È questo l'inizio della nuova sconfitta del centrodestra a Reggio Calabria?
Reggio Calabria 24 marzo 2024 – Ancora una volta, il centrodestra reggino si fa male da solo. La poltrona di sindaco e la sua scelta iniziano a infuocare il dibattito politico, mettendo in discussione la leadership di Forza Italia e, con essa, il ruolo di Francesco Cannizzaro.
L’europarlamentare Denis Nesci, già commissario provinciale di FdI, in vista delle prossime elezioni comunali, esprime qualche riserva in merito alla scelta del candidato a sindaco di Reggio.
«Ma chi l’ha detto – afferma – che il candidato a sindaco del centrodestra sarà espresso da Forza Italia? Quando l’ha detto Mancuso, è chiaro che il commissario regionale della Lega parlava solo a nome del suo partito, non certo per Fratelli d’Italia o per la coalizione. Noi, alle ultime elezioni europee, ci siamo confermati come il partito più votato e dunque riteniamo che sia una nostra precisa responsabilità esprimere il nome del candidato a sindaco non solo per Reggio, ma anche per tutte le città importanti che saranno chiamate al voto».
Tuttavia, nelle sue dichiarazioni, Nesci sembra non tenere conto del fatto che l’exploit di Fratelli d’Italia alle ultime elezioni europee sia stato in larga parte il frutto del cosiddetto “effetto Meloni”. Di contro, Forza Italia è da oltre un decennio una realtà strutturata e costante sul territorio reggino. Mettere in discussione la leadership di Cannizzaro, quando Fratelli d’Italia, a livello di classe dirigente a Reggio Calabria, appare impalpabile o addirittura inesistente, rischia di trasformarsi in un autogol per l’intero centrodestra.
E, allargando il ragionamento dell’on. Nesci, non si può escludere che al tavolo nazionale del centrodestra peseranno anche i candidati a presidente di Regione, nell’ottica, ovviamente, di non mettere in discussione «il valore della coalizione».
Nesci, dunque, spariglia giochi che sembravano ormai fatti anche alla luce del diverso “peso specifico” dei partiti della coalizione di centrodestra – con Forza Italia in una posizione di assoluto predominio rispetto agli altri soggetti – e rivendica un ruolo importante per FdI.
È chiaro, però, che al di là del fatto di mostrare i muscoli, alla fine i conti si dovranno fare anche sul “peso specifico” delle persone che un partito è in grado di schierare. Perché le elezioni comunali si vincono con una classe dirigente adeguata alla sfida e risvegliando “l’orgoglio reggino” delle persone perbene.
Se il centrodestra continuerà a dividersi in questa lotta interna, il rischio concreto è che la sua sconfitta inizi già ora.
Sarà questo il vero derby tra FI e FdI.
Luigi Palamara
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