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Il Papa, il Santo e il Silenzio del Ritiro: Giovanni XXIII a Bellegra, il giorno in cui la santità incontrò l’umiltà.

Il Papa, il Santo e il Silenzio del Ritiro: Giovanni XXIII a Bellegra, il giorno in cui la santità incontrò l’umiltà.
di Luigi Palamara 

Certe visite non sono solo eventi. Sono epifanie. Incontri sospesi tra cielo e terra, in cui il tempo si dilata e le pietre parlano. Così fu quella giornata di fine agosto del 1959, quando Giovanni XXIII, il “Papa Buono”, varcò la soglia del Sacro Ritiro di San Francesco a Bellegra. Nessun clamore voluto, solo il desiderio intimo di raccoglimento. E invece, ad attenderlo, una folla commossa e spontanea: Frati, Vescovi, fedeli… «Siete venuti proprio tutti», mormorò il Pontefice con un sorriso colmo di meraviglia.

Bellegra, “nido di santi” come la chiamano i suoi devoti, custodisce nel cuore un legame profondo con questo Papa già allora padre spirituale dell’umanità. La canonizzazione di Giovanni XXIII ha riacceso la memoria di quella visita, narrata con commozione nella Cronaca Conventuale. Lì si legge del confessore pontificio, Monsignor Lavagna, e del dono semplice di un libretto sulla vita di Fra Diego Oddi, che spinse il Papa sulle tracce del beato frate ciociaro.

Quel 25 agosto, giorno di San Ludovico, protettore del Terz’Ordine Francescano, Giovanni XXIII si fece pellegrino tra i poveri, fratello tra i Frati. Si inginocchiò dinanzi al Santissimo, si fermò a lungo sulla tomba di Fra Diego, accarezzò con lo sguardo la sobria bellezza della cappella. E lessero nei suoi occhi la memoria viva della Chiesa: la lapide che ricordava Pio VI, altro Papa in visita al Ritiro, sembrava chiudere un cerchio di santità e storia.

Quella giornata non fu solo una visita. Fu un incontro tra la grandezza e l’umiltà. Tra la Chiesa universale e un piccolo convento immerso nella quiete dei monti. E fu allora che il Ritiro di Bellegra, da rifugio silenzioso, divenne testimone eterno della tenerezza di un Papa che amava sorprendersi.

Luigi Palamara

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