polizia.

Arresti a New York
Minneapolis non è l’unico teatro delle proteste. Almeno 30 persone sono state arrestate a New York dove in centinaia sono scese in strada a Manhattan per protestare per la morte di Floyd ed esprimere la propria rabbia contro la violenza della polizia nei confronti degli afroamericani. Ci sono stati momenti di tensione attorno a City Hall, la sede del municipio, dove c'è stato un lancio di bottiglie e di altri oggetti verso gli agenti. Un manifestante è stato arrestato per possesso di armi, altri per aver gettato in strada i secchi dell'immondizia e aver bloccato la circolazione.

Spari a Denver
A Denver, in Colorado, è scattato il lockdown dello State Capitol, l'assemblea statale, dopo che alcuni colpi di arma da fuoco sono stati sparati mentre era in corso una manifestazione per protestare contro la morte di Floyd. La situazione è tesa e molti dimostranti hanno bloccato alcune arterie stradali della città.

Ucciso un 19enne a Detroit, agente ferito a Los Angeles
Un ragazzo di 19 anni è stato ucciso a Detroit, in Michigan, da spari provenienti da un Suv. Lo riporta l'Associated Press. Gli spari erano indirizzati contro una folla di persone che stava manifestando per l'uccisione dell'afroamericano George Floyd. Il ragazzo è morto in ospedale.

Un agente e' rimasto ferito in alcuni tafferugli verificatisi a Los Angeles durante le proteste per l'uccisione di George Flyoid a Minneapolis. Lo ha reso noto la polizia locale. Le immagini di tv locali mostrano poliziotti scontrarsi con alcuni dimostranti che avevano vandalizzato l'auto di una pattuglia. Si vedono anche alcuni manifestanti scagliare detriti e un bidone della spazzatura durante la zuffa con le forze dell'ordine. La protesta ha bloccato anche una superstrada nel centro della citta'

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