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Ferragosto di sangue in Calabria per delitto di Corigliano (CS), vittima il rumeno Dimitrache Ciobanu, ma il territorio cosentino è diventato "campu scapulatu" per le scorrerie delle bande del sesso straniere?

Il corpo ritrovato all'alba nei pressi di un lido, dai Carabinieri del comando provinciale (sul posto gli uomini della Compagnia di Corigliano, diretta dal capitano Pietro Paolo Rubbo e quelli del Reparto Operativo provinciale, guidato dal comandante, colonnello Fabrizio Franzese) diretto dal colonnello Francesco Ferace, coordinato dal p.m. presso la Procura della Repubblica di Rossano, Vincenzo Quaranta, diretta da, Eugenio Facciolla, nuovo procuratore capo, che  ha preso il posto di Leonardo Leone De Castris, destinato ad altro incarico, il medico legale per la perizia necroscopica esterna sul corpo della vittima, il 112 e la ditta del caro estinto per la rimozione del cadavere. Non c'è conferma ufficiale dei fermi (albanesi Dritan Ruko (33), Sokol Seferi (39), Kadri Mona (32), e del romeno Claudiu Florin Tighikliu (24), eseguiti dai carabinieri, subito dopo la macabra scoperta del cadavere, nei pressi di uno stabilimento balneare. Rinvenuta una mazza chiodata. Ể servita per colpire la vittima prima delle esplosioni a bruciapelo? La Procura della Repubblica di Rossano, ha disposto il fermo, con l'accusa di concorso in omicidio e rissa con altri soggetti da identificare
CORIGLIANO (CS) L'OMICIDIO DEL RUMENO DIMITRU CIOBANU, 43 ANNI, CELIBE, DISOCCUPATO, INQUADRABILE IN UNA GUERRA APERTA FRA ROMENI E ALBANESI, PER IL CONTROLLO DELLA PROSTITUZIONE O C'Ể DELL'ALTRO? FERRAGOSTO DI SANGUE ANCHE A GIRIFALCO, DOV'Ể STATO CONSUMATO UN TENTATO OMICIDIO A COLPI DI PISTOLA 
Secondo una prima sommaria ricostruzione della dinamica del delitto, di contrada "Fabrizio", ci sarebbe stato uno scontro fra bande rivali; comunitari ed extra-comunitari. Non si è capito bene, se fra romeni ed albanese, ; o romeni e marocchini od altra etnia. Sta di fatto, che dopo un primo scontro, vi sarebbe stato un secondo e forse un terzo. La vittima è stramazzata al suolo, colpita al tronco dai pallettoni della lupara, in un lago di sangue ed è morta poco dopo. Ci sarebbe una collaborazione, davvero preziosa per acclarare tutta la vicenda. Dopo l'autopsia la salma verrà restituita alla famiglia per i funerali che si svolgeranno a Corigliano, in forma pubblica. Salvo diversa disposizione del questore di Cosenza, Alfredo Anzalone
Domenico Salvatore
CORIGLIANO (CS)- i Medici dentro e fuori dell'ospedale, la protezione civile e le forze di polizia sulla coste, tentano di salvare le vite dei boat-people, vu' cumprà, migranti od extra-comunitari, se non altra "voce"(il colonnello Cosimo Fazio comandante della Polizia Municipale di Reggio Calabria, ci ha rimesso le penne, durante lo sbarco di una "carretta del mare" altrimenti ribattezzata, 'barcone della morte'), ma da qualche altra parte, si spara per uccidere, per il controllo del territorio. Domanda…ma la 'ndrangheta, ha delegato o decentrato, rispetto al controllo asfissiante del territorio, di cui parla in conferenza e nei convegni, se non nelle interviste, il procuratore capo della DDA di Catanzaro, Antonio Vincenzo Lombardo?  I 'lanci dell'Ansa, sono illuminanti:"Il cadavere di un cittadino romeno, Dumitru Ciobanu, è stato trovato all'alba dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro e del reparto operativo di Cosenza dopo una segnalazione al 112.
L'uomo, che presenta una ferita al fianco sinistro, è stato assassinato presumibilmente a colpi di fucile. I carabinieri, infatti, hanno trovato tre bossoli di fucile ed una mazza da baseball. Il corpo era vicino ad una discoteca a Schiavonea di Corigliano.Un giovane, Roberto Quaresima, di 29 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Girifalco per il tentato omicidio di Vincenzo Ferraina (36). Nel corso di un litigio Quaresima ha sparato contro Ferraina. Dopo il ferimento Quaresima è stato rintracciato ed arrestato. I carabinieri hanno sequestrato una pistola calibro 7.65 con matricola cancellata. Ferraina, ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Catanzaro, non è in pericolo di vita. 

