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Cuore Mediterraneo: la memoria che accoglie

Cuore Mediterraneo: la memoria che accoglie

Editoriale di Luigi Palamara


C’è un giorno, il 3 giugno, che a Reggio Calabria ha smesso di essere una semplice data sul calendario. È diventato un varco nella memoria collettiva, uno squarcio nel tempo che richiama il dolore, ma anche l’umanità. Non si tratta solo di commemorare. Si tratta di ricordare per non diventare ciechi. Di accogliere per non diventare sordi.

Il Mediterraneo, culla della civiltà, oggi è anche la sua ferita aperta. Le acque su cui una volta navigavano filosofi, mercanti, poeti e viaggiatori, sono ora solcate da disperati, invisibili, senza voce. Quel 3 giugno del 2016, la città dello Stretto accolse 45 salme, non numeri, ma vite spezzate. E oggi, a nove anni di distanza, la memoria si fa gesto: una corona di fiori affidata alle onde, non per abbellire l’acqua, ma per ricordare ciò che è accaduto e ciò che continua ad accadere.

Le società, come gli innamorati, si definiscono nei momenti in cui scelgono se aprirsi o chiudersi, se essere gregge o comunità. Reggio Calabria ha scelto, nel silenzio spesso disatteso del Sud, di farsi comunità. “Cuore Mediterraneo” non è solo una frase suggestiva. È una dichiarazione d’identità: qui, dove finiscono le terre e cominciano le acque, si sceglie di non voltarsi dall’altra parte.

L’accoglienza non basta, se non è accompagnata da un’azione politica coerente e da una memoria civile forte. Eppure, in questo frammento di storia, in una città troppo spesso dimenticata dalle cronache e dai governi, si ritrova una lezione semplice: che ricordare è un dovere, ma accogliere è una virtù. E che entrambe, insieme, sono ciò che ci distingue dagli sciacalli dell’oblio e dai burocrati dell’indifferenza.

Il sindaco Falcomatà lo ha detto con parole semplici, vere: «Un episodio che ha lasciato il segno e che non dimenticheremo mai». Non è retorica, se dietro ci sono cittadini, volontari, autorità civili e religiose, che ogni anno si stringono sulla banchina per dire: “Siamo ancora qui. E voi, che qui siete arrivati senza respiro, siete con noi”.

In un tempo in cui l’Europa erige muri e le coscienze si fanno sempre più impermeabili, questa cerimonia non è un rito. È resistenza. È politica nel senso più alto: costruzione di un legame tra i vivi e i morti, tra chi parte e chi resta, tra chi accoglie e chi cerca solo un luogo dove non morire.

Memoria e accoglienza. Non sono parole da comizio. Sono ciò che ci rende umani.

Reggio Calabria, affacciata sul mare come una sentinella stanca, ci ricorda ogni 3 giugno che non possiamo permetterci di dimenticare. Perché chi dimentica, smette di sentire. E chi smette di sentire, prima o poi, smette anche di essere.

