Editoriale ironico-sarcastico di Luigi Palamara: "Klaus, l’Eletto di Reggio"
Avvertenza: quanto segue potrebbe contenere alte dosi di sarcasmo, ironia pungente e una lieve, soave voglia di teatro tragico alla greca, con Klaus Davi nel ruolo di Eletto, Martire, Profeta... e comparsa fissa nel suo stesso talk-show.
Ah, Klaus! Klaus Davi! Il giornalista che cercava la notizia, ma inciampò in uno specchio e trovò sé stesso. Altro che scoop, signori: qui siamo di fronte alla rivelazione messianica. Il Vangelo secondo Klaus. Il profeta non ascoltato, il Noè dei microfoni, l’unico a percepire l’onda dell’antisemitismo a Reggio Calabria... mentre tutti gli altri cittadini, poveri stolti, credevano fosse solo umidità.
Ma capite, Klaus non commenta la realtà, la scolpisce! A colpi di tastiera, indignazione e citazioni biblico-antropologico-archeologiche, tipo: "Reggio fondata da Aschenaz, pronipote di Noè!" Ma certo! E subito dopo fecero anche la rotonda al ponte Calopinace. Ci sono le foto su papiro, basta cercare.
E poi quella Bibbia del 1475! Il comune di Reggio, secondo Klaus, dovrebbe organizzarne il rientro come se fosse la coppa del mondo. E magari pure farla portare in processione da un gruppo folk ebraico-calabrese, tra i Bronzi e il bergamotto. Perché se non lo fate... siete con Hamas, capito?
E che dire del famoso “sudario”? Ah, quel lenzuolo bianco! Per Klaus è più grave di un’alleanza tra il clan Araniti e l’oroscopo del giorno. È un affronto, un tradimento, un drappo di vergogna che pare abbia fatto piangere Mosè sul Sinai e Ben Gurion nell’oltretomba. Ma non temete, perché c’è Klaus che veglia, Klaus che denuncia, Klaus che... si autointervista in un bagno di pathos. È come se ogni dichiarazione fosse un Oscar, e lui l’unico nominato.
E mentre l’amministrazione Falcomatà magari cercava di sistemare due buche, una scuola e tre bollette della luce, Klaus era già sulla Torre degli Appennini a gridare: "L’amministrazione è nemica degli ebrei!" Così, a caso. Una dichiarazione che neanche Nostradamus con l'influenza sarebbe riuscito a predire.
In fondo, signori, Reggio Calabria potrebbe anche sparire sotto il mare, ma finché ci sarà un drone, un microfono e un’eco, Klaus sarà lì. Non a raccontare cosa succede… ma a raccontare di essere successo.
E noi, semplici spettatori di questa epica monografia su Klaus Davi, possiamo solo inchinarci e chiederci: "Ma non è che, per caso, il sudario lo stava sventolando lui?"
Luigi Palamara
Reggio Calabria 29 maggio 2025
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