All'origine dell'omicidio, fonte Ansa, secondo la ricostruzione dei carabinieri del reparto operativo di Cosenza e della Compagnia di Corigliano Calabro, una lite scoppiata all'interno di un lido-discoteca della costa tra i due gruppi.   Ruko e Seferi avrebbero avvicinato due ragazze romene che si prostituiscono chiedendo loro 50 euro al giorno per esercitare la loro attività nel tratto di statale 106 in cui si trovano. Richiesta che i due avevano rivolto già alcune settimane fa alle due ragazze e che le stesse avevano denunciato ai carabinieri pur non sapendo fornire l'identità degli uomini che le avevano avvicinate. Su questo aspetto della vicenda, le indagini erano ancora in corso. Ruko e Saferi, all'interno del locale, avrebbero anche strattonato le due ragazze provocando la reazione del gruppo dei romeni. A farne le spese, secondo la ricostruzione degli investigatori, è stato Tighikliu, che pur essendo romeno, era nel gruppo degli albanesi, e che ha riportato diverse contusioni. La vittima, Dumitrache Ciobanu, vedendo le ragazza in difficoltà, sarebbe intervenuto in loro difesa colpendo Ruko, il quale si è allontanato per andare a prendere un fucile da caccia che aveva nascosto nella sua auto e facendo poi fuoco contro Ciobanu che lo stava inseguendo e colpendolo al fianco ed al ginocchio sinistro. "

Al delitto avrebbero assistito altre persone, che tuttavia ancora non hanno offerto una spontanea collaborazione. Non è facile squarciare il muro dell'omertà che regna sovrano da queste parti. Nonostante i protagonisti di quest'ennesima torbida storia, siano stranieri. Per paura si reazioni, vendette, ripicche e ritorsioni. Sebbene i Carabinieri della compagnia di Corigliano, diretta dal capitano Pietro Paolo Rubbo, che si muove sotto le direttive del colonnello Francesco Ferace, comandante provinciale di Cosenza, siano riuscito a svolgere un lavoro investigativo stringente. Il p.m. presso la Procura della Repubblica di Rossano, Vincenzo Quaranta, diretta da, Eugenio Facciolla, nuovo procuratore capo, che  ha preso il posto di Leonardo Leone De Castris, destinato ad altro incarico, al più presto possibile riceverà il rapporto dell'Arma Benemerita. Le ipotesi investigative  sono orientate a capire gl'intrecci fra bande rivali, che si contendono il territorio, su cui piazzare il fiorente traffico o rakett della prostituzione; notoriamente in mano alle organizzazioni romena ed albanese, se non bulgara, georgiana o moldava. Il trucco è vecchio come il mondo. Le bande, attraverso collaudati, ingannevoli, artificiosi, illusori e falsi sistemi di reclutamento, riescono a organizzare "viaggi della speranza" , in Italia, descritta come la nuova eldorado del lavoro e delle vacanze. In realtà un inferno dantesco. Per ragazze ingenue, inesperte, allocche, gonze e credulone. Il "lavoro" proposto, ovviamente è ben diverso da quello promesso in patria.  

Di prassi, si parte con la prestazione occasionale retribuita, fino a diventare fissa. I soldi fioccano al mercato del sesso,  come neve a Courmayeur, ma nelle tasche delle forzate del sesso, non entra quasi niente. La cronaca anche giudiziaria, ci ricorda la loro ribellione. Dapprima si tenta di convincerle con sistemi apparentemente benevoli, se non bonari. Poi, si passa a sistemi non proprio amichevoli, come  le minacce; infine, al  massacro fisico:calci e pugni e botte da orbi. In qualche caso, ci scappa pure l'omicidio, senza tanti complimenti. Le 'battone' rendono bene. Per questo, i 'magnaccia', se le contendono con le buone o con le cattive. Quando non bastano le parole e le minacce, la parola passa alle armi ed entrano in azione i killers; sono omicidi o se vada bene, lesioni personali gravi. Dinamiche criminali, ben note ai Carabinieri, che talora, vanno a colpo sicuro. Sarà così anche stavolta? Qual è il prezzo che le organizzazioni criminali, devono pagare alla 'ndrangheta per lo spazio concesso o sub-affitto? Che cosa c'è, dietro questa joint-venture criminale? Da questa parti, lo Stato, ha inferto duri colpi alla 'Piovra' calabrese. Migliaia di anni di galera per chi delinque, interi clan azzerati; il famigerato 41 bis per i capobastone e padrini; il sequestro e la confisca dei beni mobili ed immobili, nell'ordine delle centinaia di milioni di euri. Lo spazio, non manca, ma la 'Gramigna', tenta di rigenerarsi. Lunedì l'autopsia, poi la salma verrà restituita alla famiglie per i funerali che si svolgeranno in forma pubblica. Salvo il "veto" del Questore. 

Il Ferragosto di sangue ha riservato altre amarezze, come la sparatoria di Girifalco. Un giovane, Roberto Quaresima, di 29 anni, è stato arrestato dai carabinieri a Girifalco per il tentato omicidio di Vincenzo Ferraina (36). Nel corso di un litigio, Quaresima ha sparato contro Ferraina. Dopo il ferimento Quaresima è stato rintracciato ed arrestato. I carabinieri hanno sequestrato una pistola calibro 7.65 con matricola cancellata. Ferraina, ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale di Catanzaro, non è in pericolo di vita. L'ultima sparatoria il 13 giugno 2013, vittima il giovane Emanuele Pio Palaia di 28 anni, in via Migliaccio, pieno centro di Girifalco, già noto alle forze dell'ordine per alcuni precedenti relativi allo spaccio di stupefacenti e per il suo coinvolgimento nell'operazione "The Tractor". Domenico Salvatore



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