Ci sono momenti nella storia in cui la stanchezza collettiva si fa carne, si aggira per le strade come un fantasma che bussa alle porte della coscienza. È la stanchezza per l’arte svilita, trasformata in decorazione vuota, amministrata da burattini senza visione. Quando l’arte viene consegnata ai ruffiani, ai servi del potere, essa smette di essere scintilla e si fa cenere.
Ma ogni epoca, anche la più decadente, ha il suo risveglio.
Da aprile 2025 qualcosa si muove. Non è un evento rumoroso, non è un annuncio roboante: è una dichiarazione interiore, un patto con la bellezza. A Reggio Calabria nasce una nuova voce, un nuovo sguardo. Non più per accarezzare l’ego dei potenti, ma per curare l’anima collettiva attraverso la cultura vera, sentita, vissuta.
Curare l’arte è un atto d’amore e di ribellione. Significa togliere la polvere accumulata sulle opere, ma anche sulle coscienze. Significa scegliere la sostanza, riconoscere il talento, offrire visibilità non a chi grida di più, ma a chi crea con autenticità.
Iniziate a parlarne con noi. Perché l’arte, quella vera, non si impone: si diffonde, si condivide, si vive.
E da oggi, a Reggio Calabria, ha un nome nuovo.
Luigi Palamara
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