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Chi tace, protegge il marcio.

Il Silenzio dei complici

Rubrica: Carta Straccia – Verità che non piacciono
Chi tace, protegge il marcio.


In questa città, l’omertà culturale è più forte della mafia.
Nessuno dice nulla. Nessuno denuncia. Nessuno espone il re nudo.
Perché chi parla, si brucia.
E allora tutti zitti. Complici.

Complici di nomine fasulle.
Complici di premi inventati.
Complici di mostre ridicole, di eventi copiati, di programmazioni sterili.
Ma tanto basta un brindisi, una foto su Facebook e tutti felici.

Gli intellettuali tacciono.
I giornalisti sorvolano.
Gli artisti si autocensurano.

Perché il silenzio paga.
Ti tiene nel giro. Ti protegge. Ti rende “compatibile”.
Chi invece parla troppo? Sparisce. Viene isolato. Viene ridotto al silenzio con l’arma più potente: l’indifferenza.

E allora eccoli lì, i complici:
– Quelli che non vedono.
– Quelli che fingono di non sapere.
– Quelli che sanno ma “non è il momento di parlarne”.

È sempre troppo presto.
È sempre troppo tardi.
Non è mai il momento giusto per dire la verità.

Questo silenzio è colpevole.
Tiene in piedi un sistema mediocre, corrotto e autoreferenziale.
Un sistema che si nutre di omissioni e mezze verità.

Ma chi tace, non è neutrale.
Chi tace, protegge il marcio.
E quando tutto crolla, saranno proprio i silenzi a fare più rumore.

Luigi Palamara testo e immagini diritti riservati

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