Il Principe Nero del bosco incantato
Favola di Luigi Palamara
C’era una volta, in un angolo segreto dell’Aspromonte, un piccolo regno verde sospeso tra cielo e monti, dove il vento parlava piano e gli alberi raccontavano storie antiche. In quel regno silenzioso e profumato di resina, acqua fresca e terra buona, viveva un piccolo animale speciale: lo Scoiattolo Nero, con il manto scuro come la notte e il cuore luminoso come una stella nascosta tra i rami.
Non era uno scoiattolo come tutti gli altri. Era diverso. Venne al mondo tanto, tanto tempo fa, quando il mondo era ancora giovane e i ghiacci disegnavano il destino degli animali. Gli altri scoiattoli avevano preso strade diverse, ma lui era rimasto lì, tra i pini, le rocce e i ruscelli dell’Aspromonte, come un guardiano gentile, un custode del tempo.
In una contrada dal nome dolce, Paci, dal greco "πηγὴ (pēgē)" che vuol dire fonte, ogni giorno Angelina, una donna forte e silenziosa coltivava la terra con mani che sapevano parlare alle radici. Ogni mattina si alzava con il sole e camminava tra le zolle, cantando piano, con il cuore pieno di amore per quella terra antica. E fu proprio lì che accadde una cosa che nessuno avrebbe immaginato.
Lo scoiattolo nero la osservava. All’inizio da lontano, poi sempre più vicino. Non aveva paura. Un giorno le si avvicinò e cominciò a seguirla tra i filari, come se fossero amici da sempre. Angelina non disse nulla, ma ogni mattina, mentre lavorava, sentiva quella presenza discreta, una piccola ombra nera che le camminava dietro, fiduciosa e fiera. Come se capisse. Come se sapesse.
La gente del posto dice che lo scoiattolo nero riconosce le anime buone. Che vede oltre gli occhi, oltre le parole. Che protegge chi ama la terra e non la tradisce. E in quel gesto semplice, un animale che segue una donna, c’era tutto il mistero dell’Aspromonte. Un segreto fatto di silenzi, di fedeltà e di memoria.
Da allora, tra i bambini del paese, si racconta la leggenda del Principe Nero del Bosco, lo scoiattolo che veglia sulle montagne e che appare solo a chi ha il cuore pulito e le mani gentili. Si dice che chi riesce a vederlo riceve un dono: la capacità di ascoltare la voce della Natura e di parlare con le stelle.
E così, tra i pini loricati e le ombre del tramonto, vive ancora quel piccolo scoiattolo nero, custode di un regno nascosto che non si trova sulle mappe ma solo nei cuori.
Perché la Calabria non è solo terra e mare. È anche fiaba, memoria e meraviglia.
È un’Arca di Noè silenziosa, che galleggia tra passato e futuro, in simbiosi con l’Universo.
E lui, il Principe Nero, veglia su tutto.
In attesa di chi saprà vederlo davvero.
E io, orfano, vecchio e malinconico, trovo forza e luce in quelle immagini che accompagnano la mia vita. Mi giro... e lo scoiattolo è lì. Mi guarda. Mi riconosce. E corre felice verso di me.
Ed io mi ritrovo bambino, immerso in quel verde profumo di una terra mai dimenticata, e di un bene immenso mai sfiorito: Angelina, la mia mamma, e il suo piccolo Principe Nero, insieme per sempre.
Testo e voce narrante di Luigi Palamara
© Tutti i diritti riservati
Estratto dal libro “Castello dei Sogni Incantati”
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@luigi.palamara Il Principe Nero del bosco incantato Favola di Luigi Palamara C’era una volta, in un angolo segreto dell’Aspromonte, un piccolo regno verde sospeso tra cielo e monti, dove il vento parlava piano e gli alberi raccontavano storie antiche. In quel regno silenzioso e profumato di resina, acqua fresca e terra buona, viveva un piccolo animale speciale: lo Scoiattolo Nero, con il manto scuro come la notte e il cuore luminoso come una stella nascosta tra i rami. Non era uno scoiattolo come tutti gli altri. Era diverso. Venne al mondo tanto, tanto tempo fa, quando il mondo era ancora giovane e i ghiacci disegnavano il destino degli animali. Gli altri scoiattoli avevano preso strade diverse, ma lui era rimasto lì, tra i pini, le rocce e i ruscelli dell’Aspromonte, come un guardiano gentile, un custode del tempo. In una contrada dal nome dolce, Paci, dal greco "πηγὴ (pēgē)" che vuol dire fonte, ogni giorno Angelina, una donna forte e silenziosa coltivava la terra con mani che sapevano parlare alle radici. Ogni mattina si alzava con il sole e camminava tra le zolle, cantando piano, con il cuore pieno di amore per quella terra antica. E fu proprio lì che accadde una cosa che nessuno avrebbe immaginato. Lo scoiattolo nero la osservava. All’inizio da lontano, poi sempre più vicino. Non aveva paura. Un giorno le si avvicinò e cominciò a seguirla tra i filari, come se fossero amici da sempre. Angelina non disse nulla, ma ogni mattina, mentre lavorava, sentiva quella presenza discreta, una piccola ombra nera che le camminava dietro, fiduciosa e fiera. Come se capisse. Come se sapesse. La gente del posto dice che lo scoiattolo nero riconosce le anime buone. Che vede oltre gli occhi, oltre le parole. Che protegge chi ama la terra e non la tradisce. E in quel gesto semplice, un animale che segue una donna, c’era tutto il mistero dell’Aspromonte. Un segreto fatto di silenzi, di fedeltà e di memoria. Da allora, tra i bambini del paese, si racconta la leggenda del Principe Nero del Bosco, lo scoiattolo che veglia sulle montagne e che appare solo a chi ha il cuore pulito e le mani gentili. Si dice che chi riesce a vederlo riceve un dono: la capacità di ascoltare la voce della Natura e di parlare con le stelle. E così, tra i pini loricati e le ombre del tramonto, vive ancora quel piccolo scoiattolo nero, custode di un regno nascosto che non si trova sulle mappe ma solo nei cuori. Perché la Calabria non è solo terra e mare. È anche fiaba, memoria e meraviglia. È un’Arca di Noè silenziosa, che galleggia tra passato e futuro, in simbiosi con l’Universo. E lui, il Principe Nero, veglia su tutto. In attesa di chi saprà vederlo davvero. E io, orfano, vecchio e malinconico, trovo forza e luce in quelle immagini che accompagnano la mia vita. Mi giro... e lo scoiattolo è lì. Mi guarda. Mi riconosce. E corre felice verso di me. Ed io mi ritrovo bambino, immerso in quel verde profumo di una terra mai dimenticata, e di un bene immenso mai sfiorito: Angelina, la mia mamma, e il suo piccolo Principe Nero, insieme per sempre. Testo e voce narrante di Luigi Palamara © Tutti i diritti riservati Estratto dal libro “Castello dei Sogni Incantati” #angelina #ilprincipenero #favola #aspromonte #calabria #roccafortedelgreco #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa #vocenarrante ♬ suono originale - Luigi Palamara
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