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La forza del racconto contro la 'ndrangheta di Luigi Palamara

La forza del racconto contro la 'ndrangheta
di Luigi Palamara 
C'è un filo invisibile ma resistente che lega la lotta alla ‘ndrangheta alla narrazione quotidiana dei fatti, delle indagini, dei sacrifici, delle vittorie e anche delle sconfitte. Il Procuratore della DDA di Reggio Calabria, Giuseppe Lombardo, lo ha detto con una chiarezza che non lascia spazio a interpretazioni: la lotta non è episodica, ma un impegno permanente. Non una fiammata di coraggio, ma un fuoco che deve ardere giorno dopo giorno.

La ‘ndrangheta, come ogni forma di potere criminale radicato, prospera nel silenzio, nell’indifferenza, nella rassegnazione. Ecco perché – e qui le parole del Procuratore si fanno monito e insieme invito – serve un coraggio collettivo. Il contrasto non può essere lasciato a pochi eroi solitari: è il popolo che deve alzare la testa, è la società civile che deve pretendere giustizia non una tantum, ma sempre.

“Non è importante la partita, ma il campionato”. È un’immagine sportiva, ma calzante. La partita si può anche perdere, un’indagine può non portare alla condanna, un testimone può mancare. Ma è la continuità, la coerenza dell’azione, che determina la vittoria finale. È la costanza, la capacità di tornare sul campo ogni giorno, che distingue chi combatte davvero.

In questo, i giornalisti hanno un ruolo che sfiora la sacralità civile. Non sono meri cronisti. Sono strumenti straordinari dell’Antimafia. Chi racconta la ‘ndrangheta, chi la espone alla luce del sole, chi scava sotto la superficie dell’omertà, compie un atto di giustizia. È una lotta che si fa con le parole, ma che ferisce la mafia come una sentenza.

Lombardo parla di “reato permanente, contrasto permanente”. È un’equazione morale e giudiziaria, ma anche culturale. La criminalità organizzata non si prende pause, non va in ferie. Neppure l’informazione può permetterselo.

Ecco perché "il mutamento profondo avviene quando una collettività prende coscienza della propria forza". E come spesso ho sottolineato, il potere giudiziario e quello mediatico, se agiscono insieme e con rigore, possono riscrivere le regole del vivere civile.

La ‘ndrangheta va continuamente narrata. Non per alimentare il mito, ma per disinnescarlo. Solo così, pezzo dopo pezzo, la verità può tornare ad avere la meglio sulla paura.

Luigi Palamara 
Reggio Calabria 13 maggio 2025

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