Il sogno di volare, il coraggio di costruire: Reggio e la nuova rotta del e per il Sud
Editoriale di Luigi Palamara
C’è un momento, nella vita di una città, in cui il cielo sembra più vicino. Non perché sia cambiata la geografia, ma perché qualcosa si è mosso nella coscienza collettiva. Reggio Calabria, sabato 6 giugno 2025, ha vissuto uno di quei momenti. Nella sala “Monteleone” del Consiglio Regionale, si è parlato di futuro con la nostalgia dignitosa di chi ha conosciuto la grandezza e il declino. E ora, forse, si prepara a volare di nuovo.
A prendere la parola due figure simboliche di Forza Italia e del potere politico calabrese: l’onorevole Francesco Cannizzaro, uomo di partito e di popolo, e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, figura tecnocratica ma non senz’anima. Due stili diversi, una narrazione comune: il rilancio dell’aeroporto “Tito Minniti” come metafora civile. Il tentativo di sollevare da terra una città intera, rimasta troppo a lungo in un’attesa corrosiva.
Cannizzaro ha parlato di sogni e visioni. Di “Reggio, Montecarlo del Sud”. Parole alte, certo. Eppure, in questa Italia cinica, anestetizzata dalla mediocrità, c’è bisogno anche di slogan che osino. Di una retorica che non abbia paura di sembrare romantica. Perché la politica, se rinuncia alla speranza, diventa solo contabilità. E il Sud, senza speranza, è destinato a essere eterno suddito di se stesso.
Occhiuto, dal canto suo, ha offerto concretezza: numeri, opere, cantieri. Ha promesso un aeroporto “biglietto da visita della città”. Un’infrastruttura che non sia solo arrivo e partenza, ma vetrina culturale e simbolo di una nuova Calabria che vuole correre senza dimenticare da dove viene.
E poi, il passaggio più umano. Quasi commosso, Occhiuto – cosentino di nascita – ha confessato di sentirsi amato dai reggini. “Mi avete adottato”, ha detto. “E io oggi vi dico che mi sono affezionato profondamente a Reggio. Amo questa città e voglio bene alla sua gente.” Parole semplici, ma non banali. In un’Italia dove il potere spesso divide, questo presidente lavora per unire. La Calabria, oggi, ha un presidente che sa andare oltre i campanili, oltre le rivalità di provincia.
Al suo fianco, Cannizzaro si muove con pragmatismo e determinazione. Il suo lavoro è continuo, costante. Dietro le luci dell’evento, ci sono anni di impegno silenzioso: decine di milioni di euro portati sul territorio, fondi intercettati per infrastrutture e sviluppo. E sempre con una sensibilità politica che guarda al bene comune, non al colore delle giunte comunali. “La politica vera è servizio al territorio, non guerra di bandiera”, ha ribadito più volte. Una lezione che pesa più di mille slogan, in un Sud troppo spesso ostaggio delle faide.
Nessuno è così ingenuo da pensare che un aeroporto basti a cambiare il destino di un popolo. Ma vi sono luoghi che, se efficienti, diventano moltiplicatori di identità. E Tito Minniti, nome che riecheggia battaglie e sacrifici antichi, può essere uno di questi.
L’Italia ha bisogno che Reggio creda in sé stessa. Perché la rinascita del Mezzogiorno non si gioca nei convegni ministeriali, ma nelle piste d’atterraggio dove atterra, ogni giorno, la speranza. Il rilancio dell'intero Meridione d'Italia parte da Reggio Calabria centro del Mediterraneo
Sabato 6 giugno, più che un evento, è sembrata una dichiarazione d’amore civile. E in un tempo affollato di cinismo e fughe, l’amore, per una città, per un’idea, per un popolo, può ancora cambiare la rotta della storia.
