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Un capolavoro di obiettività e di amore cristiano condito da accuse personali, manie di persecuzione e un tono da oracolo ferito in cerca di applausi.

Carta Straccia ...la rubrica Satirica di Luigi Palamara.
Che tenerezza... davvero! Un inno alla modestia, al rispetto e alla lucidità argomentativa. Un capolavoro di obiettività e di amore cristiano condito da accuse personali, manie di persecuzione e un tono da oracolo ferito in cerca di applausi.

Cominciamo dalle basi: quando si parte con un “Poverino…” e si mette tra virgolette “giorn..alista” (giusto per tentare una derisione da terza media), si è già perso il diritto a parlare di dignità e rispetto. L’unico risultato è quello di rendersi ridicoli. E sì, ci vuole impegno per passare dall’indignazione al fanatismo, ma vedo che il salto è stato fatto con entusiasmo.

Le offese personali travestite da denuncia sono un vecchio trucco: il messaggio qui non denuncia, accusa. Non argomenta, insinua. Non cerca giustizia, pretende riconoscenza. Per cosa? Per aver dato “spazio” a qualcuno? È questo il metro della verità ora? O si ringrazia in eterno o si è traditori? È questo lo “spirito cristiano” di cui si parla? Un favore fatto vale riconoscenza a vita, ma se uno si permette di avere un'opinione diversa... anatema!

E poi il pathos: “Sono cresciuta a pane e ..@##&##..... .” Immagino che nella piramide alimentare della comunicazione questa sia una categoria nuova: carboidrati, proteine e leader spiritual-politici.

Chi fa il bene non lo sbandiera né lo vende al miglior offerente di applausi social. E chi si sente investito da una missione divina e pretende riconoscenza perpetua... forse dovrebbe fare pace con l’umiltà prima di predicare “dignità”.

Un consiglio spassionato: se si vuole difendere qualcuno, lo si può fare senza diventare caricatura di se stessi. Altrimenti si finisce per fare male non solo a chi si vuole proteggere, ma anche a una causa che, se c’è, meriterebbe ben altri toni.

Buona continuazione a lei. Ma senza megafono, grazie.

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