Luigi Palamara
Reggio Calabria 3 giugno 2025

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@luigi.palamara *Fiori in mare al porto di Reggio Calabria in memoria delle vittime delle migrazioni, il sindaco Falcomatà: "La nostra da sempre una comunità che accoglie, Cuore Mediterraneo vuol dire anche questo"* _Il primo cittadina ha ricordato la giornata del 3 giugno 2016, quando la città dello Stretto accolse 45 salme giunte in porto a bordo della motonave Vega della Marina Militare italiana: "Un episodio che ha lasciato il segno e che non dimenticheremo mai"_ «Il 3 giugno non è un giorno normale per la nostra comunità. Non lo è dal 2016, quando, dalla nave Vega, sbarcarono 45 corpi di chi nel mare cercava la vita, ma ha trovato la morte». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ricordato il drammatico naufragio di nove anni fa, prima di consegnare agli agenti della Polizia locale una corona di fiori da adagiare sulle acque del Mediterraneo. Anche quest’anno, la cerimonia della “Giornata delle vittime delle migrazioni”, istituita dal Comune di Reggio Calabria per onorare le vittime di quella tragedia, ha raccolto, nella banchina di ponente del Porto cittadino, numerosi cittadini, volontari e rappresentanti delle istituzioni. Erano presenti, fra gli altri, il prefetto Clara Vaccaro, il Questore Salvatore La Rosa, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Cesario Totaro, i Comandanti provinciale e della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza, colonnello Agostino Tortora e capitano Posciente, il Capitano di corvetta Francesco Foti, il Capitano di fregata Enrico Arena ed il Contrammiraglio Giuseppe Sciarrone della Capitaneria, il Comandante della Polizia Locale, Salvatore Zucco, l'Arcivescovo vescovo Fortunato Morrone, gli assessori comunali Carmelo Romeo, Giuggi Palmenta, Paolo Malara, Mimmo Battaglia, Anna Briante, Lucia Nucera ed il consigliere metropolitano Giuseppe Marino. #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #claravaccaro #memoria #migrazione #fortunatomorrone ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara INTERVISTA A GIUSEPPE FALCOMATÀ SINDACO DI REGGIO CALABRIA E DELLA CITTÀ METROPOLITANA *Fiori in mare al porto di Reggio Calabria in memoria delle vittime delle migrazioni, il sindaco Falcomatà: "La nostra da sempre una comunità che accoglie, Cuore Mediterraneo vuol dire anche questo"* _Il primo cittadina ha ricordato la giornata del 3 giugno 2016, quando la città dello Stretto accolse 45 salme giunte in porto a bordo della motonave Vega della Marina Militare italiana: "Un episodio che ha lasciato il segno e che non dimenticheremo mai"_ «Il 3 giugno non è un giorno normale per la nostra comunità. Non lo è dal 2016, quando, dalla nave Vega, sbarcarono 45 corpi di chi nel mare cercava la vita, ma ha trovato la morte». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ricordato il drammatico naufragio di nove anni fa, prima di consegnare agli agenti della Polizia locale una corona di fiori da adagiare sulle acque del Mediterraneo. Anche quest’anno, la cerimonia della “Giornata delle vittime delle migrazioni”, istituita dal Comune di Reggio Calabria per onorare le vittime di quella tragedia, ha raccolto, nella banchina di ponente del Porto cittadino, numerosi cittadini, volontari e rappresentanti delle istituzioni. Erano presenti, fra gli altri, il prefetto Clara Vaccaro, il Questore Salvatore La Rosa, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Cesario Totaro, i Comandanti provinciale e della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza, colonnello Agostino Tortora e capitano Posciente, il Capitano di corvetta Francesco Foti, il Capitano di fregata Enrico Arena ed il Contrammiraglio Giuseppe Sciarrone della Capitaneria, il Comandante della Polizia Locale, Salvatore Zucco, l'Arcivescovo vescovo Fortunato Morrone, gli assessori comunali Carmelo Romeo, Giuggi Palmenta, Paolo Malara, Mimmo Battaglia, Anna Briante, Lucia Nucera ed il consigliere metropolitano Giuseppe Marino. #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #claravaccaro #memoria #migrazione #fortunatomorrone ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara INTERVISTA A CLARA VACCARO PREFETTO DI REGGIO CALABRIA. *Fiori in mare al porto di Reggio Calabria in memoria delle vittime delle migrazioni, il sindaco Falcomatà: "La nostra da sempre una comunità che accoglie, Cuore Mediterraneo vuol dire anche questo"* _Il primo cittadina ha ricordato la giornata del 3 giugno 2016, quando la città dello Stretto accolse 45 salme giunte in porto a bordo della motonave Vega della Marina Militare italiana: "Un episodio che ha lasciato il segno e che non dimenticheremo mai"_ «Il 3 giugno non è un giorno normale per la nostra comunità. Non lo è dal 2016, quando, dalla nave Vega, sbarcarono 45 corpi di chi nel mare cercava la vita, ma ha trovato la morte». Così, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha ricordato il drammatico naufragio di nove anni fa, prima di consegnare agli agenti della Polizia locale una corona di fiori da adagiare sulle acque del Mediterraneo. Anche quest’anno, la cerimonia della “Giornata delle vittime delle migrazioni”, istituita dal Comune di Reggio Calabria per onorare le vittime di quella tragedia, ha raccolto, nella banchina di ponente del Porto cittadino, numerosi cittadini, volontari e rappresentanti delle istituzioni. Erano presenti, fra gli altri, il prefetto Clara Vaccaro, il Questore Salvatore La Rosa, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Cesario Totaro, i Comandanti provinciale e della Sezione operativa navale della Guardia di Finanza, colonnello Agostino Tortora e capitano Posciente, il Capitano di corvetta Francesco Foti, il Capitano di fregata Enrico Arena ed il Contrammiraglio Giuseppe Sciarrone della Capitaneria, il Comandante della Polizia Locale, Salvatore Zucco, l'Arcivescovo vescovo Fortunato Morrone, gli assessori comunali Carmelo Romeo, Giuggi Palmenta, Paolo Malara, Mimmo Battaglia, Anna Briante, Lucia Nucera ed il consigliere metropolitano Giuseppe Marino. #giuseppefalcomatà #reggiocalabria #claravaccaro #memoria #migrazione #fortunatomorrone ♬ suono originale - Luigi Palamara

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