La salute è il bene primario di ognuno di noi. Insieme alla libertà, essa determina la qualità della nostra vita. Con questa pre...
La salute è il bene primario di ognuno di noi. Insieme alla libertà, essa determina la qualità della nostra vita. Con questa premessa, voglio raccontarvi una notte trascorsa al Pronto Soccorso del Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria.
Era una giornata come tante altre. Chi opera nel settore sanitario lo sa bene: non esistono feste o vacanze, perché le malattie non vanno mai in vacanza. Nonostante i problemi di personale e di strutture, c'è sempre qualcuno pronto a immolarsi per il bene degli altri. Medici, infermieri, operatori socio-sanitari: tutti impegnati a mantenere alto un servizio che dovrebbe garantire qualità e benessere a tutti, livellando le differenze tra poveri e ricchi.
In teoria, il sistema sanitario dovrebbe essere un grande livellatore sociale. In realtà, chi ha i soldi spesso sceglie le cliniche private, dove non ci sono file né ulteriori sofferenze. Eppure, anche in una struttura pubblica spesso criticata, come il GOM, si possono assistere a momenti di straordinaria umanità.
Il sorriso di un medico può attraversare la sofferenza degli ultimi. Gli ammalati soffrono, talvolta in silenzio, altre volte urlando dalla disperazione. Molti sono anziani, ma non mancano giovani. La malattia non fa distinzioni di età o di condizione sociale.
Di fronte a questo dolore immane, mi sono sentito piccolo e impotente. Il Pronto Soccorso è un luogo che urla forte la sua richiesta di aiuto. Chi ci lavora è sempre al limite, ma nonostante tutto, nelle situazioni più difficili, solo i grandi uomini e le grandi donne riescono a dare il meglio di sé.
Questo accade ogni giorno, ogni ora, ogni minuto al Pronto Soccorso di Reggio Calabria. Tuttavia, ogni sforzo rischia di essere vano se non si interviene con riforme strutturali. La salute pubblica ha bisogno di attenzione e di risorse, affinché chi vi lavora possa continuare a offrire quel servizio fondamentale che è un diritto di tutti, almeno sulla carta.
Luigi Palamara
Reggio Calabria 7 gennaio 2025
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