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Salvini-Occhiuto. L’assenza che parla più di mille presenze

L’assenza che parla più di mille presenze

Editoriale di Luigi Palamara


C’è un linguaggio, nella politica, che non si esprime con le parole ma con i gesti.
Uno di questi è l’invito — o il suo contrario, l’esclusione. A Reggio Calabria, durante un incontro ufficiale nella Prefettura sulle infrastrutture, tutte le Istituzioni e le Associazioni locali erano presenti. Tutte, tranne una figura che avrebbe dovuto essere centrale: il Presidente della Regione Calabria Robert9 Occhiuto.

Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha ritenuto opportuno coinvolgerlo. Una svista? Una scelta? Una sottovalutazione istituzionale o un disegno politico più sottile?

In altre stagioni della Repubblica, questo avrebbe provocato dichiarazioni infuocate, appelli all’unità territoriale, richiami al rispetto dei ruoli.
E invece no. Il Presidente della Regione ha scelto il silenzio composto, la parola pesata, la risposta elegante:

Non ci sentiamo ogni settimana, però devo dire che ogni volta che gli ho rappresentato delle questioni sulle infrastrutture della Calabria si è sempre messo a disposizione...”

Questa dichiarazione, apparentemente diplomatica, è in realtà un colpo raffinato. Una forma di rispetto che evidenzia l’assenza di rispetto ricevuto, un atto di compostezza che illumina, per contrasto, lo scivolamento progressivo della politica verso l'autoreferenzialità.

Perché un Ministro può dimenticare, ma un territorio no. Un’assenza oggi può diventare un simbolo domani, e nel Mezzogiorno, dove ogni gesto conta più di mille parole, le persone lo sanno.

Matteo Salvini — Vicepremier, leader navigato — ha forse perso l’occasione per essere ciò che dice di voler essere: un costruttore di ponti, non solo di autostrade.

Reggio Calabria 7 giugno 2025

Luigi Palamara

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@luigi.palamara L’assenza che parla più di mille presenze Editoriale di Luigi Palamara C’è un linguaggio, nella politica, che non si esprime con le parole ma con i gesti. Uno di questi è l’invito — o il suo contrario, l’esclusione. A Reggio Calabria, durante un incontro ufficiale nella Prefettura sulle infrastrutture, tutte le Istituzioni e le Associazioni locali erano presenti. Tutte, tranne una figura che avrebbe dovuto essere centrale: il Presidente della Regione Calabria Robert9 Occhiuto. Il Ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, non ha ritenuto opportuno coinvolgerlo. Una svista? Una scelta? Una sottovalutazione istituzionale o un disegno politico più sottile? In altre stagioni della Repubblica, questo avrebbe provocato dichiarazioni infuocate, appelli all’unità territoriale, richiami al rispetto dei ruoli. E invece no. Il Presidente della Regione ha scelto il silenzio composto, la parola pesata, la risposta elegante: “Non ci sentiamo ogni settimana, però devo dire che ogni volta che gli ho rappresentato delle questioni sulle infrastrutture della Calabria si è sempre messo a disposizione...” Questa dichiarazione, apparentemente diplomatica, è in realtà un colpo raffinato. Una forma di rispetto che evidenzia l’assenza di rispetto ricevuto, un atto di compostezza che illumina, per contrasto, lo scivolamento progressivo della politica verso l'autoreferenzialità. Perché un Ministro può dimenticare, ma un territorio no. Un’assenza oggi può diventare un simbolo domani, e nel Mezzogiorno, dove ogni gesto conta più di mille parole, le persone lo sanno. Matteo Salvini — Vicepremier, leader navigato — ha forse perso l’occasione per essere ciò che dice di voler essere: un costruttore di ponti, non solo di autostrade. Reggio Calabria 7 giugno 2025 Luigi Palamara #robertoocchiuto #matteosalvini #mancatoinvito #prefettura #reggiocalabria #luigipalamara #pontesullostretto #criminalità #politica #editoriale #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa ♬ suono originale - Luigi Palamara

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