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Il Ponte dell’Inesistenza: quando la politica costruisce nel vuoto

Il Ponte dell’Inesistenza: quando la politica costruisce nel vuoto
Editoriale di Luigi Palamara
Nella Prefettura di Reggio Calabria tutto sembrava orchestrato con la precisione di un rituale antico. Attorno al tavolo: sindaci, sindacati, magistrati, associazioni. Al centro, il protagonista: Matteo Salvini, Ministro delle Infrastrutture. Ospite della prefetta Clara Vaccaro.

Un’altra tappa del tour. Un’altra conferenza stampa. Un altro annuncio. E ancora una volta – puntuale come le rondini in primavera – la posa della prima pietra è rimandata… ma non troppo. Stavolta, si giura, sarà l’estate 2025. Forse.

Il ponte sullo Stretto è diventato il mito moderno della politica italiana: si parla di ciò che non c’è come se ci fosse, si progetta un futuro che non arriva, si convoca la stampa per dire il nulla. Domande inutili e risposte narrate. I giornalisti presenti lo sanno, ma sorridono e registrano.

Fuori, in Piazza Italia, una manciata di manifestanti. Pochi, scoraggiati. Perché la verità, ormai, la conoscono tutti: il ponte non si farà mai. Non è un’opera ingegneristica, è un’opera di comunicazione. Un’illusione ottica. Un miraggio elettorale.

Eppure si va avanti. Come se bastasse crederci per renderlo reale. Come se la forza della narrazione potesse bucare l’acciaio, ancorare i piloni al fondale dello Stretto e sospendere l’incredulità collettiva.

Matteo Salvini, oggi, si aggrappa a questo ponte come a una ciambella nel mare grosso del consenso che cala. Una narrazione fragile, un gesto disperato. E chissà, forse anche sincero nella sua illusione.

Ma il problema non è il ponte. Il problema è che nessuno, nemmeno più i contrari, lo prende sul serio. “Il momento è drammatico, ma non vi è nulla di serio”, si potrebbe dire parafrasando Flaiano. Drammatico, perché racconta un’Italia che ha smesso di distinguere tra verità e finzione. Poco serio, perché a forza di sognare ponti, abbiamo dimenticato come si costruiscono.

Un tempo, le crisi politiche generavano riflessione, autocritica, a volte persino rinnovamento. Oggi sono lotte di sopravvivenza, in cui vale solo il principio: mors tua, vita mea.

I ponti, per definizione, uniscono. Ma questo – quello dello Stretto – divide: divide la realtà dalla finzione, la promessa dal progetto, la politica dalla responsabilità. È il ponte dell’inesistenza, eppure tutti ci camminano sopra. Fino a sprofondare.

Reggio Calabria 29 maggio 2025

Luigi Palamara
@luigi.palamara BREAKING NEWS 🚨 Salvini annuncia: “Nel 2025 iniziano i lavori del Ponte!” 💬 È il 7º annuncio in 15 anni. Il ponte più annunciato della storia. 🎉 Prossimo annuncio previsto: primavera 2026. #PonteSulloStretto #PoliticaShow #SalviniNews #PromesseEterne ♬ suono originale - Luigi Palamara

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