Luigi Palamara
Reggio Calabria 6 giugno 2025
@luigi.palamara Il sogno di volare, il coraggio di costruire: Reggio e la nuova rotta del e per il Sud Editoriale di Luigi Palamara C’è un momento, nella vita di una città, in cui il cielo sembra più vicino. Non perché sia cambiata la geografia, ma perché qualcosa si è mosso nella coscienza collettiva. Reggio Calabria, sabato 6 giugno 2025, ha vissuto uno di quei momenti. Nella sala “Monteleone” del Consiglio Regionale, si è parlato di futuro con la nostalgia dignitosa di chi ha conosciuto la grandezza e il declino. E ora, forse, si prepara a volare di nuovo. A prendere la parola due figure simboliche di Forza Italia e del potere politico calabrese: l’onorevole Francesco Cannizzaro, uomo di partito e di popolo, e il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, figura tecnocratica ma non senz’anima. Due stili diversi, una narrazione comune: il rilancio dell’aeroporto “Tito Minniti” come metafora civile. Il tentativo di sollevare da terra una città intera, rimasta troppo a lungo in un’attesa corrosiva. Cannizzaro ha parlato di sogni e visioni. Di “Reggio, Montecarlo del Sud”. Parole alte, certo. Eppure, in questa Italia cinica, anestetizzata dalla mediocrità, c’è bisogno anche di slogan che osino. Di una retorica che non abbia paura di sembrare romantica. Perché la politica, se rinuncia alla speranza, diventa solo contabilità. E il Sud, senza speranza, è destinato a essere eterno suddito di se stesso. Occhiuto, dal canto suo, ha offerto concretezza: numeri, opere, cantieri. Ha promesso un aeroporto “biglietto da visita della città”. Un’infrastruttura che non sia solo arrivo e partenza, ma vetrina culturale e simbolo di una nuova Calabria che vuole correre senza dimenticare da dove viene. E poi, il passaggio più umano. Quasi commosso, Occhiuto – cosentino di nascita – ha confessato di sentirsi amato dai reggini. “Mi avete adottato”, ha detto. “E io oggi vi dico che mi sono affezionato profondamente a Reggio. Amo questa città e voglio bene alla sua gente.” Parole semplici, ma non banali. In un’Italia dove il potere spesso divide, questo presidente lavora per unire. La Calabria, oggi, ha un presidente che sa andare oltre i campanili, oltre le rivalità di provincia. Al suo fianco, Cannizzaro si muove con pragmatismo e determinazione. Il suo lavoro è continuo, costante. Dietro le luci dell’evento, ci sono anni di impegno silenzioso: decine di milioni di euro portati sul territorio, fondi intercettati per infrastrutture e sviluppo. E sempre con una sensibilità politica che guarda al bene comune, non al colore delle giunte comunali. “La politica vera è servizio al territorio, non guerra di bandiera”, ha ribadito più volte. Una lezione che pesa più di mille slogan, in un Sud troppo spesso ostaggio delle faide. Nessuno è così ingenuo da pensare che un aeroporto basti a cambiare il destino di un popolo. Ma vi sono luoghi che, se efficienti, diventano moltiplicatori di identità. E Tito Minniti, nome che riecheggia battaglie e sacrifici antichi, può essere uno di questi. L’Italia ha bisogno che Reggio creda in sé stessa. Perché la rinascita del Mezzogiorno non si gioca nei convegni ministeriali, ma nelle piste d’atterraggio dove atterra, ogni giorno, la speranza. Il rilancio dell'intero Meridione d'Italia parte da Reggio Calabria centro del Mediterraneo Sabato 6 giugno, più che un evento, è sembrata una dichiarazione d’amore civile. E in un tempo affollato di cinismo e fughe, l’amore, per una città, per un’idea, per un popolo, può ancora cambiare la rotta della storia. Luigi Palamara Reggio Calabria 6 giugno 2025 #calabria #reggiocalabria #aeroporto #titominniti #forzaitalia #francescocannizzaro #robertoocchiuto #editoriale #luigipalamara #palamaraluigi #luispal #luipal #lupa ♬ suono originale - Luigi Palamara
@luigi.palamara Il sogno di far volare questa Città lo abbiamo già realizzato. La possibilità di costruire ce la devono dare i reggini. Il coraggio non ci manca. #reggiocalabria #francescocannizzaro #robertoocchiuto #calabria #aeroporto #ReggioRisorgi ✈️ #tiktoklive #livehighlights ♬ оригинальный звук - Магомед Леваши
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