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Vittorio Sgarbi a processo a seguito degli insulti rivolti a Mara Carfagna

Vittorio Sgarbi a processo a seguito degli insulti rivolti a Mara Carfagna, deputata e vicepresidente della Camera dei Deputati. 

È stato richiesto un risarcimento di 30.000 euro e il caso sarà discusso in Aula alla Camera il martedì successivo alla pubblicazione dell'articolo.

I fatti risalgono a tre video pubblicati da Sgarbi su Facebook nel giugno e settembre 2020. Durante una discussione in Aula, Carfagna aveva richiesto l'intervento dei questori perché Sgarbi non indossava correttamente la mascherina, poiché all'epoca c'era l'emergenza pandemica da COVID-19. Sgarbi fu poi espulso dall'Aula e decise di condividere l'episodio sui social media. Durante i video, oltre a chiamare Carfagna con epiteti offensivi come "Sorcagna di merda", "intollerabile cretina" e "terrorista", Sgarbi la definì anche con l'epiteto "capra".

Secondo Sgarbi, che ha presentato la sua difesa alla Giunta per le autorizzazioni, le sue dichiarazioni rientrano nel legittimo diritto di critica, affermando che la vicepresidente della Camera gli "fa schifo" ed è "balorda, orrida". D'altra parte, la difesa di Carfagna sostiene che le parole di Sgarbi non possono essere considerate espressione dell'esercizio della funzione parlamentare, ma sono semplicemente "un mero esercizio di turpiloquio, un attacco volgare e gratuito volto a delegittimare non le sue idee, ma lei stessa come persona, donna e politica".

La Giunta per le autorizzazioni, il 4 aprile precedente, ha dato ragione a Carfagna, affermando che le espressioni utilizzate da Sgarbi nei video devono essere valutate dal giudice competente. La relazione della Giunta, redatta dalla deputata Antonella Forattini, membro del Partito Democratico, è stata pubblicata nei giorni precedenti all'articolo. Martedì 30 maggio, l'Aula della Camera discuterà la relazione, e di solito l'opinione della Giunta si riflette nel voto dei deputati. Se il voto confermerà la decisione della Giunta, il tribunale civile di Roma potrà procedere con il caso legale contro Sgarbi. Carfagna ha richiesto un risarcimento di 30.000 euro per il danno da diffamazione causato dai tre video.

Luigi Palamara 

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